Marino, intervista a Stefano Cecchi: nel 2017 basta scuse, l’amministrazione dia risposte concrete!

Marino, intervista a Stefano Cecchi: nel 2017 basta scuse, l’amministrazione dia risposte concrete!

28/11/2016 0 Di Francesca Marrucci

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Stefano Cecchi

Ste­fa­no Cec­chi

Un bilan­cio dei pri­mi cin­que mesi di ammi­ni­stra­zio­ne, l’im­pe­gno in oppo­si­zio­ne, le cri­ti­che all’ec­ces­si­va immo­bi­li­tà del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le o ai prov­ve­di­men­ti pre­si o annun­cia­ti e le pro­spet­ti­ve per il pros­si­mo anno. Abbia­mo incon­tra­to Ste­fa­no Cec­chi di Costruia­mo il Decen­tra­men­to e can­di­da­to Sin­da­co di Mari­no per il cen­tro­de­stra nel­l’ul­ti­ma tor­na­ta elet­to­ra­le. Par­la per la pri­ma vol­ta alla nostra testa­ta, in una lun­ghis­si­ma ed inte­res­san­te inter­vi­sta dopo le ele­zio­ni e alla vigi­lia del ter­zo Con­si­glio Comu­na­le, por­tan­do pro­po­ste e con­ti­nuan­do a rap­pre­sen­ta­re le istan­ze dei cit­ta­di­ni.

di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Par­lia­mo del­la situa­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va attua­le al Comu­ne di Mari­no. Ammi­ni­stra una giun­ta a 5 stel­le, nuo­va in fat­to di pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, che for­se sta pagan­do l’i­ne­spe­rien­za di mol­ti suoi elet­ti…

Cin­que mesi e mez­zo del­la nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne non dan­no cer­to il sen­so di quel­lo che dovreb­be fare un’am­mi­ni­stra­zio­ne, ma se si vin­co­no le ele­zio­ni, biso­gna inter­pre­ta­re al meglio le neces­si­tà di una cit­tà, spe­ran­do di inter­pre­tar­le se non tut­te, alme­no per la mag­gior par­te. Le solu­zio­ni devo­no esse­re cer­ca­te gra­zie ai tec­ni­ci. Dal 2000 in poi, la poli­ti­ca è cam­bia­ta. Non esi­ste più che un asses­so­re fir­mi atti di sua spon­te, l’am­mi­ni­stra­to­re indi­riz­za e il tec­ni­co indi­ca se e come è pos­si­bi­le dare rispo­ste e solu­zio­ni. Ecco, ad esse­re sin­ce­ro, mi sem­bra che que­st’ul­ti­ma par­te sostan­zial­men­te man­chi a que­sta ammi­ni­stra­zio­ne.

Cosa inten­de?

La poli­ti­ca deve rac­co­glie­re le istan­ze del­la popo­la­zio­ne e cer­ca­re del­le solu­zio­ni, ma mi pare man­chi la capa­ci­tà fon­da­men­ta­le di ascol­ta­re o alme­no, ven­go­no ascol­ta­ti in pochi. Non ven­go­no date rispo­ste chia­re, net­te e sod­di­sfa­cen­ti, è dif­fi­ci­le anche riu­sci­re a par­la­re con il Sin­da­co da par­te di cit­ta­di­ni ed asso­cia­zio­ni. Eppu­re non stia­mo par­lan­do del Sin­da­co di una Capi­ta­le. Mai i rap­por­ti tra Pri­mo Cit­ta­di­no e cit­ta­di­ni han­no incon­tra­to una così dif­fi­ci­le inter­lo­cu­zio­ne.

Le dif­fi­col­tà inter­lo­cu­to­rie ci sono anche con le for­ze poli­ti­che di mino­ran­za?

Ci sono dif­fi­col­tà ogget­ti­ve anche su atti che sono sta­ti pie­na­men­te con­di­vi­si duran­te la cam­pa­gna elet­to­ra­le da tut­ti i can­di­da­ti.

Un esem­pio?

