MARINO, DI GIULIO: A PALAZZO COLONNA, PROVE DI GATTOPARDISMO IN SALSA GRILLINA?

MARINO, DI GIULIO: A PALAZZO COLONNA, PROVE DI GATTOPARDISMO IN SALSA GRILLINA?

20/10/2016 0 Di Redazione

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Di GiulioMARINO, DI GIULIO: A PALAZZO COLONNA, PROVE DI GATTOPARDISMO IN SALSA GRILLINA? 

Eleo­no­ra Di Giu­lio, capo­grup­po del Cen­tro Sini­stra a Mari­no, con­ti­nua a incal­za­re la nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne del Comu­ne di Mari­no sul­la gestio­ne che, a dire dei suoi mas­si­mi espo­nen­ti, è con­dot­ta sul sol­co del #cam­bia­mo­tut­to.

“In real­tà – dichia­ra la Di Giu­lio — abbia­mo fat­to fino­ra solo tre Con­si­gli comu­na­li per vota­re alla fine una deli­be­ra di indi­riz­zo, sull’urbanistica, alla qua­le abbia­mo dato il nostro voto favo­re­vo­le a fron­te di impe­gni che abbia­mo pre­sen­ta­to e che sono sta­ti con­di­vi­si. Altre due deli­be­re sono sta­te riti­ra­te in fret­ta  e furia, per­ché non rispet­ta­va­no il rego­la­men­to comu­na­le e, comun­que, era­no rivol­te a per­so­na­li­tà che nul­la ave­va­no a che fare, oggi, con Mari­no, se non, di una, si può rimar­ca­re un impe­gno costan­te a fian­co dei gril­li­ni. Fine.

E’ un’an­da­tu­ra len­ta, sen­za un chia­ro indi­riz­zo ma comun­que for­za­ta nei modi (e nei toni). Il tut­to con­di­to con  spraz­zi di gat­to­par­di­smo — Se voglia­mo che tut­to riman­ga come è, biso­gna che tut­to cam­bi. — Ecco­ne alcu­ni esem­pi: innan­zi­tut­to la scel­ta di con­ge­la­re gli inca­ri­chi di ver­ti­ce all’interno dell’Ente, mal­gra­do le inchie­ste anco­ra in cor­so. Poi la nomi­na del­la Pre­si­den­te del­la Com­mis­sio­ne del­le elet­te. L’u­ni­ca com­mis­sio­ne in cui la mag­gio­ran­za non ave­va i nume­ri per eleg­ge­re un pre­si­den­te, ha visto le oppo­si­zio­ni pre­sen­ta­re due can­di­da­tu­re (la Sil­va­ni per il cen­tro sini­stra e la Ermo per il cen­tro­de­stra). Incre­du­le di fron­te alla  non pre­ven­ti­va­ta pos­si­bi­li­tà di scel­ta, la mag­gio­ran­za del­le con­si­glie­re del Movi­men­to non ha scel­to una can­di­da­ta nel­le loro fila ma han­no soste­nu­to la can­di­da­tu­ra del­la Pre­si­den­te uscen­te.… la stes­sa per­so­na scel­ta la scor­sa legi­sla­tu­ra dal cen­tro destra! E con che moti­va­zio­ne poi…proseguire nel­l’at­ti­vi­tà svol­ta!!

C’è  poi sta­ta l’e­le­zio­ne del pre­si­den­te del­la com­mis­sio­ne tra­spa­ren­za. Altra com­mis­sio­ne, altro segno di con­ti­nui­tà … La mag­gio­ran­za, in spre­gio a qua­lun­que nor­ma o pras­si isti­tu­zio­na­le, si è auto-asse­gna­ta la pre­si­den­za di que­st’ul­ti­ma. Una cari­ca che, di nor­ma, vie­ne asse­gna­ta alle oppo­si­zio­ni, pro­prio come ter­mi­ne di garan­zia. Per­si­no al tan­to bistrat­ta­to — e pre­so sem­pre come esem­pio del­la gestio­ne pen­ta­stel­la­ta — Comu­ne di Roma, è così. Ma, anche qui nes­sun segno di discon­ti­nui­tà… nean­che il cen­tro-destra d’al­tron­de l’a­ve­va asse­gna­ta alle mino­ran­ze, quin­di per­chè ci lamen­tia­mo? In fon­do sino­ra il sen­so isti­tu­zio­na­le e il rispet­to del­le rego­le — sia­no anche con­te­nu­te in un Codi­ce — è anco­ra in fie­ri tra la mag­gio­ran­za.

Ulti­ma chic­ca: un avvi­so per l’affidamento degli spa­zi ver­di — copia incol­la di quel­lo, da me già con­te­sta­to ad apri­le, e volu­to dal Com­mis­sa­rio. Nel­lo spe­ci­fi­co: si chie­de, di nuo­vo, ai comi­ta­ti di quar­tie­re, a pri­va­ti  o ad asso­cia­zio­ni di gesti­re, per tre anni, uno spa­zio ver­de sen­za nean­che un sim­bo­li­co  con­tri­bu­to, del­la serie “fai il lavo­ro che dovrei fare io come Ente, ma gra­tis et amo­re dei”.

L’avviso sca­tu­ri­sce da un rego­la­men­to vara­to con i pote­ri del Con­si­glio sem­pre dal Com­mis­sa­rio, nel qua­le da una par­te di par­la di coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni ( bene ) nel­la gestio­ne, dal­l’al­tra si sca­ri­ca su di essi tut­ti i costi, com­pre­sa un’as­si­cu­ra­zio­ne per le strut­tu­re e per i fre­quen­ta­to­ri ! Insom­ma, un Rego­la­men­to che for­se anda­va rivi­sto in modo da pre­ve­de­re sem­mai alcu­ne som­me a tito­lo di rim­bor­so a cari­co del­la col­let­ti­vi­tà. Cosa sul­la qua­le, più o meno con sfu­ma­tu­re diver­se, ave­va­mo con­cor­da­to tut­ti in qua­li­tà di can­di­da­ti a Sin­da­co, inter­pel­la­ti dal­le varie asso­cia­zio­ni del ter­ri­to­rio. Ma la coe­ren­za con quan­to det­to in cam­pa­gna elet­to­ra­le non rap­pre­sen­ta un obbli­go per la nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne marinese.…l’affai­re Divi­no Amo­re ne è il più recen­te ed ecla­tan­te esem­pio.

E poi – con­clu­de la Di Giu­lio — non pos­so non con­si­de­ra­re il lato uma­no e per­so­na­le di que­sti pri­mi mesi di con­si­lia­tu­ra : una con­ti­nua ricer­ca del­la ris­sa ver­ba­le, una arro­gan­za mai sot­ta­ciu­ta anzi, con­di­ta con con­ti­nui richia­mi al pas­sa­to. Pec­ca­to.

I pro­ble­mi, vec­chi e nuo­vi, sono tut­ti anco­ra lì. Cre­do ser­va più umil­tà, il rispet­to reci­pro­co e da par­te di chi oggi gover­na una vera discon­ti­nui­tà per cam­bia­re, dav­ve­ro, la situa­zio­ne. “

Eleo­no­ra Di Giu­lio

Capo­grup­po Cen­tro sini­stra

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