L’Editoriale. Dal confronto inizia il cambiamento. Speriamo!

L’Editoriale. Dal confronto inizia il cambiamento. Speriamo!

23/05/2016 1 Di Francesca Marrucci

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Abbia­mo comin­cia­to a mon­ta­re i video che per­met­te­ran­no a chi non è potu­to inter­ve­ni­re o non è riu­sci­to ad entra­re, di assi­ste­re al Con­fron­to Pub­bli­co dei cin­que Can­di­da­ti a Sin­da­co di Mari­no che si è tenu­to lo scor­so vener­dì 20 mag­gio pres­so la Sala Lepan­to a Mari­no, orga­niz­za­to dal­la nostra testa­ta Pun­to a Capo Onli­ne.

Devo dire che i mes­sag­gi del pub­bli­co che abbia­mo ini­zia­to a rice­ve­re sin duran­te l’e­ven­to ci han­no con­fer­ma­to la bon­tà del for­mat e soprat­tut­to che il risul­ta­to impor­tan­te che vole­va­mo otte­ne­re era sta­to rag­giun­to: i cit­ta­di­ni han­no capi­to cosa vuol fare ogni sin­go­lo can­di­da­to. Nel bene e nel male.

L’en­tu­sia­smo con il qua­le han­no rispo­sto al nostro appel­lo le don­ne cit­ta­di­ne che han­no for­mu­la­to le doman­de, è sta­to sin­to­ma­ti­co di una voglia impel­len­te e non più pro­cra­sti­na­bi­le: il con­fron­to. A loro va il mio gra­zie infi­ni­to per la dispo­ni­bi­li­tà e l’im­pe­gno con cui han­no por­ta­to a ter­mi­ne il loro ruo­lo.

Un minu­to per rispon­de­re ad una doman­da (anche se tut­ti han­no poi avu­to un po’ più tem­po, visto che le doman­de era­no tan­te), costrin­ge il can­di­da­to a par­lar chia­ro, a non usa­re slo­gan o meta­fo­re che mira­no solo ad imbo­ni­re: il can­di­da­to, con que­sta for­mu­la, ha la rea­le pos­si­bi­li­tà di con­vin­ce­re l’e­let­to­re par­lan­do di fat­ti con­cre­ti, pren­den­do impe­gni, facen­do capi­re se è pre­pa­ra­to o no su un argo­men­to.

Devo dire che la dispo­ni­bi­li­tà di tut­ti e cin­que i can­di­da­ti e dei loro staff è sta­ta dav­ve­ro pre­zio­sa. Il con­fron­to è sta­to sì, uno sfor­zo del­la nostra testa­ta, ma ognu­no ha aiu­ta­to come ha potu­to, cosa che non pote­va che far­ci pia­ce­re, noi che venia­mo da una onlus e cre­dia­mo nel­la con­di­vi­sio­ne e nel­la col­la­bo­ra­zio­ne e non abbia­mo gran­di mez­zi né fon­di.

13256057_10210105899794203_1830456069497235276_nAccet­ta­re un rego­la­men­to mol­to stret­to per alcu­ni è sta­ta una vera rivo­lu­zio­ne, non tut­ti sono riu­sci­ti a sta­re nei tem­pi, ma ognu­no a modo suo si è impe­gna­to in tal sen­so. Un cli­ma cor­dia­le, sor­ri­den­te e per­si­no scher­zo­so dei can­di­da­ti tra loro sin da pri­ma che il con­fron­to ini­zias­se, ha già fat­to un’ot­ti­ma impres­sio­ne al pub­bli­co, tan­to che più di uno ci ha chie­sto se ‘dopo’ i can­di­da­ti pote­va­no con­ti­nua­re a col­la­bo­ra­re in quel cli­ma per il pae­se.

È un mes­sag­gio impor­tan­te che i mari­ne­si stan­no lan­cian­do da tem­po: basta liti, pole­mi­che ste­ri­li, inu­ti­li bat­ti­bec­chi auto­re­fe­ren­zia­li. Trop­po rumo­re per nul­la, per­ché poi, in mez­zo a tan­te chiac­chie­re, Mari­no è sta­ta fin trop­po fer­ma. Ora i mari­ne­si han­no biso­gno di fat­ti, di vede­re gen­te che non solo ci met­te la fac­cia, ma si rim­boc­ca le mani­che ed è dispo­sta a col­la­bo­ra­re per tira­re fuo­ri Mari­no dal­la palu­de in cui affon­da.

La gen­te è stan­ca di vede­re un pae­se immo­bi­le, per­ché si dico­no NO a prio­ri, a pre­scin­de­re, per­ché se una pro­po­sta non vie­ne dal­la mia par­te, anche se è buo­na, la boc­cio lo stes­so. Si avver­te un cli­ma da post-cata­stro­fe e si vor­reb­be un’u­ni­tà di inten­ti e volon­tà per rico­strui­re. Un’u­to­pia, pro­ba­bil­men­te, ma non me la sono sen­ti­ta di disil­lu­de­re nes­su­no. Ho det­to che avrei ripor­ta­to il mes­sag­gio e così ho fat­to.