Il Rego­la­men­to sui par­chi pub­bli­ci vaglia­to dal­la Com­mis­sa­ria Capo­ra­le che era­va­mo tut­ti d’ac­cor­do di rive­de­re com­ple­ta­men­te. Inve­ce si ripro­po­ne con dei mini­mi cam­bia­men­ti che met­to­no i cit­ta­di­ni in una situa­zio­ne di dif­fi­col­tà pale­se. Come può un cit­ta­di­no che fa volon­ta­ria­to, che si offre di gesti­re que­sti par­chi, che met­te a dispo­si­zio­ne tem­po e impe­gno di tut­ti i cit­ta­di­ni, dover anche rimet­ter­ci dei sol­di per­so­nal­men­te? È assur­do! 

Il Comu­ne ha pro­ble­mi di liqui­di­tà e non rie­sce a far fron­te anche alle spe­se di man­te­ni­men­to dei par­chi, que­sto è un pro­ble­ma che c’è da un pez­zo e si ripro­po­ne anche in que­sta ammi­ni­stra­zio­ne dopo esser pas­sa­to anche attra­ver­so il perio­do di com­mis­sa­ria­men­to…

Capi­sco che ci pos­sa­no esse­re pro­ble­mi tec­ni­ci, capi­sco anche che fa sce­na urla­re in piaz­za in una cam­pa­gna elet­to­ra­le che chi gover­na è un ladro e si è man­gia­to tut­to. Capi­sco per­si­no che di pri­mo acchi­to un’am­mi­ni­stra­zio­ne giu­sti­fi­chi le pro­prie dif­fi­col­tà dicen­do che gli sono sta­ti lascia­ti solo debi­ti da chi c’e­ra pri­ma, nien­te di nuo­vo, insom­ma, cose già viste e sen­ti­te e non mi va nem­me­no di com­men­tar­le. La que­stio­ne che mi lascia per­ples­so però, è che se i cas­set­ti sono vuo­ti, come ci dico­no, come mai si sono potu­te assu­me­re 3 per­so­ne? Se i tec­ni­ci han­no aval­la­to que­ste assun­zio­ni signi­fi­ca che c’è la coper­tu­ra eco­no­mi­ca, altri­men­ti avreb­be­ro com­mes­so un rea­to. Ma come fan­no ad esser­ci que­sti sol­di se chi c’e­ra pri­ma si è man­gia­to tut­to e ha lascia­to solo debi­ti?

Si sa che chi lascia un’am­mi­ni­stra­zio­ne dice di aver­la lascia­ta in atti­vo e chi la pren­de si lamen­ta dei ‘buchi’ lascia­ti dai pre­de­ces­so­ri, però è pur vero che il Sin­da­co ha spie­ga­to duran­te la Con­fe­ren­za Stam­pa che se non aves­se­ro fat­to urgen­te­men­te que­ste assun­zio­ni, in futu­ro non si sareb­be­ro più potu­te fare per il Pat­to di Sta­bi­li­tà e già c’è mol­ta caren­za di orga­ni­co, in spe­cie tra i Vigi­li Urba­ni…

Pur­trop­po la leg­ge ci dice che a fron­te di 10 per­so­ne che lascia­no il lavo­ro per anda­re in pen­sio­ne o per­ché ven­go­no a man­ca­re, ne pos­sia­mo solo rim­piaz­za­re 2,5. Que­sto sta depau­pe­ran­do man mano la for­za ammi­ni­stra­ti­va dei Comu­ni e anche del nostro. Inol­tre, mol­ti dipen­den­ti entra­ti al lavo­ro 30 anni fa, non san­no nem­me­no come ade­guar­si alle nuo­ve tec­no­lo­gie che avreb­be­ro dovu­to sop­pe­ri­re alla dimi­nu­zio­ne di per­so­na­le. Quin­di meno per­so­ne a lavo­ra­re, nes­su­na for­ma­zio­ne, scar­si mez­zi tec­no­lo­gi­ci e il risul­ta­to è che gli impie­ga­ti comu­na­li si ritro­va­no anche a fare il lavo­ro di 3 o 4 per­so­ne da soli. È vero che pri­ma si è assun­to trop­po, ma ora sia­mo all’op­po­sto. Io non con­te­sto che sia neces­sa­rio fare assun­zio­ni, anzi. Con­te­sto che si dica che non ci sono sol­di in cas­sa per giu­sti­fi­ca­re l’im­mo­bi­li­smo che carat­te­riz­za que­sta ammi­ni­stra­zio­ne, dan­do sem­pre la col­pa a chi c’e­ra pri­ma.

