SANITA’, SIMEONE (FI): NEUROCHIRURGIA ALL’OSPEDALE DI LATINA AL COLLASSO

SANITA’, SIMEONE (FI): NEUROCHIRURGIA ALL’OSPEDALE DI LATINA AL COLLASSO

03/08/2016 0 Di Redazione

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ospedale-incidente-pronto-soccorso-cronaca-marcheSANITA’, SIMEONE (FI): “NEUROCHIRURGIA ALL’OSPEDALE GORETTI DI LATINA E’ AL COLLASSO.

CHIESTO INTERVENTO IMMEDIATO DI ZINGARETTI”

“Il repar­to di neu­ro­chi­rur­gia dell’ospedale San­ta Maria Goret­ti di Lati­na rischia la para­li­si a cau­sa del sot­to­di­men­sio­na­men­to del per­so­na­le medi­co. In que­sti gior­ni ho avu­to modo di con­sta­ta­re le con­di­zio­ni, esa­spe­ran­ti, in cui il per­so­na­le è costret­to a lavo­ra­re. Dal pri­mo ago­sto, infat­ti, i medi­ci in ser­vi­zio sono solo cin­que più il diret­to­re. Sei uni­tà tota­li, a fron­te dei die­ci medi­ci neces­sa­ri, che sono costret­te con tur­ni mas­sa­cran­ti, rinun­cian­do anche ai legit­ti­mi ripo­si, ad effet­tua­re le guar­die, gli inter­ven­ti, a prov­ve­de­re alle emer­gen­ze e all’assistenza dei pazien­ti rico­ve­ra­ti. Una situa­zio­ne che ha por­ta­to lo stes­so diret­to­re del­la Uoc ad effet­tua­re, tur­ni e guar­die, per assi­cu­ra­re la con­ti­nui­tà assi­sten­zia­le e l’efficienza dei ser­vi­zi e col­ma­re caren­ze di per­so­na­le diven­ta­te ormai strut­tu­ra­li. Ma, nono­stan­te que­sto gran­de spi­ri­to di sacri­fi­cio e dedi­zio­ne al lavo­ro, resta un gap pro­fon­do e dif­fi­ci­le da sana­re, in ter­mi­ni di effi­cien­za, se non si inter­vie­ne in modo con­cre­to aumen­tan­do il per­so­na­le medi­co dispo­ni­bi­le. Una situa­zio­ne para­dos­sa­le per un repar­to di eccel­len­za non solo nel­la pro­vin­cia di Lati­na ma nel Lazio e nel resto d’Italia. Un fat­to gra­vis­si­mo per quel­lo che rap­pre­sen­ta un pun­to di rife­ri­men­to per tut­ti i pazien­ti affet­ti da trau­mi spi­na­li, ernie, lesio­ni tumo­ra­li spi­na­li, ste­no­si ver­te­bra­li, spon­di­lo­li­ste­si e frat­tu­re cer­vi­ca­li che gra­zie all’altissima pro­fes­sio­na­li­tà dei medi­ci pos­so­no rice­ve­re le cure neces­sa­rie e ade­gua­te. Acui­to dal­la con­co­mi­tan­za con la sta­gio­ne esti­va che river­sa nel­la pro­vin­cia di Lati­na miglia­ia di turi­sti. Ina­spri­to dall’aumento espo­nen­zia­le di inci­den­ti che que­sto perio­do dell’anno, pur­trop­po, por­ta con se. Una eccel­len­za che gra­zie alla non­cu­ran­za e al disin­te­res­se del pre­si­den­te del­la Regio­ne Lazio, Zin­ga­ret­ti, e del com­mis­sa­rio straor­di­na­rio del­la Asl di Lati­na, è in costan­te emer­gen­za e si reg­ge solo gra­zie allo spi­ri­to di sacri­fi­cio del per­so­na­le impie­ga­to. In que­sto con­te­sto ho invia­to una nota a Zin­ga­ret­ti, al com­mis­sa­rio straor­di­na­rio del­la Asl di Lati­na, Casa­ti, al respon­sa­bi­le del­la Cabi­na di regia per la sani­tà nel Lazio, D’Amato e al diret­to­re del­la dire­zio­ne salu­te del­la Regio­ne, Panel­la, illu­stran­do la situa­zio­ne e chie­den­do inter­ven­ti seri e mira­ti per dare al repar­to di neu­ro­chi­rur­gia il per­so­na­le ade­gua­to per garan­ti­re il dirit­to alla cura dei cit­ta­di­ni e la con­ti­nui­tà ed effi­cien­za nell’erogazione dei ser­vi­zi. Per­ché è inac­cet­ta­bi­le che, anco­ra una vol­ta, si deb­ba assi­ste­re al depo­ten­zia­men­to di un repar­to fon­da­men­ta­le per assi­cu­ra­re il ser­vi­zio di emer­gen­za – urgen­za dell’ospedale di rife­ri­men­to di tut­ta la pro­vin­cia di Lati­na e che ser­ve un’area estre­ma­men­te vasta che va da Roma a Caser­ta. Ci doman­dia­mo come si pen­sa di ren­de­re effi­cien­te l’assistenza sani­ta­ria in un ospe­da­le, che sul­la car­ta è Dea di II livel­lo dal giu­gno 2015, se si distrug­go­no le eccel­len­ze che lo carat­te­riz­za­no. In que­sto qua­dro le scel­te di chi dovreb­be deci­de­re per il bene comu­ne si stan­no tra­sfor­man­do in tra­ge­die per­so­na­li e col­let­ti­ve, stia­mo ucci­den­do la sani­tà, la spe­ran­za e la fidu­cia di cen­ti­na­ia di pro­fes­sio­ni­sti e di una inte­ra comu­ni­tà. Zin­ga­ret­ti con­ti­nua a pro­met­te­re nuo­ve assun­zio­ni e lo farà anche que­sta vol­ta. Il pun­to non è pro­met­te­re ma ren­de­re ope­ra­ti­ve tali assun­zio­ni che, evi­den­te­men­te, resta­no solo nell’immaginazione del pre­si­den­te del­la Regio­ne per­ché in caso con­tra­rio que­ste emer­gen­ze non si tra­sci­ne­reb­be­ro irri­sol­te da anni. C’è qual­co­sa, direi tut­to, che non fun­zio­na nel­la poli­ti­ca sani­ta­ria del Lazio. Ser­ve azio­ne, ser­ve corag­gio, ser­vo­no deci­sio­ni con­cre­te e straor­di­na­rie. Per­chè di que­sto pas­so a paga­re l’altissimo prez­zo dell’inerzia ammi­ni­stra­ti­va di Zin­ga­ret­ti con­ti­nue­ran­no ad esse­re solo i cit­ta­di­ni e i pro­fes­sio­ni­sti che ope­ra­no nei nostri ospe­da­li. Quan­do si par­la di ser­vi­zi fon­da­men­ta­li la rego­la del tiria­mo a cam­pa­re e incro­cia­mo le dita non fun­zio­na”. Lo dichia­ra in una nota il con­si­glie­re regio­na­le di For­za Ita­lia, Giu­sep­pe Simeo­ne

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