L’Editoriale. Carlo Colizza e la nuova Marino. Un’idea che convince anche chi è diffidente come me

L’Editoriale. Carlo Colizza e la nuova Marino. Un’idea che convince anche chi è diffidente come me

29/06/2016 3 Di Francesca Marrucci

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Ci sia­mo. Dopo la sbor­nia del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le che ha lascia­to tut­ti abba­stan­za pro­va­ti, è giun­to l’i­ni­zio del­la nuo­va con­si­glia­tu­ra Coliz­za. Il pri­mo Con­si­glio Comu­na­le post-ele­zio­ni di Mari­no, infat­ti, si ter­rà gio­ve­dì 7 luglio, in pri­ma con­vo­ca­zio­ne alle ore 16,00 in un’Au­la Con­si­lia­re pre­su­mi­bil­men­te affol­la­tis­si­ma.

Il nuo­vo Sin­da­co, Car­lo Coliz­za, giu­re­rà, saran­no pre­sen­ta­ti i nuo­vi 24 Con­si­glie­ri Comu­na­li, gli asses­so­ri (vedi qui) e saran­no elet­ti il Pre­si­den­te ed il Vice Pre­si­den­te del Con­si­glio Comu­na­le e altre nomi­ne ad enti ed isti­tu­zio­ni ester­ne per rap­pre­sen­tan­za.

Ho incon­tra­to il nuo­vo Sin­da­co qual­che gior­no fa e abbia­mo fat­to una lun­ga chiac­chie­ra­ta, segui­ta poi da un’in­ter­vi­sta rila­scia­ta all’a­mi­co e col­le­ga Danie­le Prio­ri. A pre­scin­de­re dal­la cono­scen­za per­so­na­le con Car­lo, il Pri­mo Cit­ta­di­no mi ha fat­to un’ot­ti­ma impres­sio­ne. Pre­pa­ra­to, pun­tua­le, chia­ro e con­cre­to nel­le idee, nel­le deci­sio­ni e nei pia­ni da attua­re. Ha sapu­to rispon­de­re in modo pre­ci­so a mol­te doman­de su argo­men­ti diver­si, spi­no­si e sco­mo­di e l’ha fat­to sem­pre in modo fran­co, intel­li­gen­te, pon­de­ra­to, ma soprat­tut­to rea­li­sti­co. Mi è pia­ciu­to ritro­va­re nel­l’am­mi­ni­stra­to­re, l’a­mi­co che cono­sco.

Negli anni, si impa­ra a tra­dur­re ed inter­pre­ta­re il ‘poli­ti­che­se’, una for­ma di comu­ni­ca­zio­ne tipi­ca appun­to dei poli­ti­ci, che mira a dire tut­to sen­za dire nien­te, a pro­met­te­re tut­to sen­za pren­de­re impe­gni, ecco Car­lo Coliz­za è di tut­t’al­tra pasta. Gli impe­gni li pren­de, per­so­nal­men­te, met­ten­do­ci la fac­cia, veri­fi­can­do situa­zio­ni, vicen­de e sto­rie in pri­ma per­so­na e soprat­tut­to con uno sco­po che non può che con­vin­cer­mi: met­te­re insie­me le varie ani­me del­la cit­tà e sti­mo­lar­le a lavo­ra­re insie­me per far rina­sce­re Mari­no. Uno sco­po con­di­vi­so, quin­di, che per­so­nal­men­te por­to avan­ti da anni, con Pun­to a Capo Onlus, con le asso­cia­zio­ni del Coor­di­na­men­to del­le Asso­cia­zio­ni e che sono con­vin­ta sia­no l’u­ni­ca vera spe­ran­za per que­sta cit­tà.

La com­pren­sio­ne che il cam­bia­men­to non si attua solo con la volon­tà e la com­pe­ten­za, ma che pas­sa per la par­te­ci­pa­zio­ne e la respon­sa­bi­liz­za­zio­ne di tut­ti i cit­ta­di­ni è la chia­ve del pro­gram­ma del nuo­vo Sin­da­co e l’af­fer­ma­zio­ne deci­sa di que­sto orien­ta­men­to diven­ta dav­ve­ro il suo pun­to di for­za.