In mol­ti casi chi c’e­ra pri­ma era la Com­mis­sa­ria Capo­ra­le. A lei sono attri­bui­bi­li deci­sio­ni e pro­gram­ma­zio­ni man­ca­te in Bilan­cio, le più ecla­tan­ti sono sta­te, ad esem­pio, la man­can­za di fon­di stan­zia­ti per Esta­te Mari­ne­se e Sagra o la ripro­gram­ma­zio­ne del tra­spor­to sco­la­sti­co e la valu­ta­zio­ne degli immo­bi­li comu­na­li in gestio­ne alle asso­cia­zio­ni che han­no crea­to solo scon­ten­to. In una situa­zio­ne come que­sta, in cui anche il perio­do com­mis­sa­ria­le non ha aiu­ta­to il Comu­ne, la nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne, ce lo ripe­te spes­so nel­le varie inter­vi­ste, cer­ca di ambien­tar­si…

Il momen­to di ade­gua­men­to può esse­re una scu­san­te, ma non può esser­lo a lun­go. Non è una situa­zio­ne di ine­spe­rien­za asso­lu­ta quel­la di Coliz­za e del­la sua giun­ta. Per capir­ci, uno come Ugo Ono­ra­ti era sì digiu­no di ammi­ni­stra­zio­ne e mec­ca­ni­smi poli­ti­ci e ha dovu­to dav­ve­ro affron­ta­re osta­co­li che poi l’han­no tra­vol­to, ma Car­lo Coliz­za non è un prin­ci­pian­te sen­za alcu­na com­pe­ten­za. È un lau­rea­to, un pro­fes­sio­ni­sta del­la leg­ge, ha lavo­ra­to in modo esem­pla­re ed appro­fon­di­to in oppo­si­zio­ne le que­stio­ni più spi­no­se del Comu­ne, rivol­gen­do­si spes­so anche alla Pre­fet­tu­ra. Cono­sce­va benis­si­mo qual era la situa­zio­ne che si sareb­be tro­va­to davan­ti. Così anche Adol­fo Tam­ma­ro. Ripe­to, la loro oppo­si­zio­ne è sta­ta esem­pla­re, han­no fat­to gli oppo­si­to­ri veri ed a tem­po pie­no e per que­sto han­no matu­ra­to espe­rien­za e cono­scen­za. Quin­di, non vor­rem­mo più sen­ti­re la scu­sa che han­no tro­va­to cose che non si aspet­ta­va­no o stan­no anco­ra cer­can­do di capi­re come fun­zio­na la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va.

Ammi­ni­stra­re non è comun­que faci­le. Veder­la dai ban­chi del­l’op­po­si­zio­ne non è mai come viver­la da mag­gio­ran­za.

Infat­ti, è pro­prio que­sto il pun­to. Gli slo­gan van­no bene in piaz­za duran­te la cam­pa­gna elet­to­ra­le, ma se poi si vin­ce si devo­no fare i fat­ti. Non è mica det­to che se uno è un buon poli­ti­co sap­pia anche ammi­ni­stra­re bene, così come non è sem­pre vero il con­tra­rio. Il Sin­da­co oggi è come l’am­mi­ni­stra­to­re dele­ga­to di una gran­de azien­da che però ha uno sco­po socia­le e di ser­vi­zio. Deve cer­ca­re di gestir­la pen­san­do all’in­te­res­se dei cit­ta­di­ni e, inve­ce di trat­te­ne­re i pro­fit­ti, ridi­stri­buir­li tut­ti a secon­da del­le loro neces­si­tà in ser­vi­zi. Ma per cono­sce­re le neces­si­tà si deve instau­ra­re un dia­lo­go, uno scam­bio, un con­fron­to pro­fi­cuo. 

E lo scam­bio non c’è?

