Roma, Carteinregola e i Comitati NO PUP: sul Piano Urbano Parcheggi vogliamo il parere dell’ANAC

Roma, Carteinregola e i Comitati NO PUP: sul Piano Urbano Parcheggi vogliamo il parere dell’ANAC

09/02/2017 0 Di Redazione

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Roma, Car­tein­re­go­la e i Comi­ta­ti NO PUP: sul Pia­no Urba­no Par­cheg­gi voglia­mo il pare­re del­l’A­NAC

‑Abbia­mo par­te­ci­pa­to alla Com­mis­sio­ne Mobi­li­tà di  Roma Capi­ta­le con­vo­ca­ta oggi 8 feb­bra­io insie­me a mol­ti rap­pre­sen­tan­ti dei Comi­ta­ti  NO PUP  del nostro Coor­di­na­men­to e sia­mo inter­ve­nu­ti a nome di tut­ti i cit­ta­di­ni che  da 7 anni si bat­to­no  per un Pia­no par­cheg­gi che rispet­ti le rego­le e l’in­te­res­se pub­bli­co. In cal­ce la nota con­se­gna­ta alla Com­mis­sio­ne con le nostre osser­va­zio­ni, una sin­te­si del­la sto­ria del Pia­no Urba­no Par­cheg­gi e le richie­ste di Car­tein­re­go­la per un nuo­vo PUP .

Il nostro obiet­ti­vo,  chie­de­re ai con­si­glie­ri che la annun­cia­ta Deli­be­ra di espun­zio­ne di alcu­ni  inter­ven­ti del PUP — che appro­de­rà a gior­ni  in Com­mis­sio­ne —  si ade­gui final­men­te a quan­to dichia­ra­to dall’Autorità di Vigi­lan­za sui Con­trat­ti Pub­bli­ci, oggi ANAC, nel­la  Deli­be­ra­zio­ne del 30 mag­gio 2012 , cioè che  i par­cheg­gi rea­liz­za­ti da pri­va­ti su suo­lo pub­bli­co in dirit­to di super­fi­cie sono ope­re pub­bli­che a tut­ti gli effet­ti e che  il Comu­ne di Roma deve  ade­guar­si  alle nor­ma­ti­ve vigen­ti, sot­to­po­nen­do a gara pub­bli­ca l’as­se­gna­zio­ne degli inter­ven­ti e adot­tan­do tut­te le pre­scri­zio­ni del Codi­ce degli appal­ti.  

In par­ti­co­la­re chie­dia­mo  che sia  Raf­fae­le Can­to­ne a pro­nun­ciar­si su tut­ti que­gli inter­ven­ti che non han­no mai per­fe­zio­na­to l’i­ter pro­ce­du­ra­le,  non arri­van­do quin­di nean­che alla sti­pu­la del­la Con­ven­zio­ne, inter­ven­ti che, in mol­ti casi,  in que­sti 27 anni  (dal­la Leg­ge Togno­li del 1989) han­no cam­bia­to dit­ta di rife­ri­men­to e anche  loca­liz­za­zio­ne del par­cheg­gio, ma che nes­su­na ammi­ni­stra­zio­ne ha avu­to il corag­gio di can­cel­la­re dal Pia­no.

La nostra bat­ta­glia tut­ta­via non si esau­ri­sce nel­la richie­sta di ade­gua­men­to alle nor­ma­ti­ve per l’assegnazione degli inter­ven­ti,  ma com­pren­de la richie­sta del­la  pia­ni­fi­ca­zio­ne dei Pup in fun­zio­ne del­le esi­gen­ze del­la mobi­li­tà (come pre­vi­sto anche dal PGTU), l’a­do­zio­ne del­le linee gui­da sti­la­te dai geo­lo­gi del Lazio insie­me al Comu­ne nel 2012,  mag­gio­ri  tute­le per i resi­den­ti, il coin­vol­gi­men­to dei  cit­ta­di­ni con pro­ces­si par­te­ci­pa­ti per le  siste­ma­zio­ni super­fi­cia­li, la tota­le  tra­spa­ren­za su atti e pro­ce­du­re.  E anche la richie­sta di solu­zio­ni per i can­tie­ri aper­ti da anni e diven­ta­ti  oasi di degra­do, i par­cheg­gi ulti­ma­ti ma non uti­liz­za­ti,  quel­li  in fun­zio­ne e mai col­lau­da­ti, le  siste­ma­zio­ni super­fi­cia­li non ricon­se­gna­te all’uso pub­bli­co per  la man­ca­ta pre­sa in cari­co da par­te degli uffi­ci comu­na­li e mol­to altro.

