La Casa del Quartiere al VII Municipio di Roma Sabato 15 settembre 2018, alle…
73° anniversario del martirio del giovane corese Amerigo Sterpetti Fu il primo caduto italiano per la difesa di Roma dall’occupazione nazista. Il 9 Settembre 1943, nell’affondamento della Corazzata ROMA perse la vita anche un altro giovane di Cori, Giovanni Ciammaruconi.
08/09/2016Questo articolo è stato letto 4000 volte!
Il 9 Settembre ricorre il 73° anniversario del martirio di Amerigo Sterpetti (nella foto tratta da cadutidellapolizia.it) giovane militare corese che diede la vita per l’ideale della libertà e garantire un futuro alla Repubblica. Ne mantiene vivo il ricordo nella sua città una lapide commemorativa in via Lago Vetere, a Cori valle, dove è scolpito il suo sacrificio nell’adempimento del proprio dovere. Amerigo Sterpetti, classe 1922, guardia P.A.I. (Polizia Africa Italiana) cadde il 9 Settembre 1943, a soli 21 anni, combattendo contro le truppe tedesche nei pressi del ponte della Magliana. Fu il primo caduto italiano nella battaglia per la difesa di Roma dall’occupazione tedesca, tra l’8 e il 10 Settembre di quell’anno.
Erano passate solo poche ore dall’annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli angloamericani, quando si scatenò la reazione tedesca contro i reggimenti italiani in tutti i centri più importanti del Paese. La capitale fu accerchiata e mentre le alte cariche dello Stato, i reali e i vertici militari rinunciavano a difenderla, ripiegando a Pescara, i coraggiosi soldati del regio esercito, della P.A.I. e delle altre forze dell’ordine, affiancati da generosi cittadini, combatterono valorosamente contro un nemico preponderante, fornito di mezzi corazzati che non esitarono a sfondare le linee difensive, provocando disastrosi bagni di sangue. Firmata la resa, iniziò l’occupazione nazista di Roma, terminata il 4 Giugno 1944 con la Liberazione da parte degli Alleati.
Amerigo Sterpetti, del Battaglione P.A.I. «Luigi Amedeo di Savoia», lottò fino alla fine per impedire l’avanzata tedesca verso Roma. I tedeschi cercarono di impadronirsi della sua mitragliatrice, mentre Amerigo rimaneva incollato all’arma. Centrato prima da un colpo di pistola sparato a bruciapelo, mantenne la posizione infliggendo perdite agli assalitori che lo finirono a pugnalate (come rappresentato nella stampa tratta da cadutidellapolizia.it). Un gesto eroico, degno di essere imitato e meritevole di pubblico onore, che gli è valso il conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria ed anche l’intitolazione di una strada della capitale.
Il 9 Settembre 1943, in Sardegna, nelle acque del Golfo dell’Asinara, ci fu un altro tragico evento: la Forza Navale da Battaglia, al comando dell’Amm. Carlo Bergamini, veniva attaccata da formazioni di bombardieri tedeschi. Nel corso dell’operazione fu colpita e affondata la Corazzata ROMA. Perirono tutto lo Stato Maggiore e una grande quantità di Graduati e Marinai, in tutto 1.253 Uomini. Tra questi il giovane Sottoufficiale Capo 3^ Classe di Cori Giovanni Ciammaruconi.
Mio marito mi raccontava di uno zio, fratello di sua mamma Maria, Giovanni Ciammaruconi, di Cori, che molto giovane era scomparso in guerra però mi disse che non avevano saputo niente di lui. Conservo una sua foto. Grazie.