In que­sta ammi­ni­stra­zio­ne si pec­ca mol­to di super­bia: non han­no biso­gno di nien­te e nes­su­no, san­no tut­to loro, quel­lo che dico­no gli altri è sem­pre fal­so e comun­que gli altri sono tut­ti ladri quin­di è inu­ti­le star­li ad ascol­ta­re. Non è così che io inten­do la poli­ti­ca. Io ascol­to tut­ti, mi con­fron­to con tut­ti, anche con chi ha idee diver­se dal­le mie. Sono con­vin­to che ogni discus­sio­ne sia uti­le per impa­ra­re e miglio­ra­re. Que­sto è l’at­teg­gia­men­to che io riten­go uti­le per la cit­tà, men­tre alcu­ni in mag­gio­ran­za lo inten­do­no solo come malaf­fa­re. Vor­rei ricor­da­re a que­sti signo­ri che Mari­no non è roba pri­va­ta loro e che sono respon­sa­bi­li per tut­ti, anche per quan­ti non li han­no vota­ti.

Una cri­ti­ca sul­la man­can­za di ascol­to e con­fron­to quin­di?

Sì. È anche que­sto un moti­vo per cui que­sta ammi­ni­stra­zio­ne rima­ne immo­bi­le. 

Qua­le altro moti­vo indi­vi­dua?

Sicu­ra­men­te il fat­to di aver nomi­na­to solo 5 asses­so­ri su 7, di cui uno non vie­ne mai, non aiu­ta. Mi ricor­do che quan­do ero in giun­ta con 10 asses­so­ri face­va­mo comun­que fati­ca a sta­re die­tro a tut­te le que­stio­ni, figu­ria­mo­ci con solo 5 asses­so­ri. Par­lia­mo­ci chia­ro, non sono gli sti­pen­di di due asses­so­ri che risa­na­no il Bilan­cio Comu­na­le, ma a fron­te anche del­la caren­za di per­so­na­le, per­so­ne fida­te, che han­no a cuo­re il Comu­ne e che por­ta­no avan­ti la linea poli­ti­ca sono sen­z’al­tro un aiu­to vali­do ed indi­spen­sa­bi­le. I 5 Stel­le non han­no nem­me­no il pro­ble­ma di sce­glie­re tra que­sto o quel­lo per evi­ta­re di lede­re i deli­ca­ti equi­li­bri che ci sono in una coa­li­zio­ne: han­no un baci­no immen­so di atti­vi­sti tra cui sce­glie­re, non ne tro­va­no due che voglia­no met­ter­ci la fac­cia e impe­gnar­si per il Comu­ne?

Sem­pre duran­te la Con­fe­ren­za Stam­pa, il Sin­da­co, quan­do abbia­mo chie­sto come mai man­cas­se l’As­ses­so­re al Bilan­cio, ha riba­di­to che la giun­ta è una squa­dra che lavo­ra com­pat­ta e che quin­di qual­sia­si dele­ga può esse­re pari­men­ti rap­pre­sen­ta­ta da uno degli altri asses­so­ri.

Que­sta è un’al­tra assur­di­tà. Si ritro­va­no con asses­so­ri scel­ti per com­pe­ten­ze spe­ci­fi­che su cui san­no ope­ra­re bene, che devo­no poi occu­par­si di dele­ghe di cui san­no poco e nien­te e su cui  fan­no pastic­ci. Non per ripe­ter­mi, ma che la que­stio­ne dei par­chi e del ver­de sia sta­ta affi­da­ta ai Ser­vi­zi Socia­li mi pare poco sen­sa­to e si sono visti i risul­ta­ti. Gli asses­so­ri sono impor­tan­ti per­ché sono il tra­mi­te atti­vo con le istan­ze dei cit­ta­di­ni, per­ché si pos­so­no occu­pa­re in modo appro­fon­di­to dei pro­ble­mi. Ave­re già due o tre dele­ghe è impe­gna­ti­vo, ma in que­sta giun­ta mol­tis­si­me dele­ghe non sono sta­te asse­gna­te e le detie­ne quin­di il Sin­da­co.

Que­sta cosa non le pia­ce?

