E’ stata pubblicata lo scorso 15 giugno sul Bollettino Ufficiale Regionale del Lazio la Legge…
‘Stimo ‘n tre, venateci a vedè’. A Cori la mostra di dipinti del collettivo Gneo, Volpini, Buonincontro
13/12/2016Questo articolo è stato letto 3587 volte!
Giovedì 15 Dicembre, alle ore 17:00, il vernissage. I quadri rimarranno esposti a Palazzetto Luciani fino al 23 Dicembre. Apertura al pubblico: tutti i giorni con orario 10/13 e 16/19.
Giovedì 15 Dicembre, alle ore 17:00, a Palazzetto Luciani a Cori, verrà inaugurata la mostra collettiva di dipinti del trio artistico, Gneo, Buonincontro, Volpini, il cui titolo è anche un invito a non mancare all’appuntamento. ‘Stimo ‘n tre, venateci a vedè’, e se non sarà possibile essere presenti al vernissage, il pubblico potrà visitarla tutti i giorni, ore 10/13 e 16/19, fino al finissage di venerdì 23 Dicembre.
Una quarantina le tele montate nel salone polifunzionale di Piazza Sant’Oliva. Opere che attraversano buona parte dell’arco temporale della carriera di Pierfranca Gneo, Tommaso Volpini e Giovanni Buonincontro, di Cori i primi due, di Cisterna il terzo. Tre personalità molto diverse tra loro, e ciò si riverbera anche sui differenti oggetti del dipingere di ciascuno.
Le piccole cose che accompagnano la quotidianità di ognuno sono le protagoniste assolute dei quadri di Pierfranca Gneo, nei quali lei stessa entra con la leggiadria di una farfalla che aleggia ovunque per condurre lo spettatore tra i paesaggi e i personaggi ritratti, che oltre a colpire gli occhi accarezzano il cuore di chi guarda.
Giovanni Buonincontro è un amante della natura. La sua è una ricerca continua che lo porta a migliorarsi costantemente, perché l’arte è una lunga e dura esperienza che si acquisisce nel tempo, con la quale bisogna vivere in armonia. La pittura multiforme di Tommaso Volpini infine crea un collegamento di segmenti rettilinei, archi, curve e un ponte storico diretto con le radici del suo paese.
Tre artisti di innata passione per l’arte e la pittura in particolare, sbocciata in stagioni diverse della loro esistenza. Pennello, tavolozza, colori e cavalletto, non sono mai stati semplici attrezzi del mestiere, ma strumenti di comunicazione per esprimere se stessi e ciò che li circonda. Giunti alla maturità artistica, dopo varie mostre personali, espongono insieme per la prima volta.