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La CNESC per il paese e per i giovani
09/06/2016Questo articolo è stato letto 5239 volte!
15223 volontari in Italia e 627 all’estero: questi sono i numeri presentati questa mattina dalla Confederazione Nazionale Enti di Servizio Civile alla sala Capranichetta di piazza Montecitorio, nell’ ambito di una conferenza stampa che giunge a due settimane dall’approvazione della riforma del III settore e a pochi giorni dall’ uscita del bando nazionale del Servizio Civile.
Un momento importante, come sottolineato dal capo del Dipartimento della Gioventù e Servizio Civile dr. Calogero Mauceri, considerati i numeri del bando, che quest’anno coinvolge 35.203 volontari, una cifra che non si vedeva da molti anni, seppur non tutte le richieste siano state soddisfatte.
Il panorama dei progetti degli Enti aderenti alla CNESC sono stati presentati grazie all’ intervento dei responsabili di alcuni degli Enti coinvolti, coordinati dal presidente Licio Palazzini e dal vicepresidente Primo Di Blasio.
È intervenuto anche il presidente della Consulta Nazionale del Servizio Civile Giovanni Bastianini, che ha posto sul tavolo del dibattito alcuni spunti su cui riflettere, soprattutto sul piano delle competenze acquisibili dai volontari e sulla loro passione, vero motore del sistema, che va alimentata e non demotivata.
Ha concluso il sottosegretario al ministero del Lavoro on. Luigi Bobba, che è andato oltre i numeri del bando, ricordando come si stia tornando a parlare di Servizio Civile quale occasione per i giovani in varie realtà italiane. A livello organizzativo ha toccato poi il tema delle risorse, che rappresenta una sfida sia per il governo che per gli Enti, che si trovano di fronte a dei cambiamenti nel sistema di portata storica, che riguarderà sia la modalità di svolgimento del Servizio Civile che la sua stessa durata.
Inoltre è in discussione una norma riguardante lo spreco alimentare, altro segmento su cui si potrà intervenire a livello progettuale.
Infine ha toccato l’accordo sottoscritto dal Dipartimento con l’ANCI, per ampliare le possibilità d’intervento del mondo del III settore nell’ambito di alcune criticità delle realtà urbane, quale il problema delle periferie.
Alessio Colacchi
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