Que­sta cosa non è uti­le. Il nostro Sin­da­co ha appe­na ini­zia­to a fare il Pri­mo Cit­ta­di­no, lamen­tan­do tut­te le pro­ble­ma­ti­che che abbia­mo det­to, però con­ti­nua ad accet­ta­re altri inca­ri­chi. Mi sono con­gra­tu­la­to con lui per l’in­ca­ri­co di Con­si­glie­re dele­ga­to alla Cit­tà Metro­po­li­ta­na, ma mi chie­do se in que­sto momen­to non fos­se meglio una pre­sen­za più assi­dua in Comu­ne, tan­to più che ha avo­ca­to a sé la mag­gior par­te del­le dele­ghe. Poi, non ci mera­vi­glia­mo che le pro­mes­se elet­to­ra­li ven­ga­no infran­te.

Si rife­ri­sce al famo­so ‘Ciao Ciao Divi­no Amo­re’?

Anche. Pro­met­te­re che lì sareb­be­ro solo tor­na­te a pasco­la­re le peco­re è sta­to assur­do. Han­no fat­to pro­mes­se, dato cer­tez­ze, cri­ti­ca­to scel­te altrui e han­no pre­so voti su que­sto. Riten­go che ora sia inac­cet­ta­bi­le sen­tir­li dire che dopo aver visto, valu­ta­to e appro­fon­di­to alcu­ne cose, si deb­ba pen­sa­re ad una diver­sa gestio­ne del pro­ble­ma, per­ché quel­le cose pro­mes­se non si pos­so­no più fare. Così si pren­do­no in giro i cit­ta­di­ni.

Anche che signi­fi­ca? Qua­li altre que­stio­ni con­si­de­ra pro­mes­se elet­to­ra­li tra­di­te?

Un’al­tra è la que­stio­ne ACEA. Anche qui ci han­no riem­pi­to la testa, dicen­do che si pote­va rece­de­re dal con­trat­to, ora si sono accor­ti che non si può e han­no pro­po­sto un’al­ter­na­ti­va che è un altro spec­chiet­to per le allo­do­le.

Non è d’ac­cor­do con la pos­si­bi­li­tà del Comu­ne di inter­ve­ni­re auto­no­ma­men­te se l’A­cea non ripa­ra un gua­sto dopo un tot di tem­po?

Sul­la car­ta chiun­que sareb­be d’ac­cor­do, come no? È la rea­le fat­ti­bi­li­tà da discu­te­re. La veri­tà è che ormai da 10 anni, tut­to quel­lo che riguar­da il ser­vi­zio idri­co è in mano ad Acea che, quan­do ha fat­to inter­ven­ti e cam­bia­men­ti sugli impian­ti, cer­to non si è pre­oc­cu­pa­ta di spie­gar­li al Comu­ne. La rete idri­ca è vastis­si­ma e com­ples­sa. Fare una ripa­ra­zio­ne non signi­fi­ca met­te­re una sem­pli­ce top­pa. Si devo­no sape­re sce­glie­re i mate­ria­li del­le tuba­tu­re a secon­da dei ter­re­ni, si deve cono­sce­re l’u­bi­ca­zio­ne di tut­te le chiu­se e la giu­sta tara­tu­ra, si deve sape­re cosa com­por­ta per il ter­ri­to­rio apri­re o chiu­der­ne una, insom­ma, spe­ran­do nel­la col­la­bo­ra­zio­ne del­l’A­cea, ci vor­reb­be qua­si un anno per cono­sce­re appro­fon­di­ta­men­te tut­ta le rete per una squa­dra di tec­ni­ci. E nel frat­tem­po? E poi come li sce­glia­mo? Dia­mo un altro inca­ri­co alla Mul­ti­ser­vi­zi che ha già i pro­ble­mi che cono­scia­mo oppu­re fac­cia­mo una gara d’ap­pal­to e con qua­le dici­tu­ra?

Allo­ra qua­le sareb­be la solu­zio­ne da lei paven­ta­ta?