 

QUESTO PIANO PARCHEGGI NON RISPETTA LE NORMATIVE VIGENTI

Docu­men­to di Car­tein­re­go­la e del Coord. dei Comi­ta­ti NO PUP/Sosta soste­ni­bi­le per la Com­mis­sio­ne Mobi­li­tà dell’8 feb­bra­io 2017

Una Deli­be­ra­zio­ne del 30 mag­gio 2012 dell’Autorità Vigi­lan­za sui Con­trat­ti Pub­bli­ci, oggi ANAC , che ripren­de una pre­ce­den­te Deter­mi­na­zio­ne del­la stes­sa AVCP del 13 otto­bre 2005, dichia­ra defi­ni­ti­va­men­te che i par­cheg­gi rea­liz­za­ti da pri­va­ti su suo­lo pub­bli­co in dirit­to di super­fi­cie sono ope­re pub­bli­che a tut­ti gli effet­ti e invi­ta il Comu­ne di Roma ad ade­guar­si alle nor­ma­ti­ve vigen­ti. 

Rite­nia­mo quin­di che qua­lun­que Deli­be­ra che inter­ven­ga sul  Pia­no Urba­no Par­cheg­gi vigen­te (OC n 129 del 27-11-2008) deb­ba rispet­ta­re le nor­ma­ti­ve vigen­ti in mate­ria di codi­ce degli appal­ti, per tut­ti que­gli inter­ven­ti il cui iter pro­ce­du­ra­le non sia sta­to anco­ra per­fe­zio­na­to.

Chie­dia­mo quin­di che Roma Capi­ta­le sot­to­pon­ga il que­si­to che noi ponia­mo all’Autorità Nazio­na­le Anti Cor­ru­zio­ne, poi­ché rite­nia­mo che l’approvazione di atti for­ma­li – Deli­be­re e Con­ve­zio­ni – che con­tra­sta­no con le nor­ma­ti­ve vigen­ti, costi­tui­sca un gra­ve dan­no per l’interesse pub­bli­co espo­nen­do l’Amministrazione e colo­ro che rico­pro­no ruo­li isti­tu­zio­na­li a serie con­se­guen­ze.

Di segui­to una sin­te­si del­le prin­ci­pa­li tap­pe del Pia­no urba­no Par­cheg­gi che han­no por­ta­to alla situa­zio­ne attua­le  e una disa­mi­na dei pun­ti del­la Deli­be­ra­zio­ne del mag­gio 2012 che dovreb­be­ro esse­re appro­fon­di­ti defi­ni­ti­va­men­te per ripor­ta­re il Pia­no par­cheg­gi nel peri­me­tro del­la lega­li­tà e dell’interesse pub­bli­co 

Ma le nostre richie­ste per il Pia­no Urba­no Par­cheg­gi – che ripor­tia­mo in sin­te­si — non si esau­ri­sco­no solo nel­le rego­le per l’assegnazione degli inter­ven­ti, spa­zia­no dal­la pia­ni­fi­ca­zio­ne dei Pup in fun­zio­ne del­le esi­gen­ze del­la mobi­li­tà, alle siste­ma­zio­ni super­fi­cia­li, dal­le linee gui­da sti­la­te dai geo­lo­gi del Lazio insie­me al Comu­ne e mai adot­ta­te, a mag­gio­ri tute­le per i resi­den­ti, alla tra­spa­ren­za e al coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni con pro­ces­si par­te­ci­pa­ti.

Inol­tre rite­nia­mo neces­sa­rio che l’Amministrazione si atti­vi per tro­va­re solu­zio­ni per tut­ti que­gli inter­ven­ti già avvia­ti o com­ple­ta­ti che pre­sen­ta­no cri­ti­ci­tà, dai can­tie­ri aper­ti da anni che si sono tra­sfor­ma­ti in oasi di degra­do, ai par­cheg­gi ulti­ma­ti ma non uti­liz­za­ti, ai par­cheg­gi in fun­zio­ne e mai col­lau­da­ti, con siste­ma­zio­ni super­fi­cia­li non ricon­se­gna­te all’uso pub­bli­co per la man­ca­ta pre­sa in cari­co da par­te degli uffi­ci comu­na­li.

STORIA DEL PUP in sintesi

I par­cheg­gi sot­ter­ra­nei rea­liz­za­ti da pri­va­ti su suo­lo pub­bli­co per offri­re box per­ti­nen­zia­li ai con­do­mi­ni che ne era­no sprov­vi­sti, nasco­no dal­la Leg­ge 122, “Leg­ge Togno­li”, nel 1989.

