Appuntamento domenica 18 Dicembre, alle ore 17:30, nella Chiesa di Sant’Oliva. Si esibiranno il Coro…
A Giulianello il doppio concerto di ‘Gnut’ e Ilaria Graziano & Francesco Forni
07/09/2016Questo articolo è stato letto 3378 volte!
La grande scuola di musica partenopea protagonista della seconda serata del ‘Pé ì ndó — Festival di musica, radici e sentimenti (im)popolari’.
Doppio concerto sabato 10 Settembre a Giulianello per la seconda serata del ‘Pé ì ndó: Festival di musica, radici e sentimenti (im)popolari’, manifestazione organizzata dall’Associazione ‘Zoo Concept’, dall’ASBUC di Giulianello e dal Comune di Cori. Dalle ore 19:00 saranno aperti gli stand gastronomici e birrifici artigianali. La condotta locale Slow food allestirà spazi dedicati al mercato contadino e a laboratori di panificazione e biodiversità.
Il primo a salire sul palco di piazza Umberto I, alle ore 22:00, sarà Claudio Domestico, in arte Gnut, 35enne musicista partenopeo autore di 4 album. Un cantautore errante, sempre in giro e per questo capace di ampliare gli orizzonti tradizionali della canzone napoletana, dagli esperti annoverato tra gli artisti di punta della scena musicale emergente nazionale.
Il suo ultimo EP, pubblicato a marzo di quest’anno, si intitola ‘Domestico’, come lui, ma anche nel senso di fatto in casa, perché registrato nella sua dimora nel centro storico del capoluogo campano. Un disco nato davanti al panorama delle finestre casalinghe, realizzato grazie al sostegno dei fan che hanno contribuito alla campagna di crowdfunding e inciso insieme ad alcuni dei suoi amici storici.
Dopo di lui toccherà ad Ilaria Graziano e Francesco Forni. L’unione dei due artisti avviene grazie al loro esordio ‘From Bedlam to Lenane’, che mette insieme le esperienze di ognuno, creando un disco dalla straordinaria comunicatività, acclamato come uno dei migliori episodi del 2012. Vincitore del premio MarteAwards2012, alcuni brani sono stati scelti come colonna sonora di celebri film.
Di successo anche il secondo album, ‘Come2Me’. L’amore, la guerra, la morte, il mondo di sogni, il viaggio, sembrano venire direttamente da un immaginario che ritroviamo nei romanzi di pirati, nei western, nei blues rurali. Musicalmente tocca ad una vecchia chitarra, un banjo, un ukulele, una cassa tonda ma pulsante e l’intreccio delle due voci restituire tutto ciò. Anche in questo caso è continuato il feeling con il cinema.