Ciampino (politica). In data odierna Emanuela Gentile, ex assessore alla Pubblica Istruzione di Ciampino nell’ultima…
L’Editoriale. Dal confronto inizia il cambiamento. Speriamo!
23/05/2016Questo articolo è stato letto 15253 volte!
Abbiamo cominciato a montare i video che permetteranno a chi non è potuto intervenire o non è riuscito ad entrare, di assistere al Confronto Pubblico dei cinque Candidati a Sindaco di Marino che si è tenuto lo scorso venerdì 20 maggio presso la Sala Lepanto a Marino, organizzato dalla nostra testata Punto a Capo Online.
Devo dire che i messaggi del pubblico che abbiamo iniziato a ricevere sin durante l’evento ci hanno confermato la bontà del format e soprattutto che il risultato importante che volevamo ottenere era stato raggiunto: i cittadini hanno capito cosa vuol fare ogni singolo candidato. Nel bene e nel male.
L’entusiasmo con il quale hanno risposto al nostro appello le donne cittadine che hanno formulato le domande, è stato sintomatico di una voglia impellente e non più procrastinabile: il confronto. A loro va il mio grazie infinito per la disponibilità e l’impegno con cui hanno portato a termine il loro ruolo.
Un minuto per rispondere ad una domanda (anche se tutti hanno poi avuto un po’ più tempo, visto che le domande erano tante), costringe il candidato a parlar chiaro, a non usare slogan o metafore che mirano solo ad imbonire: il candidato, con questa formula, ha la reale possibilità di convincere l’elettore parlando di fatti concreti, prendendo impegni, facendo capire se è preparato o no su un argomento.
Devo dire che la disponibilità di tutti e cinque i candidati e dei loro staff è stata davvero preziosa. Il confronto è stato sì, uno sforzo della nostra testata, ma ognuno ha aiutato come ha potuto, cosa che non poteva che farci piacere, noi che veniamo da una onlus e crediamo nella condivisione e nella collaborazione e non abbiamo grandi mezzi né fondi.
Accettare un regolamento molto stretto per alcuni è stata una vera rivoluzione, non tutti sono riusciti a stare nei tempi, ma ognuno a modo suo si è impegnato in tal senso. Un clima cordiale, sorridente e persino scherzoso dei candidati tra loro sin da prima che il confronto iniziasse, ha già fatto un’ottima impressione al pubblico, tanto che più di uno ci ha chiesto se ‘dopo’ i candidati potevano continuare a collaborare in quel clima per il paese.
È un messaggio importante che i marinesi stanno lanciando da tempo: basta liti, polemiche sterili, inutili battibecchi autoreferenziali. Troppo rumore per nulla, perché poi, in mezzo a tante chiacchiere, Marino è stata fin troppo ferma. Ora i marinesi hanno bisogno di fatti, di vedere gente che non solo ci mette la faccia, ma si rimbocca le maniche ed è disposta a collaborare per tirare fuori Marino dalla palude in cui affonda.
La gente è stanca di vedere un paese immobile, perché si dicono NO a priori, a prescindere, perché se una proposta non viene dalla mia parte, anche se è buona, la boccio lo stesso. Si avverte un clima da post-catastrofe e si vorrebbe un’unità di intenti e volontà per ricostruire. Un’utopia, probabilmente, ma non me la sono sentita di disilludere nessuno. Ho detto che avrei riportato il messaggio e così ho fatto.
Non ho preso posizione in questo confronto, checché qualcuno che non ha altro modo per mettersi in mostra provi a far credere, non la prenderò ora. Da semplice cittadina, come gli altri, ho ascoltato le risposte e mi sono fatta una mia idea. Con piacere ho constatato che i candidati si sono fatti capire e con disponibilità e pazienza per tre ore hanno risposto coerentemente alle domande che venivano loro fatte.
Qualcuno dei rappresentanti degli stessi non ha rispettato le regole e ha preferito indugiare nella polemica politica e nell’attacco personale, invece che sui programmi, come era stato espressamente chiesto, e all’inizio di questa fase, i cittadini se ne sono andati. Sono rimaste le claque, a sentire gli stessi discorsi che quotidianamente potete leggere nei commenti su Facebook.
La prima parte, quella delle domande dei cittadini, tante, su temi di natura quotidiana, di qualità della vita, di servizi, invece, ha visto una presenza di pubblico come non credo se ne vedeva da davvero tanto tempo. Intendo pubblico volontario, non invitato a fare da claque. E non c’era nemmeno un buffet!
Segno che la gente ha voglia di sapere, di dialogare, di partecipare. Siamo riusciti a fare quasi tutte le domande arrivate in Redazione. Quelle rimaste, chiederemo ai candidati se vorranno dare una risposta scritta comunque, perché trattano temi importanti: il commercio, l’integrazione sia del territorio marinese che delle varie comunità che lo abitano, come far tornare i marinesi ad avere fiducia nei politici, e così via.
Un profilo più alto qualitativamente, meno arroganza, più disponibilità e apertura hanno fatto sì che, se non altro, questi candidati abbiamo segnato un record e dato un bell’esempio di responsabilità civile. Non a caso li ho definiti dei veri ‘signori’, per come hanno risposto e sopportato anche gli attacchi politici.
Un modo nuovo per governare Marino parte anche da questo atteggiamento. Dal mettersi a disposizione, dal presentarsi per quello che si è, dal lasciarsi giudicare, senza pretendere consenso a priori. Per una volta, dopo tanti anni, ho visto dei candidati che partivano dal presupposto che i cittadini fossero in grado di scegliere cosa votare ascoltandoli e facendo un libero confronto.
Spero, davvero, che sia finita l’era della presunzione e inizi l’era della condivisione. Un paese cresce nella misura in cui le scelte, che i suoi governanti fanno, sono condivise dalla popolazione, non solo da una fedele compagine di tifosi. Anche perché, chiunque andrà a governare Marino, non sarà da invidiare ed avrà bisogno di umiltà, senso di responsabilità e lealtà verso una cittadina che è stata fin troppo vilipesa e calpestata.
Ripartiamo da questo, dal confronto. Perché grazie al confronto cresciamo tutti e restiamo, soprattutto, con i piedi per terra.
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.
peccato che poi alla fine molti vanno a chiedere il voto bussando porta a porta di amici e parenti, chiedendo aiuto per far candidare il proprio figlio/a… e siccome poi ci si conosce, e quando ci si conosce si è più transigenti, si vota l’ “amico” anche se di ideologie o valori anche opposti ai propri.
Che tristezza