ELEZIONI, SIMEONE E DI MATTEO (FI): “MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI LATINA, ACCESSO AGLI ATTI PER VERIFICARE CHE NON CI SIANO PRESUPPOSTI VOTO DI SCAMBIO”

ELEZIONI, SIMEONE E DI MATTEO (FI): “MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI LATINA, ACCESSO AGLI ATTI PER VERIFICARE CHE NON CI SIANO PRESUPPOSTI VOTO DI SCAMBIO”

25/05/2016 0 Di Redazione

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incendio_mol-2ELEZIONI, SIMEONE E DI MATTEO (FI): “MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI LATINA, ACCESSO AGLI ATTI PER VERIFICARE CHE NON CI SIANO PRESUPPOSTI VOTO DI SCAMBIO”

“Le dichia­ra­zio­ni rila­scia­te dal pre­si­den­te del Mer­ca­to orto­frut­ti­co­lo di Lati­na, Pao­lo Ghe­din, accom­pa­gna­te dal silen­zio assen­so del cen­tro­si­ni­stra, sono una del­le pagi­ne più brut­te mai scrit­te non solo duran­te una cam­pa­gna elet­to­ra­le, ma nel­la sto­ria del­la poli­ti­ca. Per la pri­ma vol­ta abbia­mo assi­sti­to ad un’in­di­ca­zio­ne di voto data da un con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne a nome e per con­to di cir­ca sei­cen­to per­so­ne che era­no all’o­scu­ro di tut­to. Una deci­sio­ne che potreb­be, per ina­de­gua­tez­za e inop­por­tu­ni­tà, entra­re nei manua­li. E’ come se l’am­mi­ni­stra­to­re dele­ga­to del­la Fiat indi­cas­se di vota­re sua figlia in cor­sa per una cari­ca pub­bli­ca. Una deci­sio­ne inop­por­tu­na, ma soprat­tut­to lesi­va del­l’au­to­no­mia deci­sio­na­le, di pen­sie­ro e di opi­nio­ne che in una demo­cra­zia sono il sale del vive­re civi­le e il moto­re del­la buo­na poli­ti­ca. Prin­ci­pi che, evi­den­te­men­te, non appar­ten­go­no a chi in que­sta com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le, in pri­mis il cen­tro­si­ni­stra, di fron­te a quan­to acca­du­to non si è indi­gna­to ma ha accet­ta­to di buon favo­re i pre­sup­po­sti di quel­lo che doma­ni potreb­be pale­sar­si come un voto di scam­bio. In que­sta occa­sio­ne il pre­si­den­te Ghe­din ha con­fu­so l’e­ser­ci­zio del suo ruo­lo all’in­ter­no del Mol con quel­lo di padre orgo­glio­so e allo stes­so tem­po, il cen­tro­si­ni­stra e il suo can­di­da­to sin­da­co, han­no per­so l’oc­ca­sio­ne per pren­de­re le distan­ze da un modo di agi­re che, sul pia­no eti­co e poli­ti­co, è inac­cet­ta­bi­le. Oggi que­sta scel­ta avve­le­na la pro­po­sta poli­ti­ca e dimo­stra come la sini­stra tema il con­fron­to poli­ti­co rea­le e sen­ta sul col­lo il fia­to del sor­pas­so. Sareb­be oppor­tu­no che il can­di­da­to del cen­tro­si­ni­stra fos­se capa­ce di fair­play richia­man­do i suoi alle rego­le del­la buo­na edu­ca­zio­ne poli­ti­ca. I gio­chi di pote­re non ci piac­cio­no e per que­sta ragio­ne, con il capo­li­sta di For­za Ita­lia a Lati­na, Iva­no Di Mat­teo, chie­de­re­mo, con gli stru­men­ti che la leg­ge ci met­te a dispo­si­zio­ne, di acce­de­re agli atti e di ave­re copia del ver­ba­le del­la sedu­ta del con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne del Mol in cui si è deli­be­ra­to di soste­ne­re il can­di­da­to sin­da­co del Pd. Voglia­mo leg­ge­re gli atti, i con­te­nu­ti e com­pren­de­re se non ci sia­no, tra quel­le righe, i pre­sup­po­sti del voto di scam­bio. Lo fac­cia­mo per dove­re di veri­tà ver­so i cit­ta­di­ni, ma soprat­tut­to per dove­re di rispet­to ver­so quan­ti, ope­ra­to­ri, impren­di­to­ri e addet­ti del Mer­ca­to orto­frut­ti­co­lo di Lati­na, si sono visti pri­va­ti del pro­prio dirit­to di opi­nio­ne e di espres­sio­ne. Non vivia­mo in una dit­ta­tu­ra dove uno pen­sa e deci­de per tut­ti. For­se Ghe­din e For­te non se ne sono accor­ti, o gli fa como­do non accor­ger­se­ne, ma vivia­mo in una demo­cra­zia in cui cia­scu­no legit­ti­ma­men­te deci­de, sce­glie e vota chi ritie­ne oppor­tu­no. Il voto non si dele­ga, si eser­ci­ta sin­go­lar­men­te e sen­za inter­ces­sio­ni”.

Lo dichia­ra in una nota il con­si­glie­re regio­na­le di For­za Ita­lia, Giu­sep­pe Simeo­ne e il capo­li­sta di For­za Ita­lia a Lati­na, Iva­no Di Mat­teo

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