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Tarquinia: Il tracciato verde non è la soluzione
02/05/2016Questo articolo è stato letto 8253 volte!
Tarquinia: Il tracciato verde non è la soluzione
Il vice sindaco Bacciardi: «Qualcuno solo oggi si accorge che esistono le comunità locali»
«Se quelli che parlano oggi sulla stampa di ascoltare le comunità, lo avessero fatto mesi fa non si sarebbe arrivati a questa situazione. Aprire subito un confronto con le comunità locali sarebbe stata la cosa più semplice del mondo». Lo afferma il vice sindaco di Tarquinia Renato Bacciardi, all’indomani della Conferenza dei Servizi sulla trasversale. «Le osservazioni del consigliere provinciale Maurizio Palozzi mostrano solo tanta demagogia e poco interesse verso il nostro territorio, che ha invece un ruolo strategico non solo per la Tuscia ma anche a livello nazionale, vista l’importanza della superstrada. – prosegue il vice sindaco — La realizzazione del tracciato della SS675, opera strategica per la mobilità del territorio, non è mai stata messa in discussione né dall’Amministrazione Comunale né tanto meno da comitati e cittadini. La priorità è però quella di tutelare l’ambiente e il paesaggio confrontandosi con le varie realtà del territorio, come del resto prevede il nuovo codice degli appalti che per le grandi opere infrastrutturali, con impatto rilevante sul territorio, obbliga alla procedura di dibattito pubblico, pubblicando online il progetto. Con il dovuto rispetto, l’opera interesserà il nostro territorio e non Canepina o altre parti della Provincia di Viterbo. Per questo crediamo sia fondamentale conoscere in prima persona le criticità che si dovranno affrontare: procedere con pareri come quello esposto da ANAS, è un errore al quale ci opponiamo fortemente. Va puntualizzato, infine, che l’incontro del 28 aprile al Ministero non è stata l’imposizione del tracciato “verde”, ma la discussione dei vantaggi e degli svantaggi legati a questa scelta. Di certo la contrarietà dei Comuni di Tarquinia e Monte Romano, unita a quella di SAT del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, dovrebbe far riflettere a chi si accorge solo adesso che esistono le comunità locali».
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