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MARINO. BASILICA A PEZZI, SANTARELLI: “CURIOSO CHE LA CAPORALE USI IL PUGNO DURO CON IL PARROCO MA DA SETTE MESI NON MI RISPONDA SUGLI ATTI ILLEGALI DEL COMUNE NELLE LOTTIZZAZIONI DI VIA MAZZAMAGNA”
“E’ curioso come il commissario prefettizio di Marino, Enza Caporale ci tenga a far sapere a tutti l’utilizzo del pugno duro, con ordinanze coercitive contro il parroco, mentre da sette mesi non risponde alle mie sollecitazioni sulla natura illegale delle lottizzazioni di via Mazzamagna”.
Con queste parole l’onorevole Giulio Santarelli, candidato sindaco di Marino per il Partito Socialista Italiano, commenta la notizia dell’ordinanza sul ripristino dell’intonaco della facciata della basilica di San Barnaba, pubblicata nei giorni scorsi sul sito web istituzionale del Comune di Marino.
“Ferma restando la necessità e il dovere da parte del Comune di intervenire e sollecitare la messa in sicurezza con la dovuta urgenza di quelle situazioni che si rivelano di eventuale pericolo, ritengo quanto meno singolare se non addirittura preoccupante il silenzio insensibile della commissaria di fronte alle mie numerose e circostanziate segnalazioni relative agli atti illegali commessi nel Comune di Marino in materia urbanistica dalle precedenti amministrazioni. Nello stesso tempo – va avanti Santarelli — credo che monsignor Pietro Massari sia un cittadino sufficientemente responsabile, oltre che un prelato autorevole e stimato, da non meritare ordinanze coercitive da parte dell’istituzione civile.
A Marino, del resto, tra i rappresentanti delle Amministrazioni comunali e i vari parroci che si sono susseguiti negli anni, penso in particolare e con affetto a due figure come quelle di monsignor Giovanni Lovrovich e monsignor Elio Abri, alla guida della basilica negli anni in cui sono stato sindaco io – conclude Santarelli — c’è stato sempre un rapporto di cordialità e collaborazione che negli anni Novanta è diventato ancor più concreto nella sottoscrizione tra cittadini servita proprio alla ristrutturazione dell’intonaco sulla facciata e sul campanile.
Momenti di partecipazione e unità di intenti tra cittadini, fedeli, istituzioni laiche e religiose che andrebbero recuperati e incentivati anziché gelati da atteggiamenti solo burocratici e a senso unico che si dimostrano disinteressati al necessario dialogo tra realtà sociali così rilevanti quali sono il Comune e la Chiesa”.
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