MARINO, DEL MASTRO (MS): SENSO DEL LIMITE E PARTECIPAZIONE.

MARINO, DEL MASTRO (MS): SENSO DEL LIMITE E PARTECIPAZIONE.

09/02/2017 4 Di Redazione

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Simo­ne Del Mastro

MARINO, DEL MASTRO (MS): SENSO DEL LIMITE E PARTECIPAZIONE.

“La pazien­za, non da poco tem­po ormai, è fini­ta e, con fran­chez­za, occor­re sof­fer­mar­si un atti­mo sull’esigenza di recu­pe­ra­re e rein­tro­dur­re anche in poli­ti­ca il sen­so del limi­te.

L’attuale Sin­da­co insie­me al codaz­zo del con­si­glio comu­na­le, nel qua­le idee, azio­ni e soprat­tut­to il sen­so di respon­sa­bi­li­tà ver­so la pro­pria comu­ni­tà sono al lumi­ci­no, stan­no strin­gen­do Mari­no in una pro­fon­da cri­si.

L’idea che ci resti­tui­sce lo sta­to del ter­ri­to­rio del nostro Comu­ne è quel­lo di pro­fon­do abban­do­no. Un abban­do­no che mol­ti fin­go­no anco­ra di non vede­re.
Dicia­mo­lo chia­ra­men­te: Mari­no è sem­pre più degra­da­ta, spor­ca ed insi­cu­ra.

Se in cam­pa­gna elet­to­ra­le si pote­va rias­su­me­re un pro­get­to poli­ti­co nell’esclusivo azze­ra­men­to di una clas­se diri­gen­te fiac­ca­ta da affa­ri­smo e tra­co­tan­za, oggi il gover­no di Palaz­zo Colon­na assu­me il sapo­re ama­ro di pro­mes­sa man­ca­ta in ter­mi­ni di effi­cien­za e buo­na ammi­ni­stra­zio­ne.

Nes­su­na trac­cia di inter­ven­ti per garan­ti­re deco­ro urba­no alla nostra cit­tà, nes­su­na trac­cia di pro­get­ti vol­ti a riqua­li­fi­ca­re il ter­ri­to­rio (fra tut­ti: Ter­raz­zo­ne e Par­co del­la Pace), ma quel­lo che spa­ven­ta è l’assenza di una idea di futu­ro da decli­na­re per la nostra comu­ni­tà.

Ecco, allo­ra, mani­fe­star­si pale­se l’esigenza di recu­pe­ra­re quel sen­so del limi­te che potreb­be per­met­te­re all’opinione pub­bli­ca di disfar­si di que­sta illi­mi­ta­ta cie­ca tol­le­ran­za ver­so l’operato, o meglio, il non ope­ra­to, dell’attuale ammi­ni­stra­zio­ne per recu­pe­ra­re un mini­mo di sen­so cri­ti­co.

La qua­li­tà del­la vita in uno dei pae­si più impor­tan­ti dell’hinterland di Roma, è qua­si da ter­zo mon­do. Nes­su­na sor­pre­sa, per cari­tà, con­si­de­ra­to l’operato dell’amministrazione del­la Capi­ta­le, ma c’è una rin­cor­sa al supe­ra­men­to del limi­te di sop­por­ta­zio­ne.

La pre­oc­cu­pa­zio­ne più cogen­te è rivol­ta all’adesione del nostro Comu­ne (annun­cia­ta con tan­to di comu­ni­ca­to) allo SPRAR, ossia al Siste­ma di Pro­te­zio­ne per Richie­den­ti Asi­lo e Rifu­gia­ti. 
La deci­sio­ne che potreb­be sem­bra­re ovvia, in quan­to si ade­ri­sce ad un siste­ma che vuo­le con­trol­la­re il flus­so di migran­ti sui ter­ri­to­ri, sot­traen­do­lo alle Pre­fet­tu­re, è inve­ce pro­fon­da­men­te erra­ta. Essa resti­tui­sce la foto­gra­fia di un Comu­ne in cui si è per­sa non sol­tan­to la linea del­la decen­za nel deco­ro urba­no ma la si spin­ge ben oltre, andan­do ad intac­ca­re il socia­le, andan­do ad ali­men­ta­re il sen­so di insi­cu­rez­za e di opa­ca lega­li­tà.