Io reste­rei con i pie­di per ter­ra, anche per­ché la solu­zio­ne paven­ta­ta dal Sin­da­co dovreb­be esse­re appro­va­ta dal­la Con­fe­ren­za dei Sin­da­ci e mi pare che dal­l’ul­ti­mo Con­si­glio Comu­na­le non sia sta­ta pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne. Io cre­do che si potreb­be attua­re una solu­zio­ne più pra­ti­ca, fat­ti­bi­le e che costi­tui­reb­be un otti­mo deter­ren­te: appli­ca­re una pena­le, anche mol­to alta, ad Acea se entro un tot non vie­ne fat­to il lavo­ro, tenu­to con­to che que­sto non crea disa­gio solo ai cit­ta­di­ni, ma anche alle cas­se del Comu­ne per­ché il per­du­ra­re del­le per­di­te com­por­ta il disfa­ci­men­to del man­to stra­da­le che poi il Comu­ne deve ripri­sti­na­re a spe­se pro­prie: oltre al dan­no la bef­fa. Que­sta pro­po­sta l’ho fat­ta arri­va­re in modo indi­ret­to a vari Sin­da­ci, ma non ho potu­to fare altret­tan­to con il mio.

Lei ha con­ti­nua­to, sin dal gior­no suc­ces­si­vo all’e­le­zio­ne ad inol­tra­re le segna­la­zio­ni dei cit­ta­di­ni al Comu­ne, per que­ste ha avu­to riscon­tro?

Ho avu­to rispo­sta solo a due segna­la­zio­ni dal­la Segre­te­ria del Sin­da­co e sono sta­te rispo­ste assur­de. L’ul­ti­ma, quel­la del sema­fo­ro di Castel­luc­cia, gua­sto da qua­si 20 gior­ni, che ha pro­vo­ca­to già due inci­den­ti, ha rice­vu­to una rispo­sta gene­ri­ca del­la serie ‘gra­zie, le fare­mo sape­re’ e la situa­zio­ne non è cam­bia­ta. Sul­la que­stio­ne Aero­por­to di Ciam­pi­no, di cui mi sono occu­pa­to per mol­ti anni per­so­nal­men­te, han­no det­to a me di non aver con­clu­so nien­te e loro cos’­han­no fat­to? Una riu­nio­ne di 5 stel­le nei vari Comu­ni per tro­va­re una solu­zio­ne. Ma le solu­zio­ni biso­gna tro­var­le insie­me anche al Sin­da­co di Ciam­pi­no, al Pre­si­den­te del­la Regio­ne, che signi­fi­ca tro­va­re solu­zio­ni con i soli com­po­nen­ti di una for­za poli­ti­ca e sen­za le isti­tu­zio­ni inte­res­sa­te? Poi, il pro­ble­ma più gran­de è sem­pre sta­to quel­lo dei Sin­da­ci di Roma, con­tra­ri alla ridu­zio­ne del­l’ae­ro­por­to. Ora il Sin­da­co è a 5 stel­le, per­ché anco­ra non ha prof­fe­ri­to paro­la in meri­to al cac­cia­re Rya­nair? For­se per­ché anche in que­sto caso le situa­zio­ni, quan­do si ammi­ni­stra, si vedo­no in modo meno pro­pa­gan­di­sti­co?

Tor­nia­mo alle fac­cen­de mari­ne­si. Mi è d’ob­bli­go doman­dar­le per­ché non sie­te sta­ti pre­sen­ti alla Com­mis­sio­ne Elet­to­ra­le per il sor­teg­gio degli scru­ta­to­ri.

Anche in que­sto caso è bene fare pre­ci­sa­zio­ni in meri­to alla que­stio­ne. La Con­si­glie­ra Cin­zia Lapun­zi­na, del mio grup­po con­si­lia­re, è mem­bro del­la Com­mis­sio­ne. Sup­plen­te è Remo Pisa­ni. Alla pri­ma con­vo­ca­zio­ne non si è pre­sen­ta­ta, su man­da­to del­l’in­te­ra oppo­si­zio­ne, per­ché sia­mo tut­ti con­tra­ri a que­sto meto­do intro­dot­to e di pura inven­zio­ne del­la mag­gio­ran­za, asso­lu­ta­men­te non pre­vi­sto dal­la leg­ge.

Ci può spie­ga­re meglio ed in modo sem­pli­ce la que­stio­ne?

