META MAGAZINE E UICI PRESENTANO IL PROGETTO SCUOLE OLTRE LA DISABILITA’

META MAGAZINE E UICI PRESENTANO IL PROGETTO SCUOLE OLTRE LA DISABILITA’

15/11/2016 0 Di Redazione

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titti-stampaMETA MAGAZINE E UICI PRESENTANO IL PROGETTO SCUOLE OLTRE LA DISABILITA’

Andrea Tit­ti: “La disa­bi­li­tà non è un pro­ble­ma cli­ni­co ma una que­stio­ne socia­le”

La testa­ta gior­na­li­sti­ca onli­ne Meta Maga­zi­ne (www.metamagazine.it), in col­la­bo­ra­zio­ne con l’Unione Ita­lia­na Cie­chi ed Ipo­ve­den­ti di Roma e Pro­vin­cia, si fa pro­mo­tri­ce di: “Scuo­le Oltre La Disa­bi­li­tà”, un pro­get­to sui temi dell’integrazione dei sog­get­ti con disa­bi­li­tà visi­ve rivol­to agli stu­den­ti degli Isti­tu­ti supe­rio­ri del ter­ri­to­rio. Il ful­cro dell’iniziativa con­si­ste nell’organizzazione di incon­tri all’interno del­le scuo­le, all’interno dei qua­li per­so­ne affet­te da disa­bi­li­tà visi­ve di ogni tipo­lo­gia, si con­fron­te­ran­no con gli stu­den­ti, par­lan­do di come si può arri­va­re ad una vita pie­na­men­te nor­ma­le, sot­to ogni pun­to di vista, pur aven­do una disa­bi­li­tà alta­men­te osta­ti­va. Rac­con­ta­re le pro­prie sto­rie, con­fron­tar­si con i ragaz­zi e le ragaz­ze, rispon­de­re alle loro doman­de, intro­du­cen­do un comu­ne lin­guag­gio e con­di­vi­si cana­li di comu­ni­ca­zio­ne, illu­stran­do anche tut­ti que­gli stru­men­ti tec­no­lo­gi­ci e mul­ti­me­dia­li che oggi per­met­to­no al disa­bi­le visi­vo di poter effet­tua­re tut­te le azio­ni quo­ti­dia­ne pro­prie di un gio­va­ne stu­den­te o di ogni altra per­so­na; il rap­por­to tra per­so­ne ed ani­ma­li ed in par­ti­co­la­re il ruo­lo dei cani gui­da, la pra­ti­ca spor­ti­va, ago­ni­sti­ca e non, saran­no alcu­ni dei temi affron­ta­ti con gli stu­den­ti, tut­ti aven­ti un mede­si­mo filo con­dut­to­re, quel­lo per cui la disa­bi­li­tà non è un pro­ble­ma cli­ni­co ma una que­stio­ne socia­le.

“La prin­ci­pa­le pro­ble­ma­ti­ca che — dichia­ra Andrea Tit­ti, ipo­ve­den­te Edi­to­re di Meta Maga­zi­ne — il disa­bi­le, non veden­te o ipo­ve­den­te, si tro­va a dover supe­ra­re, non sta nel­la even­tua­le cura medi­ca del­la sua pato­lo­gia ma nel suo per­so­na­le inse­ri­men­to all’interno del­la comu­ni­tà in cui vive, par­ten­do dal­la sua stes­sa fami­glia, dal­la scuo­la, dal­la cer­chia di ami­ci, per arri­va­re al posto di lavo­ro ed all’impiego del suo tem­po libe­ro. L’essere ed il sen­tir­si pie­na­men­te inte­gra­to nel­la socie­tà in cui vive, da cui con­se­gue una com­ple­ta e matu­ra accet­ta­zio­ne del­la sua con­di­zio­ne. Tut­to ciò non è dipen­den­te sol­tan­to dal­la volon­tà del disa­bi­le, o dal suo livel­lo di con­sa­pe­vo­lez­za di se, ma è stret­ta­men­te con­nes­so al livel­lo di accet­ta­zio­ne che gli altri han­no rispet­to alla disa­bi­li­tà — con­clu­de Tit­ti — di cui il sog­get­to è por­ta­to­re”.

Par­ten­do da que­sto assun­to il pro­get­to in que­stio­ne si pro­po­ne di apri­re una fase di ascol­to e con­sa­pe­vo­lez­za del signi­fi­ca­to del­la disa­bi­li­tà visi­va, non tan­to da chi è por­ta­to­re di tale con­di­zio­ne, ma ver­so chi que­sta con­di­zio­ne non la cono­sce, o peg­gio, ne ha una visio­ne distor­ta e ste­reo­ti­pa­ta. Ogni disa­bi­li­tà, quel­la visi­va in que­sto caso, non è osta­co­lo ad una pie­na rea­liz­za­zio­ne di se, in ambi­to pri­va­to o pub­bli­co, è sol­tan­to una con­di­zio­ne che richie­de stru­men­ti diver­si rispet­to alla “nor­ma­li­tà”, affin­chè la rea­liz­za­zio­ne pos­sa esse­re otte­nu­ta, in un siste­ma che for­ni­sca real­men­te una pari­tà di oppor­tu­ni­tà. Il pro­get­to si pro­po­ne di par­ti­re da un’opera cul­tu­ra­le di cono­scen­za ver­so il mon­do che è più aper­to ad inte­gra­re e che rap­pre­sen­ta il futu­ro di ogni comu­ni­tà e grup­po socia­le: i gio­va­ni ed in par­ti­co­la­re gli stu­den­ti.

Per meglio cali­bra­re e valu­ta­re il rag­giun­gi­men­to degli obiet­ti­vi pre­fis­sa­ti, agli stu­den­ti del­le clas­si par­te­ci­pan­ti ver­ran­no som­mi­ni­stra­ti dei que­stio­na­ri indi­vi­dua­li a fini sta­ti­sti­ci e non valu­ta­ti­vi, uno pri­ma dell’incontro, ed uno suc­ces­si­vo ad esso, in modo tale da poter veri­fi­ca­re la rea­le pene­tra­zio­ne e rece­pi­men­to del mes­sag­gio sui temi trat­ta­ti tra i ragaz­zi.

Al ter­mi­ne del calen­da­rio degli incon­tri nel­le scuo­le i pro­mo­to­ri del pro­get­to orga­niz­ze­ran­no un con­ve­gno ove pre­sen­ta­re gli esi­ti del­lo stes­so, e fare il pun­to sul rea­le tas­so d’integrazione del disa­bi­le visi­vo nel­le nostre comu­ni­tà. In quel­la occa­sio­ne ver­rà lan­cia­ta altre­sì la pro­po­sta di dota­re ogni Isti­tu­to Sco­la­sti­co di stru­men­ti tiflo­tec­ni­ci che per­met­ta­no una rea­le pari­tà di acces­so al dirit­to allo stu­dio per gli stu­den­ti ipo e non veden­ti che, fino ad oggi, deb­bo­no prov­ve­de­re con le loro fami­glie nel dotar­si di ausi­li tec­no­lo­gi­ci per let­tu­ra, scrit­tu­ra e stu­dio.

Video You­tu­be: https://www.youtube.com/watch?v=18WXJy5BtRM

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