Que­sto fan­to­ma­ti­co pro­ces­so di con­trol­lo, che cela un sot­ti­le pro­ces­so di col­lo­ca­zio­ne auto­ri­ta­ria degli immi­gra­ti, non tie­ne con­to del­le già pre­ca­rie con­vi­ven­ze pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio. 
Sen­za voler gene­ra­re ulte­rio­ri allar­mi­smi, cre­dia­mo che la real­tà di Mari­no ci resti­tui­sca l’esigenza, non più dif­fe­ri­bi­le, di una mag­gio­re pre­sen­za del­le Isti­tu­zio­ni loca­li nel con­trol­lo del gra­do di inte­gra­zio­ne rag­giun­to dagli extra­co­mu­ni­ta­ri pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio, pri­ma di pro­gram­mar­ne l’arrivo di even­tua­li altri.
Sì, per­ché pro­prio di pro­gram­ma­zio­ne trat­ta­si. E que­sta pro­gram­ma­zio­ne al momen­to ope­ra sen­za tene­re mini­ma­men­te in con­to gli ulte­rio­ri disa­gi per i mari­ne­si. Si pro­fi­la, in sostan­za, una siste­ma­ti­ca e pro­gres­si­va ope­ra­zio­ne di per­di­ta del­l’i­den­ti­tà del­la nostra comu­ni­tà.

La cru­da real­tà è che per qual­che fon­do maleo­do­ran­te repe­ri­to attra­ver­so l’accoglienza (dive­nu­ta cre­do poli­ti­co dei 5stelle a livel­lo nazio­na­le), si pen­sa di sop­pe­ri­re alla man­can­za di ini­zia­ti­ve ammi­ni­stra­ti­ve. 
Se il risul­ta­to di tale pro­gram­ma­zio­ne deve esse­re que­sto, ci sen­tia­mo in dove­re di dare un con­si­glio ai 5 stel­le, per impe­dir­gli di dan­neg­gia­re ulte­rior­men­te Mari­no: meglio con­ti­nua­re a non fare! Esat­ta­men­te come ave­te fat­to da quan­do sie­te entra­ti a Palaz­zo Colon­na!

E non veni­te­ci a rac­con­ta­re del­la man­can­za di mez­zi eco­no­mi­ci a dispo­si­zio­ne: non ave­te idee, non ave­te pro­get­ti ed igno­ra­te i pro­ces­si del­la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va. Non ave­te nes­sun con­trol­lo del ter­ri­to­rio che ammi­ni­stra­te, nes­su­na con­tez­za del degra­do che lo fla­gel­la e del­le esi­gen­ze del­la popo­la­zio­ne.
Una pos­si­bi­le solu­zio­ne-argi­ne a que­sto deser­to che avan­za è adot­ta­re una sem­pli­ce modi­fi­ca al rego­la­men­to comu­na­le che per­met­ta di rea­liz­za­re quel­la par­te­ci­pa­zio­ne popo­la­re tan­to cara ai cin­que stel­le. Di sup­por­ta­re que­sta azio­ne ammi­ni­stra­ti­va pale­se­men­te in bam­bo­la e disat­ten­ta.

Pro­po­nia­mo quin­di l’adozione per­ma­nen­te a Mari­no del Con­si­glio Comu­na­le aper­to, nel qua­le si pos­sa con­ce­de­re il dirit­to di paro­la ai cit­ta­di­ni sul­le tema­ti­che più impor­tan­ti con­cer­nen­ti il nostro futu­ro. Il Con­si­glio Comu­na­le deve diven­ta­re un luo­go aper­to nel qua­le con­fron­tar­si atti­va­men­te e per­met­te­re alla cit­ta­di­nan­za di espri­me­re il pro­prio pare­re.
Ai cit­ta­di­ni, l’onere di pro­por­re ed inter­ve­ni­re su pro­spet­ti­ve e pro­get­ti di svi­lup­po, ma anche di segna­la­re pub­bli­ca­men­te al Con­si­glio Comu­na­le pro­ble­ma­ti­che essen­zia­li per miglio­ra­re la qua­li­tà del­la vita nel nostro comu­ne.

Caro Sin­da­co Coliz­za, a Lei la scel­ta del­la for­mu­la miglio­re per attua­re que­sto stru­men­to, che potreb­be for­ni­re quel sup­por­to dive­nu­to indi­spen­sa­bi­le alla sua ammi­ni­stra­zio­ne.
Inol­tre, sareb­be impor­tan­te sen­ti­re la cit­ta­di­nan­za su cosa pen­sa del pro­gram­ma­to arri­vo di migran­ti a Mari­no e sul­le scel­te pre­se dal­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne in meri­to al luo­go (o ai luo­ghi) del­la loro col­lo­ca­zio­ne.

Occor­re tra­spa­ren­za e par­te­ci­pa­zio­ne sem­pre, e non a fasi alter­ne!

Mari­no Socia­le ha le idee ben chia­re e non si sot­trar­rà all’azione per difen­de­re il pro­prio pae­se e la comu­ni­tà che, ormai con fati­ca, ci vive.”

Simo­ne Del Mastro
 
Pre­si­den­te Mari­no Socia­le

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