Non ho pre­so posi­zio­ne in que­sto con­fron­to, chec­ché qual­cu­no che non ha altro modo per met­ter­si in mostra pro­vi a far cre­de­re, non la pren­de­rò ora. Da sem­pli­ce cit­ta­di­na, come gli altri, ho ascol­ta­to le rispo­ste e mi sono fat­ta una mia idea. Con pia­ce­re ho con­sta­ta­to che i can­di­da­ti si sono fat­ti capi­re e con dispo­ni­bi­li­tà e pazien­za per tre ore han­no rispo­sto coe­ren­te­men­te alle doman­de che veni­va­no loro fat­te.

Qual­cu­no dei rap­pre­sen­tan­ti degli stes­si non ha rispet­ta­to le rego­le e ha pre­fe­ri­to indu­gia­re nel­la pole­mi­ca poli­ti­ca e nel­l’at­tac­co per­so­na­le, inve­ce che sui pro­gram­mi, come era sta­to espres­sa­men­te chie­sto, e all’i­ni­zio di que­sta fase, i cit­ta­di­ni se ne sono anda­ti. Sono rima­ste le cla­que, a sen­ti­re gli stes­si discor­si che quo­ti­dia­na­men­te pote­te leg­ge­re nei com­men­ti su Face­book.

13263710_10210105902434269_2529941138224549434_nLa pri­ma par­te, quel­la del­le doman­de dei cit­ta­di­ni, tan­te, su temi di natu­ra quo­ti­dia­na, di qua­li­tà del­la vita, di ser­vi­zi, inve­ce, ha visto una pre­sen­za di pub­bli­co come non cre­do se ne vede­va da dav­ve­ro tan­to tem­po. Inten­do pub­bli­co volon­ta­rio, non invi­ta­to a fare da cla­que. E non c’e­ra nem­me­no un buf­fet!

Segno che la gen­te ha voglia di sape­re, di dia­lo­ga­re, di par­te­ci­pa­re. Sia­mo riu­sci­ti a fare qua­si tut­te le doman­de arri­va­te in Reda­zio­ne. Quel­le rima­ste, chie­de­re­mo ai can­di­da­ti se vor­ran­no dare una rispo­sta scrit­ta comun­que, per­ché trat­ta­no temi impor­tan­ti: il com­mer­cio, l’in­te­gra­zio­ne sia del ter­ri­to­rio mari­ne­se che del­le varie comu­ni­tà che lo abi­ta­no, come far tor­na­re i mari­ne­si ad ave­re fidu­cia nei poli­ti­ci, e così via.

Un pro­fi­lo più alto qua­li­ta­ti­va­men­te, meno arro­gan­za, più dispo­ni­bi­li­tà e aper­tu­ra han­no fat­to sì che, se non altro, que­sti can­di­da­ti abbia­mo segna­to un record e dato un bel­l’e­sem­pio di respon­sa­bi­li­tà civi­le. Non a caso li ho defi­ni­ti dei veri ‘signo­ri’, per come han­no rispo­sto e sop­por­ta­to anche gli attac­chi poli­ti­ci.

Schermata 2016-05-15 alle 16.28.50Un modo nuo­vo per gover­na­re Mari­no par­te anche da que­sto atteg­gia­men­to. Dal met­ter­si a dispo­si­zio­ne, dal pre­sen­tar­si per quel­lo che si è, dal lasciar­si giu­di­ca­re, sen­za pre­ten­de­re con­sen­so a prio­ri. Per una vol­ta, dopo tan­ti anni, ho visto dei can­di­da­ti che par­ti­va­no dal pre­sup­po­sto che i cit­ta­di­ni fos­se­ro in gra­do di sce­glie­re cosa vota­re ascol­tan­do­li e facen­do un libe­ro con­fron­to.

Spe­ro, dav­ve­ro, che sia fini­ta l’e­ra del­la pre­sun­zio­ne e ini­zi l’e­ra del­la con­di­vi­sio­ne. Un pae­se cre­sce nel­la misu­ra in cui le scel­te, che i suoi gover­nan­ti fan­no, sono con­di­vi­se dal­la popo­la­zio­ne, non solo da una fede­le com­pa­gi­ne di tifo­si. Anche per­ché, chiun­que andrà a gover­na­re Mari­no, non sarà da invi­dia­re ed avrà biso­gno di umil­tà, sen­so di respon­sa­bi­li­tà e leal­tà ver­so una cit­ta­di­na che è sta­ta fin trop­po vili­pe­sa e cal­pe­sta­ta.

Ripar­tia­mo da que­sto, dal con­fron­to. Per­ché gra­zie al con­fron­to cre­scia­mo tut­ti e restia­mo, soprat­tut­to, con i pie­di per ter­ra.

 

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