Marino: il Fronte Sovranista Italiano contesta le frasi rilasciate dal Sindaco Colizza sul 4 Novembre

Marino: il Fronte Sovranista Italiano contesta le frasi rilasciate dal Sindaco Colizza sul 4 Novembre

10/11/2016 1 Di Redazione

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postPas­sa­ta la festa… Ma qual era il san­to?

Marino: il Fronte Sovranista Italiano contesta le frasi rilasciate dal Sindaco Colizza sul 4 Novembre

È giu­sto pen­sa­re che nei com­pi­ti di un Sin­da­co ve ne sia­no alcu­ni egual­men­te impor­tan­ti, di slan­cio più idea­le che mate­ria­le, oltre a quel­li di mera ammi­ni­stra­zio­ne.

Fra di essi, quel­li di dar lustro isti­tu­zio­na­le ad even­ti pas­sa­ti e pre­sen­ti riguar­dan­ti la comu­ni­tà a cui si sen­te di appar­te­ne­re sia come Mari­ne­si, sia come Ita­lia­ni.

Tra que­sti però vi rien­tra­no anche ricor­ren­ze sto­ri­che che non van­no rimos­se o fal­sa­te: ci rife­ria­mo alla Gior­na­ta del­l’U­ni­tà Nazio­na­le e del­le For­ze Arma­te che si è festeg­gia­ta pochi gior­ni fa, il 4 Novem­bre; essa ricor­re nel gior­no dell’entrata in vigo­re dell’armistizio di Vil­la Giu­sti tra Ita­lia e Impe­ro Austro-Unga­ri­co e del bol­let­ti­no del­la Vit­to­ria, il docu­men­to uffi­cia­le con cui il gene­ra­le Arman­do Diaz, coman­dan­te supre­mo del Regio Eser­ci­to, annun­ciò, nel mede­si­mo gior­no, la vit­to­ria del­l’I­ta­lia e la disfat­ta nemi­ca nel­la Pri­ma Guer­ra Mon­dia­le.

Andan­do a rileg­ge­re le paro­le con le qua­li il Sin­da­co pen­ta­stel­la­to di Mari­no, Car­lo Coliz­za, ha accom­pa­gna­to la foto del­la com­me­mo­ra­zio­ne pub­bli­ca­ta sui social net­work, non si nota nes­sun accen­no a que­sti fat­ti. Dopo un bre­ve inci­pit sui gio­va­ni ragaz­zi pre­sen­ti alla cele­bra­zio­ne di fron­te al monu­men­to di Piaz­za­le degli Eroi, egli dichia­ra: «Voglio sot­to­li­nea­re l’apporto del­le For­ze Arma­te, l’apporto alla guer­ra di Libe­ra­zio­ne cul­mi­na­ta con la liber­tà dal gio­go nazi­fa­sci­sta. L’unità di un popo­lo nato divi­so e volu­to divi­so, che si è ritro­va­to ad esse­re nazio­ne. Se sia­mo qui e come sia­mo qui dipen­de da que­sto.»

Vie­ne da pen­sa­re che il sin­da­co del Movi­men­to 5 Stel­le abbia con­fu­so il 4 novem­bre con il 25 Apri­le. Ad ono­re del vero i 651.000 mili­ta­ri Ita­lia­ni che com­bat­te­ro­no nel­la Gran­de Guer­ra non cad­de­ro per una guer­ra di libe­ra­zio­ne, ma per una guer­ra d’indipendenza. Non a caso la pri­ma guer­ra mon­dia­le vie­ne­tal­vol­ta defi­ni­ta come la quar­ta guer­ra d’Indipendenza ita­lia­na, poi­ché è gra­zie ad essa che si è com­ple­ta­to il dise­gno Risor­gi­men­ta­le di annes­sio­ne di Tren­to e Trie­ste all’Italia. La popo­la­zio­ne ita­li­ca, che al ter­mi­ne del con­flit­to con­tò 589.000 vit­ti­me civi­li, non lot­ta­va per libe­rar­si dal “gio­go nazi-fasci­sta”, ben­sì com­bat­te­va per la libe­ra­zio­ne del­le ter­re irre­den­te con­trol­la­te dall’Impero Austro-Unga­ri­co. Più di un milio­ne di ita­lia­ni non ebbe­ro né modo di vive­re gli anni del ven­ten­nio fasci­sta né la pos­si­bi­li­tà di festeg­gia­re il 25 Apri­le.