Anche i suoi asses­so­ri si muo­vo­no su que­sto fil rou­ge, in con­ti­nuo rap­por­to con la cit­ta­di­nan­za e le cate­go­rie inte­res­sa­te dal­le loro dele­ghe, in uno scam­bio con­ti­nuo di infor­ma­zio­ni, idee, pro­po­ste.

Nuo­vo siste­ma, quin­di, nuo­vi meto­di e que­sto non può fare che pia­ce­re. I pro­ble­mi sono indub­bia­men­te tan­ti, le richie­ste ancor di più se è vero che dovun­que vada il Sin­da­co, dal pren­der­si un caf­fè al bar al com­pra­re il gior­na­le, è segui­to da uno stuo­lo di cit­ta­di­ni che chie­de, chie­de, chie­de. È sem­pre sta­to così, ma for­se ora è più visi­bi­le per­ché il Pri­mo Cit­ta­di­no sta di più tra la gen­te e meno den­tro al Palaz­zo. Del resto, ce lo ha det­to chia­ra­men­te, que­sta è la sua inten­zio­ne per l’in­te­ro man­da­to: sta­re tra i cit­ta­di­ni, ascol­tar­li, ma soprat­tut­to spie­ga­re loro perio­di­ca­men­te cosa sta suc­ce­den­do e cosa sta cam­bian­do nel­l’am­mi­ni­stra­zio­ne. Una rivo­lu­zio­ne, quin­di, ma nem­me­no tan­to dif­fi­ci­le. Per que­sta, sì, basta la volon­tà, ma con poco si invia un mes­sag­gio chia­ro ed impor­tan­te alla cit­ta­di­nan­za: ci si può risol­le­va­re tut­ti insie­me.

È que­sta la pro­mes­sa più gran­de che sta facen­do Car­lo Coliz­za ai mari­ne­si: la spe­ran­za. I pros­si­mi mesi met­te­ran­no lui e la sua giun­ta a dura pro­va, sen­za dub­bio, e ci sarà il tem­po anche del­le scel­te non faci­li e impo­po­la­ri, del­le cri­ti­che e del­le lamen­te­le che non man­che­ran­no, ma se riu­sci­rà a man­te­ne­re que­sta auten­ti­ci­tà e que­sta pas­sio­ne, sarà più sem­pli­ce far capi­re ai cit­ta­di­ni che le solu­zio­ni per una miglio­re qua­li­tà del­la vita spes­so pas­sa­no da pic­co­le rinun­ce indi­vi­dua­li.

Devo ammet­ter­lo: Car­lo Coliz­za Sin­da­co mi ha con­vin­to. L’a­mi­co non ne ave­va biso­gno, però spes­so per­so­na e poli­ti­co diven­ta­no cose diver­se. Io sono una di quei mari­ne­si che non ha vota­to 5 stel­le, sia ben chia­ro, quin­di il mio giu­di­zio, come ben sape­va, era riman­da­to ai fat­ti. È sta­to bel­lo vede­re che, alme­no per ades­so, il neo Sin­da­co è rima­sto fede­le a sé stes­so. È sta­to ras­si­cu­ran­te, e cre­do che ora tan­ti mari­ne­si abbia­no biso­gno di esse­re ras­si­cu­ra­ti, non in modo fur­be­sca­men­te sor­nio­ne, ma in modo con­cre­to, fran­co, con i pie­di per ter­ra, con esat­ta coscien­za del­le situa­zio­ni, dei pro­ble­mi, del­le dif­fi­col­tà, ma soprat­tut­to del­le pos­si­bi­li­tà.

