Lazio: sì alla legge per lo screening neonata obbligatorio

Lazio: sì alla legge per lo screening neonata obbligatorio

05/08/2016 0 Di Redazione

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Teresa Petrangolini

Tere­sa Petran­go­li­ni

Lazio, scree­ning neo­na­ta­le, Petran­go­li­ni: un bel­la noti­zia per la tute­la del­la salu­te dei bam­bi­ni

“L’approvazione del­la leg­ge che ren­de obbli­ga­to­rio l’ac­cer­ta­men­to dia­gno­sti­co neo­na­ta­le per la pre­ven­zio­ne e la cura del­le malat­tie meta­bo­li­che ere­di­ta­rie, inse­ren­do­lo nei LEA, è una bel­lis­si­ma noti­zia. In par­ti­co­lar modo, per tut­ti quei bam­bi­ni che vivo­no nel­le Regio­ni in pia­no di rien­tro che non pote­va­no fare lo scree­ning este­so”.  A par­la­re è Tere­sa Petran­go­li­ni, con­si­glie­re regio­na­le del Lazio (grup­po PD), com­po­nen­te del­la Com­mis­sio­ne Poli­ti­che socia­li e salu­te.

“Que­sta leg­ge – spie­ga Petran­go­li­ni — met­te in cam­po uno stru­men­to di tute­la straor­di­na­rio del­la salu­te dei bam­bi­ni che ha un impat­to enor­me sul­la vita del­le fami­glie. Avvia­re un per­cor­so di cura del pazien­te pri­ma del­l’in­sor­gen­za dei sin­to­mi signi­fi­ca inter­ve­ni­re in tem­po per garan­ti­re con­di­zio­ni miglio­ri per i neo­na­ti, cam­bian­do com­ple­ta­men­te la loro vita futu­ra. In con­cre­to, a ogni nuo­vo nato vie­ne pre­le­va­ta una goc­cia di san­gue per con­trol­la­re se è por­ta­to­re di una malat­tia rara meta­bo­li­ca. Con que­sto pic­co­lo inter­ven­to che per­met­te di inter­cet­ta­re subi­to la malat­tia, pos­sia­mo garan­ti­re a que­sti bam­bi­ni una vita qua­si nor­ma­le”.

“Inol­tre – con­ti­nua Petran­go­li­ni — con lo scree­ning si offre alle fami­glie un aiu­to enor­me, anche in ter­mi­ni di rispar­mio di spe­se di cura e assi­sten­za in futu­ro. L’indicazione di 40 pato­lo­gie, poi, aumen­ta l’area del­la pre­ven­zio­ne e costrin­ge tut­te le strut­tu­re sani­ta­rie nel ter­ri­to­rio regio­na­le ad assi­cu­ra­re ugua­li con­di­zio­ni di tute­la per tut­te le per­so­ne por­ta­tri­ci di que­ste pato­lo­gie”.

 

“Ovvia­men­te – aggiun­ge — va segna­la­to l’impatto non secon­da­rio per il siste­ma sani­ta­rio che può così razio­na­liz­za­re l’impiego del­le risor­se, con­cen­tran­do­si sul­la pre­ven­zio­ne”.

 

“Un plau­so spe­cia­le – con­ti­nua Petran­go­li­ni — va rivol­to al lavo­ro del­le asso­cia­zio­ni dei pazien­ti e del­le fami­glie che tan­to si sono impe­gna­te in que­sti mesi per il rag­giun­gi­men­to del risul­ta­to. Bene, dun­que, la nor­ma che pre­ve­de la pre­sen­za di tre mem­bri del­le asso­cia­zio­ni mag­gior­men­te rap­pre­sen­ta­ti­ve dei sog­get­ti affet­ti dal­le pato­lo­gie che riguar­da­no gli scree­ning nel cen­tro di coor­di­na­men­to che sarà costi­tui­to pres­so l’Istituto Supe­rio­re di Sani­tà”.

 

 

Vit­to­ri­no Fer­la

 

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