La leg­ge pre­ve­de che la scel­ta degli scru­ta­to­ri si pos­sa fare per sor­teg­gio o per nomi­na. Fino­ra era sta­ta fat­ta per nomi­na, come tut­ti san­no. La mag­gio­ran­za deci­de di far­la per sor­teg­gio e su que­sto pote­va­mo anche esse­re d’ac­cor­do, il pro­ble­ma è che la mag­gio­ran­za a 5 stel­le si è inven­ta­ta un meto­do di sor­teg­gio che rite­nia­mo discri­mi­nan­te, ille­ga­le e che si è rive­la­to un com­ple­to fal­li­men­to, tan­to che non si è potu­to uti­liz­za­re.

In pra­ti­ca, han­no crea­to un sot­to-albo rispet­to all’al­bo uffi­cia­le degli elet­to­ri. Attual­men­te gli iscrit­ti sono 2.488 e la leg­ge dice che una vol­ta iscrit­ti, riman­go­no tali fino alla mor­te, quin­di, una vol­ta che uno si è iscrit­to, sta tran­quil­lo che può esse­re nomi­na­to o estrat­to a sor­te.

La crea­zio­ne di que­sto altro albo era diret­ta solo ad una fascia ristret­ta di cit­ta­di­ni con deter­mi­na­te carat­te­ri­sti­che: inca­pien­ti, red­di­ti bas­si, disoc­cu­pa­ti, gio­va­ni, ecc. Que­sti, anche se già iscrit­ti nel­l’al­bo uffi­cia­le, avreb­be­ro dovu­to reiscri­ver­si in que­sto albo pre­sen­tan­do una nuo­va doman­da, il model­lo Isee e altra docu­men­ta­zio­ne com­pro­van­te lo sta­to eco­no­mi­co in cui ver­sa­no.

Con que­sti dati si sareb­be crea­ta una lista a fasce di red­di­to, una sor­ta di clas­si­fi­ca dei cit­ta­di­ni di serie A, B e C. Il 50% degli scru­ta­to­ri si sareb­be­ro scel­ti nel­la fascia di serie A, il 30% nel­la fascia di serie B e il restan­te 20% nel­la fascia di serie C. A par­te che la cosa è fal­li­ta mise­ra­men­te per­ché sono arri­va­te solo 21 doman­de di cui solo 19 rice­vi­bi­li su le 96 richie­ste per copri­re i seg­gi, ma abbia­mo con­te­sta­to anche l’op­por­tu­ni­tà di un simi­le meto­do appli­ca­to alle ele­zio­ni. La scel­ta degli scru­ta­to­ri non ha uno sco­po socia­le e tan­to meno remu­ne­ra­ti­vo, visto che sta­re lì per 48 o più ore per 100 € sareb­be già da denun­cia appli­ca­to al nor­ma­le mon­do del lavo­ro, ma è sta­to pen­sa­to sul prin­ci­pio demo­cra­ti­co di infon­de­re sen­so di respon­sa­bi­li­tà e obbli­go civi­co in tut­ti i cit­ta­di­ni. Per non par­la­re del fat­to che le per­so­ne che devo­no assol­ve­re a que­sto pesan­te com­pi­to devo­no esse­re pre­pa­ra­te e in gra­do di adem­pie­re allo sco­po per cui sono scel­te. Que­sto è il moti­vo per cui io sono per le nomi­ne. Pen­sa­re che qual­cu­no pos­sa svol­ta­re con i voti di chi nomi­na scru­ta­to­re signi­fi­ca non capi­re nien­te di poli­ti­ca. Un con­si­glie­re in una coa­li­zio­ne può sce­glie­re sì e no 3 o 4 scru­ta­to­ri e cer­to non vie­ne elet­to gra­zie a quel­li, quin­di usar­la come scu­sa è solo pre­te­stuo­so.

Alla secon­da Com­mis­sio­ne, quan­do si è pro­ce­du­to al nor­ma­le sor­teg­gio, la Lapun­zi­na non pote­va anda­re e si è pre­sen­ta­to Pisa­ni come sup­plen­te e ha effet­tua­to la sua par­te di sor­teg­gio, su man­da­to di tut­ta la mino­ran­za. Tut­te le altre pole­mi­che e le chiac­chie­re sono appun­to tali.