Seguo la poli­ti­ca da vici­no (anche trop­po) da quan­do ave­vo 16 anni. Tut­ti i per­so­nag­gi di que­sta cam­pa­gna elet­to­ra­le li cono­sco, sono ami­ca di mol­ti, potrei scri­ve­re libri su tan­ti. Ho segui­to inter­mi­na­bi­li riu­nio­ni di giun­ta con la Per­ro­ne, pro­ble­ma­ti­ci tavo­li di mag­gio­ran­za con Ono­ra­ti, ho avu­to sem­pre inter­lo­cu­to­ri pre­fe­ren­zia­li nel­le giun­te di cen­tro­de­stra (meno che con Desi­de­ri, tri­stis­si­ma paren­te­si), sono sta­ta diri­gen­te di par­ti­to per tan­ti anni, insom­ma, chi mi cono­sce sa che la poli­ti­ca non è cosa nuo­va per me. Ebbe­ne, per la pri­ma vol­ta, dopo tan­ti anni, ho sen­ti­to par­la­re un Sin­da­co che mi ha fat­to dav­ve­ro spe­ra­re che que­sto pae­se pos­sa cam­bia­re. Non era affat­to scon­ta­to, per­ché non sono mai sta­ta tene­ra con nes­su­no (e infat­ti non sono mai sta­ta nel­le gra­zie di nes­su­no) e già sa, che non sarò tene­ra nem­me­no con lui se ci sarà biso­gno di cri­ti­ca­re, ma dopo tan­te vicen­de assur­de e tan­ta fol­lia poli­ti­ca, Car­lo, con la sua sere­na prag­ma­ti­ci­tà, sem­bra dar­ci una seria pos­si­bi­li­tà di tor­na­re alla nor­ma­li­tà e poi maga­ri pen­sa­re a qual­co­sa di meglio.

Sicu­ra­men­te tan­ti di voi avran­no avu­to, negli anni, que­sta stes­sa impres­sio­ne appli­ca­ta ad altri Sin­da­ci. Io fran­ca­men­te no. Quan­do cono­sci i mec­ca­ni­smi, le per­so­ne, gli ambien­ti, smet­ti di sogna­re e appun­to, sce­gli il meno peg­gio. Per que­sto que­st’an­no non ho dato pre­fe­ren­ze di voto: ero stan­ca di vota­re sem­pre il meno peg­gio e non vole­vo dare la fidu­cia a sca­to­la chiu­sa. Quin­di aspet­ta­vo di capi­re cosa si voles­se fare. Quel­lo che il Sin­da­co ha spie­ga­to fino ad ades­so meri­ta atten­zio­ne, inte­res­se e spa­zio, per­ché pun­ta a rida­re ai mari­ne­si que­sti tre con­cet­ti. Se ci riu­sci­rà, sarà un gua­da­gno enor­me per noi e per il futu­ro di que­sta cit­tà ma se ci riu­sci­rà dipen­de­rà da ognu­no, per­ché è bra­vo, ma non infal­li­bi­le e per­ché tut­ti, per un moti­vo o per un altro, pri­ma o poi scon­ten­ta­no qual­cu­no. Dipen­de tut­to da chi è lo scon­ten­to.

Un augu­rio che que­sto cam­bia­men­to avven­ga non lo fac­cio al Sin­da­co, lo fac­cio a noi tut­ti mari­ne­si. Il Sin­da­co da solo può poco. Soste­nu­to e aiu­ta­to può avvia­re un pro­ces­so (che lui defi­ni­sce ‘onda’) che può pro­trar­si nel tem­po. Que­sto è anche quel­lo che dico io da tan­to tem­po, che cer­co di por­ta­re avan­ti con la mia asso­cia­zio­ne e con il Coor­di­na­men­to. Que­sto è qul­lo che voglio­no in tan­ti, a Mari­no, che da anni, ogni gior­no, nono­stan­te i pro­ble­mi, cer­ca­no di costrui­re qual­co­sa di bel­lo e con­cre­to.

Quin­di, rim­boc­chiam­ci anche noi le mani­che e lavo­ria­mo. L’e­sem­pio Car­lo Coliz­za ce lo dà. Sta a noi seguir­lo.

 

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