Rocca di Papa, Quartiere Calcare: “Le opere di urbanizzazione sono un diritto dei cittadini”

12/01/2017 0 Di Redazione

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Roc­ca di Papa, Quar­tie­re Cal­ca­re: “Le ope­re di urba­niz­za­zio­ne sono un dirit­to dei cit­ta­di­ni”

Il Pia­no è sca­du­to tre anni fa, ma solo ora par­te il con­trol­lo di quan­to rea­liz­za­to

 

Il Pia­no Par­ti­co­la­reg­gia­to del­le Cal­ca­re è una del­le que­stio­ni urba­ni­sti­che più gra­vo­se che l’attuale giun­ta ere­di­ta dal pas­sa­to. Il Pia­no in que­stio­ne, che inte­res­sa la zona del­le Cal­ca­re e di Val­le San Loren­zo, ven­ne appro­va­to con deli­be­ra di con­si­glio comu­na­le nel feb­bra­io del 2003 e pre­ve­de­va l’avvio dell’attività edi­fi­ca­to­ria in 88 com­par­ti.

Attual­men­te è deca­du­to per decor­so del ter­mi­ne di vali­di­tà decen­na­le. Il Pia­no, ai fini del rila­scio del tito­lo edi­fi­ca­to­rio, era subor­di­na­to alla sti­pu­la di una con­ven­zio­ne urba­ni­sti­ca tra il Comu­ne di Roc­ca di Papa e i costrut­to­ri, con l’assunzione di obbli­ga­zio­ni secon­do leg­ge solo per que­sti ulti­mi.

In par­ti­co­la­re, colo­ro che han­no costrui­to era­no tenu­ti a cede­re al Comu­ne le aree desti­na­te alle ope­re pub­bli­che di urba­niz­za­zio­ne (fogne, illu­mi­na­zio­ne pub­bli­ca, mar­cia­pie­di, aree ver­di…) e rea­liz­zar­le a pro­prie spe­se. La sca­den­za fis­sa­ta per que­sti lavo­ri era di 10 anni. Inol­tre, avreb­be­ro dovu­to for­ni­re del­le garan­zie finan­zia­rie (del­le fide­ius­sio­ni) al Comu­ne, per l’adempimento degli obbli­ghi deri­va­ti dal­la con­ven­zio­ne. In sostan­za, o si fan­no le ope­re pub­bli­che oppu­re si paga una pena­le per com­pen­sa­re i man­ca­ti ser­vi­zi alla cit­ta­di­nan­za.

Alla sca­den­za dei 10 anni, ovve­ro nel 2013, sareb­be sta­to dove­re dell’amministrazione comu­na­le con­trol­la­re quan­to rea­liz­za­to, anche se una mini­ma atten­zio­ne avreb­be sug­ge­ri­to di moni­to­ra­re costan­te­men­te lo svi­lup­po dei lavo­ri, soprat­tut­to per quan­to riguar­da le ope­re pub­bli­che, nell’interesse col­let­ti­vo.

“Attual­men­te i com­par­ti anco­ra in ese­cu­zio­ne – chia­ri­sce l’assessore all’urbanistica Vero­ni­ca Gian­no­ne – sono 67 su 88. Un nume­ro ele­va­to, con­si­de­ran­do che il Pia­no è deca­du­to tre anni fa e che la leg­ge pre­scri­ve che i pia­ni di lot­tiz­za­zio­ne deb­ba­no esse­re attua­ti entro il ter­mi­ne dei 10 anni, decor­so il qua­le diven­ta­no inef­fi­ca­ci per la par­te anco­ra da costrui­re. L’adozione di un nuo­vo pia­no diven­ta, quin­di, l’unica stra­da per com­ple­ta­re la rea­liz­za­zio­ne del­le ope­re pub­bli­che, ma ciò non può avve­ni­re sen­za una dove­ro­sa rico­gni­zio­ne, comu­ni­can­do agli inte­res­sa­ti l’eventuale man­ca­ta attua­zio­ne, par­zia­le o tota­le.”

 

“Stia­mo prov­ve­den­do con l’ufficio tec­ni­co a indi­vi­dua­re i can­tie­ri anco­ra non con­clu­si – affer­ma il sin­da­co Ema­nue­le Cre­sti­ni – per fare luce su uno sce­na­rio da anni poco chia­ro. L’amministrazione comu­na­le ha il dove­re di tute­la­re gli inte­res­si col­let­ti­vi. Per que­sto, dob­bia­mo esi­ge­re che le ope­re pub­bli­che con­cor­da­te ven­ga­no rea­liz­za­te nel miglio­re dei modi e nel più bre­ve tem­po pos­si­bi­le. Quel­lo che mi domando,da cit­ta­di­no e da sin­da­co, è per­ché la pre­ce­den­te ammi­ni­stra­zio­ne non abbia pro­ce­du­to con ovvi con­trol­li, con­ti­nui ed effi­ca­ci, in appli­ca­zio­ne del­la leg­ge. In que­sto modo, han­no fat­to per­de­re alla col­let­ti­vi­tà anni. Anni in cui que­sti quar­tie­ri sono rima­sti sen­za i ser­vi­zi pre­vi­sti. Noi, al con­tra­rio, voglia­mo agi­re nell’interesse dei cit­ta­di­ni, facen­do rispet­ta­re la leg­ge.”

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