La leg­ge pre­ve­de age­vo­la­zio­ni fisca­li ed eco­no­mi­che, gra­zie a finan­zia­men­ti sta­ta­li,  e anche  urba­ni­sti­che, tut­ta­via, per evi­ta­re spe­cu­la­zio­ni, a fron­te del­le faci­li­ta­zio­ni,  inse­ri­sce il vin­co­lo di per­ti­nen­zia­li­tà, spe­ci­fi­can­do che tali  par­cheg­gi non pos­so­no  esse­re “cedu­ti sepa­ra­ta­men­te dall’unità immo­bi­lia­re alla qua­le sono lega­ti da vin­co­lo per­ti­nen­zia­le” e pos­so­no esse­re acqui­sta­ti solo da pro­prie­ta­ri di immo­bi­li nel­la “zona d’influenza del par­cheg­gio”. Due con­di­zio­ni che saran­no suc­ces­si­va­men­te can­cel­la­te, por­tan­do l’area di influen­za da un rag­gio di 500 mt, a 1000 e poi a tut­ta la cit­tà e intro­du­cen­do (Gover­no Mon­ti) la pos­si­bi­li­tà di riven­de­re i box sen­za più vin­co­li per­ti­nen­zia­li con l’immobile ori­gi­na­rio.

A Tori­no e Mila­no è prin­ci­pal­men­te il Comu­ne a indi­vi­dua­re le aree dove rea­liz­za­re i par­cheg­gi, che fin dall’inizio ven­go­no mes­si a gara con cri­te­ri che con­tem­pla­no anche un prez­zo van­tag­gio­so per i resi­den­ti (cir­ca la metà del prez­zo di mer­ca­to). A Roma inve­ce si lascia il prez­zo libe­ro e si arri­va per­si­no a dare degli incen­ti­vi paga­ti con sol­di pub­bli­ci per inco­rag­gia­re gli acqui­ren­ti dei box.

Quan­to all’individuazione del­le loca­liz­za­zio­ni degli inter­ven­ti, sono affi­da­te alle pro­po­ste dei pri­va­ti – i “pro­po­nen­ti” – e alle suc­ces­si­ve richie­ste di rilo­ca­liz­za­zio­ne, per la mag­gior par­te avan­za­te sem­pre dai dei pri­va­ti, che faran­no sì che i par­cheg­gi comin­ci­no a decol­la­re e ad atter­ra­re per tut­ta la cit­tà sen­za alcun cri­te­rio né pia­ni­fi­ca­zio­ne pub­bli­ca.

E nem­me­no si pro­muo­vo­no gare di evi­den­za pub­bli­ca per l’individuazione dei con­ces­sio­na­ri: ven­go­no pub­bli­ca­ti 2 tra­fi­let­ti sui prin­ci­pa­li quo­ti­dia­ni (nel 1990/91), e una com­mis­sio­ne — non si sa com­po­sta da chi e con qua­li cri­te­ri – scre­ma le cen­ti­na­ia di   pro­po­ste fino a crea­re un pri­mo sche­ma di Pia­no Par­cheg­gi in cui sono abbi­na­ti i luo­ghi degli inter­ven­ti con i nomi del­le dit­te pro­po­nen­ti.

Nel 2006 entra in vigo­re il Codi­ce degli Appal­tii, ma il Sin­da­co Vel­tro­ni ottie­ne dal Pre­si­den­te del Con­si­glio Pro­di i pote­ri spe­cia­li per l’e­mer­gen­za traf­fi­co e mobi­li­tà, che gli per­met­to­no, per il PUP, di dero­ga­re a 37 nor­ma­ti­ve, tra cui quel­la sugli appal­ti pub­bli­ci.

E soprat­tut­to anzi­ché rifa­re il Pia­no par­cheg­gi con nuo­vi cri­te­ri – con­si­de­ran­do che la scar­sa pub­bli­ca uti­li­tà e  le for­ti cri­ti­ci­tà  degli inter­ven­ti era­no già sta­te det­ta­glia­ta­men­te illu­stra­te per­si­no da un docu­men­to del Comu­ne di Roma “Pat­to del­la Mobi­li­tà”, che affer­ma­va già nel 2004 quel­lo che da anni andia­mo ripe­ten­do – rior­ga­niz­za sì il Pia­no, ma ripar­ten­do dagli stes­si inter­ven­ti, e ricol­lo­can­do­li, ridi­stri­buen­do­li e per­fi­no accor­pan­do­li sen­za cam­bia­re le moda­li­tà di asse­gna­zio­ne, nono­stan­te mol­ti pro­po­nen­ti non fos­se­ro nean­che più quel­li che ave­va­no par­te­ci­pa­to al ban­do ini­zia­le. Infat­ti i box negli anni pas­sa­no di mano in mano attra­ver­so la “ces­sio­ne del ramo d’azienda”, trat­tan­do i costruen­di box come con una sor­ta di asse­gno cir­co­la­re. E con le Ordi­nan­ze com­mis­sa­ria­li di Vel­tro­ni gli inter­ven­ti pri­va­ti su suo­lo pub­bli­co ven­go­no ulte­rior­men­te aumen­ta­ti, coin­vol­gen­do ulte­rio­ri sog­get­ti sem­pre con affi­da­men­ti che non pas­sa­no da gare di evi­den­za pub­bli­ca. In segui­to, nono­stan­te i pote­ri spe­cia­li doves­se­ro dura­re un solo anno, l’emergenza traf­fi­co vie­ne pro­ro­ga­ta di anno in anno, fino al 31 dicem­bre 2012, quan­do il Gover­no Mon­ti la “sospen­de” vin­co­lan­do­la a un nuo­vo pia­no emer­gen­zia­le che dovreb­be esse­re appro­va­to dal Gover­no (ma fino­ra non è sta­to più pre­sen­ta­to).

