8 LUGLIO EVENTO CULTURALE A ROCCA DI PAPA. IL PROF. C CORSETTI APRE UN DIBATTITO SUL…
Il M5S organizza una conferenza sulla Riforma Costituzionale a Rocca di Papa con il professor Corsetti nell’aula Consiliare
11/07/2016Questo articolo è stato letto 5474 volte!
Il M5S organizza una conferenza sulla Riforma Costituzionale a Rocca di Papa con il professor Corsetti nell’aula Consiliare
Il Meetup 5 stelle fa sentire la sua voce. Il primo appuntamento sulla Riforma Costituzionale e la nuova legge elettorale ha avuto luogo. Il professor Carlo Corsetti, relatore del convegno, spiega perché votare NO al referendum di ottobre.
Marco D’Antoni dà il via alla conferenza, dando il benvenuto ai partecipanti, Teresa Cammarata introduce gli argomenti in agenda: Riforma Costituzionale e la nuova legge elettorale. Poi sottolinea l’importanza dell’evento -“Soltanto con una corretta informazione si può essere liberi e consapevoli delle nostre scelte, presto saremo chiamati ad esprimere il nostro giudizio con il voto al referendum di ottobre — prosegue dicendo — ” Nei “139” articoli della Costituzione della Repubblica, troviamo i principi morali e giuridici che stanno a fondamento della nostra vita associativa. E’ chiaro che come cittadini abbiamo il dovere di tutelarla, non perché essa non può essere revisionata ma con la riforma attuata dal governo si rischia che essa venga stravolta alla base.
Un’affermazione sostenuta dal professor Corsetti che fa emergere i nodi cruciali esistenti sia nella nuova legge elettorale che nella riforma costituzionale — “Legge elettorale e Riforma Costituzionale sono strettamente connesse”- afferma lo studioso. Da esperto di costituzioni e diritti umani fa un’attenta analisi storica sulle precedenti leggi elettorali, partendo dalla legge Acerbo del 1924, per arrivare all’Italicum del 6 maggio 2015, n.52, una legge che prevede il premio di maggioranza e una distorsione della rappresentanza per la governabilità in una sola Camera.
Un premio di maggioranza deforme, assegnato a seguito di un ballottaggio senza fissare una soglia minima. In teoria può verificarsi che chi ha ottenuto il 25% dei voti arrivi al 54 grazie al premio di maggioranza. In sintesi il voto libero e uguale per tutti, previsto dall’articolo 48 perde di consistenza. Stessa cosa avviene con l’articolo 56 in cui si dice che il voto deve essere diretto. — Con la distribuzione dei seggi mediante una formula matematica ‑sottolinea Corsetti — i candidati che non sono stati votati dai sostenitori della lista vengono premiati. Nel Porcellum la distorsione della rappresentatività riguardava nella sostanza il premio di maggioranza, cioè chi vinceva. Nella nuova legge elettorale la distorsione si concentra soprattutto su chi perde. La scelta di fare sbarramenti che partono dall’8%, ma che in realtà sono molto più alti, riduce nei fatti a 2 o 3 grandi partiti la possibilità di accedere alla rappresentanza istituzionale, mettendo fuori dal Parlamento tutti gli altri. Naturalmente tutto ciò non ha nulla a che fare con la democrazia e la rappresentanza delle opinioni del popolo sovrano.
Molte altre sono state le considerazione fatte, si è cercato di coglierne il senso, di capire i meccanismi sottesi a tale riforma. “Negli ultimi giorni — aggiunge il Professore — si sente parlare di “spacchettamento” dei due progetti referendari , ma è solo pura propaganda.
Come risulta propagandistica la proposta di abolizione del Senato per abbattere i costi. Parzialmente falso, in quanto il Senato non sarà abolito. Una riforma che avesse avuto come obiettivo il risparmio sulla politica avrebbe potuto dimezzare il numero complessivo dei parlamentari (315 deputati e 150 senatori, ad esempio). Altra falsità il fatto che, secondo la Boschi, il Senato aumenti la rappresentanza locale, quindi il federalismo. Al contrario la riforma toglierà alle regioni molti margini legislativi riducendone l’autonomia (salvo per le regioni a Statuto speciale). Il testo evasivo e il richiamo a leggi ordinarie accrescerebbe infine la controversia tra Stato e Regioni.
Il dibattito successivo che ne è scaturito, dopo la dettagliata disamina del professore, ha chiarito ai cittadini presenti i motivi per i quali a questo Referendum si debba votare “NO”.
Marcello Casciotti ha chiuso il convegno ringraziando tutti i partecipanti, lo studioso Carlo Corsetti, Teresa Cammarata e il referente per il comitato del No.
Teresa Cammarata
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