Questo articolo è stato letto 4202 volte!
Giulio Santarelli
MARINO, SANTARELLI: ABUSIVISMO EDILIZIO, PERCHE’ FORTI COI DEBOLI E DEBOLI COI FORTI?
Giulio Santarelli, candidato sindaco di Marino per il Psi, interviene sulle demolizioni operate oggi:”Perché la stessa fermezza la Regione non la applica anche alla speculazione fondiaria illegale e perciò abusiva?”
“Leggiamo della demolizione di una casa abusiva dalle parti di via del Divino Amore con tanto di ruspe in azione. La lotta all’abusivismo edilizio è sacrosanta ma la pubblica amministrazione non deve intervenire quando l’edificio è già costruito ma intensificare l’azione di vigilanza preventiva se necessario utilizzando anche i droni, pure per evitare spreco di denaro e l’intervento della magistratura già impegnata a reprimere i tanti abusi e la corruzione imperante nel nostro Comune”.
Con queste parole, Giulio Santarelli, candidato sindaco di Marino per il Partito Socialista Italiano interviene sulla demolizione di una villetta operata ieri in zona via del Divino Amore e di cui ha riferito la stampa in edicola oggi.
“Il discorso sull’abusivismo se non si affronta la grande questione delle lottizzazioni illegali è fumo negli occhi. Demolire una casa abusiva e consentire la realizzazione di milioni di metri cubi violando le leggi le normative urbanistiche e i vincoli degli strumenti urbanistici di area vasta è come prelevare un secchiello d’acqua dal mare” ha proseguito Santarelli.
“La grande questione di Marino degli ultimi dieci anni è proprio l’uso illegale che è stato fatto delle norme urbanistiche attuative del Piano regolatore. Esempi: la legge 10/77 la cosiddetta Bucalossi vieta il rilascio di permessi di costruzione nelle aree sprovviste delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. A Marino e specie nelle frazioni questa norma è stata sempre violata visto che la grande maggioranza di edifici costruiti in zone sprovviste delle opere di urbanizzazione e una volta costruite non possono ricevere il certificato di abitabilità con grave danno anche per l’impresa edile che doveva essere consapevole di ricevere un permesso a costruire illegale; le norme attuative del Prg stabiliscono che per la superficie del lotto di un terreno si copre solo il 49%, il restante 51% è destinato al verde di quartiere e ai parcheggi, nella misura del 10% di ogni 100 metri quadrati costruiti. Il risultato è che la densità di popolazione per ogni ettaro di superficie anziché 150/200 abitanti se ne ammassano da 500 a 1000 con il risultato di sottrarre ai cittadini lo spazio vitale fissato dalla legge 1444/68 in 20 metri quadrati di aree abitante per verde e servizi, mentre a S. Maria delle Mole in particolare vi sono zone con soli 2–3 metri quadri anziché 20 come previsto dalla legge”.
“Da notizie di stampa apprendiamo che queste azioni contro l’abusivismo sono in applicazione dell’accordo che la Regione ha sottoscritto con la Procura della Repubblica di Velletri” riferisce ancora Giulio Santarelli.
“Ribadisco quanto vado affermando da anni: a Marino non c’è solo l’abusivismo totale, c’è anche l’abusivismo illegale rappresentato in particolare dalle numerosissime lottizzazioni tutte approvate in violazione della legge e quindi i relativi permessi di via del Divino Amore e via Mazzamagna che rappresentano il più grande tentativo di speculazione illegale della storia del dopoguerra della provincia di Roma e rispetto alle quali ho già scritto la delibera di revoca che presenterò alla prima seduta del Consiglio comunale che sarà eletto il 5 giugno e che distribuirò ai cittadini domenica 29 maggio alle 10,30 in piazza Sciotti a Santa Maria delle Mole” conclude.
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.