‘Experience’, Nicoletta Piazza espone a Cori

‘Experience’, Nicoletta Piazza espone a Cori

07/09/2016 0 Di Marco Castaldi

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Saba­to 10 Set­tem­bre, alle ore 17:00, al Castel­lo di San­ta Mar­ghe­ri­ta, il ver­nis­sa­ge con la pre­sen­ta­zio­ne di Fede­ri­ca Calan­dro. La mostra di scul­tu­re dell’artista pon­ti­na reste­rà aper­ta al pub­bli­co fino a dome­ni­ca 18 Set­tem­bre.

Dal 10 al 18 Set­tem­bre l’Arte Con­tem­po­ra­nea sarà pro­ta­go­ni­sta a Cori, pres­so l’Azienda Agri­co­la ed Agri­tu­ri­smo Castel­lo di San­ta Mar­ghe­ri­ta che ospi­te­rà la mostra di scul­tu­re di Nico­let­ta Piaz­za, ‘Expe­rien­ce’. Il ver­nis­sa­ge si ter­rà que­sto saba­to alle ore 17:00, con la pre­sen­ta­zio­ne affi­da­ta alla cri­ti­ca d’arte Fede­ri­ca Calan­dro. Dopo l’inaugurazione, sarà aper­ta al pub­bli­co tut­ti i gior­ni, dal­le ore 17:00 alle ore 19:00.

Nico­let­ta Piaz­za è un’artista emo­zio­na­le, con pre­sti­gio­se espo­si­zio­ni e rico­no­sci­men­ti in Ita­lia e all’estero. Cen­tro del­la sua ricer­ca è la vita, inte­sa come quell’energia magi­ca che ci ha mes­si al mon­do e che con­ti­nua a pul­sa­re den­tro di noi. Il cuo­re ne è il sim­bo­lo. Ogni sua ope­ra è un invi­to ad anda­re in pro­fon­di­tà. Da subi­to lucen­ti e colo­ra­ti sim­bo­li (il cuo­re, la stel­la, la luna, la casa) ci atti­va­no, ci avvi­ci­na­no all’opera per­chè ci appar­ten­go­no, sono uni­ver­sa­li.

I cor­pi bian­chi, riser­va­ti, di car­ta, argil­la o ges­so, con i loro gesti ci incu­rio­si­sco­no e ci inter­ro­ga­no e, pren­den­do­ci per mano, ci fan­no sci­vo­la­re in una dimen­sio­ne medi­ta­ti­va. Fin­ché, sen­ten­do­ci ormai nell’opera, arri­va­no al nostro sguar­do quel­le paro­le che len­ta­men­te e timi­da­men­te, con un sot­ti­le filo di inchio­stro, dila­ta­no il tem­po, e giun­go­no fin nel pro­fon­do, per com­muo­ver­ci, cul­lar­ci, ras­si­cu­rar­ci.

‘Expe­rien­ce’, l’opera che dà il tito­lo al per­cor­so arti­sti­co pro­po­sto al Castel­lo di San­ta Mar­ghe­ri­ta, trae ispi­ra­zio­ne da que­sto luo­go sug­ge­sti­vo, con­nu­bio tra sto­ri­ci­tà e natu­ra. Qui tre don­ne si sor­pren­do­no a guar­da­re la loro vita dal di fuo­ri, come davan­ti ad uno spec­chio. La più gio­va­ne lo fa con curio­si­tà, l’adulta con un gesto di accu­di­men­to, la più anzia­na con un’immobilità atto­ni­ta. L’esperienza di riflet­te­re sul­la pro­pria esi­sten­za è vita­le, per­ché è l’unica stra­da che per­met­te di incon­tra­re l’altro.

Il Castel­lo di San­ta Mar­ghe­ri­ta, archi­tet­tu­ra rea­liz­za­ta tra il 1100 e il 1800, si erge su una col­li­na che domi­na la pia­nu­ra pon­ti­na, tra uli­ve­ti e giar­di­ni cen­te­na­ri. Nac­que per ospi­ta­re un mona­ste­ro, dive­nen­do nei seco­li tenu­ta agri­co­la. Una facol­to­sa fami­glia roma­na ne fece un manie­ro e resi­den­za esti­va. Agli ini­zi del 1900 fu acqui­sta­to dagli attua­li pro­prie­ta­ri, che l’hanno restau­ra­to dopo la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le, quan­do diven­ne pre­si­dio dell’esercito tede­sco.

Mar­co Castal­di

Addet­to Stam­pa & OLMR

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