Finia­mo que­sta lun­ghis­si­ma inter­vi­sta con le due inter­ro­ga­zio­ni che pre­sen­te­rà doma­ni in Con­si­glio Comu­na­le.

La pri­ma è sul man­ca­to Patro­ci­nio ad una sfi­la­ta di moda che dove­va tener­si que­st’e­sta­te a Piaz­za San Bar­na­ba. Un’at­ti­vi­tà gra­tui­ta per il Comu­ne che si tie­ne da anni e che avreb­be riem­pi­to un po’ del vuo­to che c’è sta­to con l’E­sta­te Mari­ne­se. Vor­rei capi­re i per­ché di que­sta nega­zio­ne che, secon­do me, van­no con­tro le leg­gi vigen­ti ed il comu­ne buon sen­so.

Il secon­do pun­to riguar­da il Nuo­vo Rego­la­men­to per i Matri­mo­ni cele­bra­ti fuo­ri dal Palaz­zo Comu­na­le.

Ma non c’e­ra già?

Sì, l’a­ve­vo fat­to anni fa pro­prio io. Ora è sta­to rifat­to, ma sono cam­bia­te due cose che pro­prio non van­no: è sta­ta tol­ta la pos­si­bi­li­tà di spo­sar­si nel­la dele­ga­zio­ne comu­na­le di Frat­toc­chie e si è appli­ca­ta una tarif­fa let­te­ral­men­te assur­da: ben 1.500€ per spo­sar­si in un luo­go diver­so da Palaz­zo Colon­na.

La scu­sa è sta­ta per attrar­re turi­sti, ma ho fat­to una ricer­ca a livel­lo nazio­na­le su Comu­ni come il nostro, in quel­li più noti al mas­si­mo la tarif­fa arri­va a 900€. A Roma, se ci si vuo­le spo­sa­re alle Ter­me di Cara­cal­la, il luo­go più caro tra quel­li a dispo­si­zio­ne, la tarif­fa è di 1.400€.

Ci ren­dia­mo con­to che costia­mo più di Roma? E qua­li sareb­be­ro que­sti posti mera­vi­glio­si a Mari­no che con­vin­ce­reb­be­ro due spo­si a veni­re qui a spen­de­re per­si­no di più di quan­to spen­de­reb­be­ro in una del­le più sug­ge­sti­ve cor­ni­ci del­la Capi­ta­le?

È ovvio che si trat­ta di una cifra assur­da. Capi­sco gli straor­di­na­ri da paga­re all’im­pie­ga­to che regi­stra l’at­to, a chi offi­cia la fun­zio­ne, la tra­sfer­ta… ma quan­to può esse­re il costo per il Comu­ne? 100€? Pen­so che chie­de­re 500€ sia più che equo, dato che anche i Comu­ni limi­tro­fi come Fra­sca­ti, Castel Gan­dol­fo e Aric­cia, per loca­tion più pre­sti­gio­se appli­ca­no al mas­si­mo 600€.

Quin­di con­ti­nua la sua oppo­si­zio­ne sui fat­ti con­cre­ti. Cosa ci aspet­ta per il 2017?

Il 2017 sarà l’an­no del­la veri­fi­ca. Fino­ra abbia­mo aspet­ta­to e dato la pos­si­bi­li­tà di capi­re e deci­de­re, ora c’è neces­si­tà di fat­ti. Basta nascon­der­si die­tro un dito, Mari­no ha biso­gno di atti, anche pic­co­li, ma imme­dia­ti. Quel­lo che impor­ta alla popo­la­zio­ne sono le que­stio­ni di natu­ra quo­ti­dia­na, che si pos­so­no risol­ve­re con poco. Non si può più aspet­ta­re. Il 2017 del­la giun­ta 5 stel­le dovrà por­ta­re rispo­ste ai cit­ta­di­ni e per quel­lo che mi riguar­da, con­ti­nue­rò a fare la mia par­te segna­lan­do quan­to neces­si­ta atten­zio­ne, aspet­tan­do anche io, con i mari­ne­si, del­le rispo­ste con­cre­te.

 

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