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L’EVOO può influenzare la genesi e l’esito di alcune patologie tumorali e la loro terapia
04/11/2016Questo articolo è stato letto 3427 volte!
Pubblicata sulla rivista internazionale Oncology Reports la seconda ricerca pontina sulle proprietà antitumorali dell’olio extravergine di oliva di qualità.
I polifenoli dell’olio extravergine di oliva di qualità possono influenzare la genesi, lo sviluppo e l’esito di alcuni tumori e la loro terapia. È quanto emerso da una recente ricerca sulle attività biologiche dei polifenoli dell’EVOO pubblicata sulla rivista internazionale Oncology Reports, gestita dalla Lilt di Latina in collaborazione con il Capol di Latina, realizzata dal Dipartimento di Scienze e Biotecnologie della facoltà di medicina dell’Università La Sapienza Polo Pontino, e finanziata dalla Fondazione Terzo Pilastro.
Nei laboratori universitari di Latina sono stati analizzati i campioni di olio da monocultivar Itrana dei produttori pontini partecipanti alle ultime 8 edizioni del Concorso Provinciale ‘L’Olio delle Colline’. Si è riscontrato che i polifenoli dell’olio extravergine di oliva, inibiscono la capacità delle cellule tumorali di riprodursi ed hanno effetti di riduzione della tossicità dopo il trattamento terapeutico con farmaci chemioterapici potenti e di potenziamento delle proprietà benefiche di altri.
L’esperimento è stato condotto in vitro, estraendo i polifenoli da oli di alta qualità, e mettendoli a contatto con le cellule colturali tumorali della vescica. Il risultato è che la proliferazione delle cellule malate rallenta. È stato anche dimostrato che i polifenoli riducono lo stress ossidativo indotto da agenti alchilanti come la Mitomicina, un farmaco altamente tossico usato per il trattamento chemioterapico di vari tipi di neoplasie; e al contrario potenziano l’attività di altri tipi di farmaci utilizzati per la terapia, come il Tassolo, andando a modulare positivamente alcuni processi biologici.
È il secondo studio sulle proprietà antitumorali dell’olio extravergine d’oliva gestito dalla Lilt di Latina e dal Capol di Latina, effettuato dal Dipartimento di Scienze e Biotecnologie della facoltà di medicina dell’Università La Sapienza Polo Pontino col finanziamento della Fondazione Terzo Pilastro. Il primo, pubblicato su Nutrition and Cancer nel 2013, ha mostrato che l’estratto fenolico di EVOO è in grado di inibire la motilità di cellule tumorali. Quest’ultimo invece ha definito alcuni meccanismi biologico-molecolari che suggeriscono che il consumo di EVOO può agire da agente preventivo delle lesioni neoplastiche.