Come Fron­te Sovra­ni­sta Ita­lia­no repu­tia­mo offen­si­vo del­la memo­ria sto­ri­ca del­la nostra Patria nascon­de­re, in buo­na o cat­ti­va fede che sia, i veri moti­vi sto­ri­ci del­la ricor­ren­za del 4 Novem­bre, atteg­gia­men­to ampia­men­te dif­fu­so pres­so tut­te le isti­tu­zio­ni, sia loca­li che nazio­na­li. La pri­ma guer­ra mon­dia­le ha segna­to una tap­pa fon­da­men­ta­le nel­la sto­ria del nostro popo­lo, sia negli aspet­ti eroi­ci che in quel­li bru­ta­li: a que­sto ser­ve la cele­bra­zio­ne di que­sto fon­da­men­ta­le pas­sag­gio del nostro esse­re nazio­ne.

Per que­sto rite­nia­mo che con­fon­de­re i fat­ti del­la pri­ma e la secon­da guer­ra mon­dia­le sia un eser­ci­zio dican­cel­la­zio­ne del­la memo­ria sto­ri­ca col­let­ti­va, un segna­le inquie­tan­te da par­te del­la più impor­tan­te auto­ri­tà cit­ta­di­na.

Non sap­pia­mo se dal vivo, di fron­te al Monu­men­to di Piaz­za­le degli Eroi, il Sin­da­co abbia spe­so altre paro­le rispet­to a quel­le rila­scia­te su Face­book, ma ciò non cam­bia i ter­mi­ni del­la que­stio­ne, data l’enormediffusione media­ti­ca dei social net­work, essi godo­no del­la stes­sa rile­van­za del­le paro­le rila­scia­te in pub­bli­co o alla stam­pa.

Il comu­ni­ca­to, infi­ne, si con­clu­de con un ricor­do del defun­to pre­si­den­te dell’Associazione Nazio­na­le Par­ti­gia­ni d’Italia e di Mari­no Nilo Riz­zo e di tut­ti colo­ro i qua­li han­no dato la vita lot­tan­do per i dirit­ti di cui noi ora godia­mo. È con­vin­zio­ne del FSI che tali dirit­ti sia­no sta­ti cri­stal­liz­za­ti nel­la Costi­tu­zio­ne e la pro­fon­da cri­si eco­no­mi­ca, poli­ti­ca e cul­tu­ra­le che attra­ver­sa il nostro Pae­se nasce pro­prio dal­la man­ca­ta attua­zio­ne del pro­gram­ma poli­ti­co in essa con­te­nu­to e che i nostri padri costi­tuen­ti ci die­de­ro in ere­di­tà. La nostra car­ta fon­da­men­ta­le è infat­ti in con­tra­sto insa­na­bi­le con i Trat­ta­ti fon­da­ti­vi dell’Unione Euro­pea, che l’hanno desti­tui­ta sia di fat­to che di dirit­to. Per attuar­la ser­ve cono­scer­la, stu­diar­la e non con­fon­de­re gli avve­ni­men­ti del­la sto­ria d’I­ta­lia che han­no por­ta­to alla sua nasci­ta.

Infi­ne, per gene­ra­re nel nostro popo­lo la for­za d’animo neces­sa­ria alla mili­tan­za poli­ti­ca quo­ti­dia­na è neces­sa­rio ricor­da­gli non solo le guer­re per­se, ma anche, e soprat­tut­to, quel­le vin­te.

Viva la Repub­bli­ca Sovra­na!

Ci Libe­re­re­mo

FSI Mari­no

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