La con­si­lia­tu­ra Ale­man­no non cam­bia sen­si­bil­men­te il PUP di Vel­tro­ni — sep­pu­re si deb­ba­no al cen­tro­de­stra le deli­be­re di allar­ga­men­to dei poten­zia­li acqui­ren­ti a tut­ta la cit­tà — inse­ren­do alcu­ni nuo­vi inter­ven­ti e can­cel­lan­do­ne altri che era­no sta­ti ogget­to di pro­mes­se elet­to­ra­li (il più noto è il par­cheg­gio del Pin­cio). La suc­ces­si­va ammi­ni­stra­zio­ne Mari­no, nono­stan­te le pro­mes­se elet­to­ra­li di una revi­sio­ne del Pia­no par­cheg­gi insie­me ai cit­ta­di­ni e ai comi­ta­ti, non pren­de deci­sio­ni, man­dan­do avan­ti gli inter­ven­ti in cor­so e non sti­pu­lan­do nuo­ve con­ven­zio­ni. L’Assessore Impro­ta effet­tua una rico­gni­zio­ne degli inter­ven­ti pre­pa­ran­do una boz­za di deli­be­ra che pen­sa di por­ta­re in Giun­ta nei gior­ni che saran­no poi quel­li del­le sue dimis­sio­ni e la deli­be­ra non vie­ne appro­va­ta . Una Deli­be­ra che abbia­mo visio­na­to e con­te­sta­to dura­men­te, in quan­to si limi­ta­va a espun­ge­re dal Pia­no solo gli inter­ven­ti con con­tro­in­di­ca­zio­ni spe­ci­fi­che (inter­fe­ren­ze con sot­to­ser­vi­zi, pare­ri con­tra­ri del­la Soprin­ten­den­za etc) con­ti­nuan­do a lascia­re alle deci­sio­ni dei pro­po­nen­ti il pro­sie­guo anche di inter­ven­ti che non ave­va­no rag­giun­to la con­ven­zio­ne, mol­ti addi­rit­tu­ra anco­ra in fase istrut­to­ria.

Que­sta è la situa­zio­ne ere­di­ta­ta dall’attuale Ammi­ni­stra­zio­ne. A set­tem­bre, anche nel cor­so di una com­mis­sio­ne mobi­li­tà, l’attuale diret­to­re dell’ufficio par­cheg­gi ave­va annun­cia­to la pre­di­spo­si­zio­ne di una Deli­be­ra che avreb­be espun­to anche   gli inter­ven­ti non con­ven­zio­na­ti.

Appren­dia­mo, nel cor­so del­la riu­nio­ne del­la Com­mis­sio­ne dell’8 feb­bra­io, che, da allo­ra, la boz­za di Deli­be­ra ha pas­sa­to il vaglio del­la Ragio­ne­ria comu­na­le e del Segre­ta­ria­to Gene­ra­le e che quin­di a gior­ni dovreb­be esse­re por­ta­ta in Com­mis­sio­ne in vista dell’approvazione in Assem­blea Capi­to­li­na.

Vor­rem­mo spe­ra­re che si sia deci­so di fer­ma­re l’iter anche degli inter­ven­ti che non han­no anco­ra per­fe­zio­na­to il pro­ce­di­men­to, in vista dell’ intro­du­zio­ne di pro­ce­du­re com­pa­ti­bi­li con il Nuo­vo Codi­ce degli Appal­ti.

Ma abbia­mo pur­trop­po veri­fi­ca­to in que­sti anni che è dif­fi­ci­le met­te­re la paro­la “fine” a un film che in que­sta cit­tà sem­bra ripe­ter­si all’infinito.

Per que­sto chie­dia­mo che le osser­va­zio­ni che seguo­no diven­ti­no ogget­to di un’interrogazione spe­ci­fi­ca all’ANAC, per appu­ra­re a qua­le livel­lo pro­ce­du­ra­le scat­ti l’obbligo di ade­gua­men­to a  nor­ma­ti­ve vigen­ti ormai da più di 10 anni.(>  Vai alla pagi­na con le nostre osser­va­zio­ni sul­la Deli­be­ra­zio­ne del 30 mag­gio 2012 dell’Autorità Vigi­lan­za sui Con­trat­ti Pub­bli­ci)

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