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Grottaferrata, La Città al Governo: siamo al Fontana 3.0!
02/05/2016Questo articolo è stato letto 3905 volte!
Grottaferrata, La Città al Governo: siamo al Fontana 3.0!
Il Consiglio Comunale del 29 aprile ha consegnato alla cronaca la versione 3 della amministrazione Fontana. Lo spettacolo non è di certo migliorato ma il governo della nostra città non sembra preoccuparsene né se ne preoccupa chi gestisce i partiti a livello sovracomunale.
Non ci si fa alcuno scrupolo di esibire la propria insipienza. Ecco cosa è emerso oggi dai banchi della maggioranza. Nessuna delle cronache giornalistiche menziona il lavoro svolto da alcuni consiglieri, nonostante tutto, o si esprime nel merito delle decisioni prese.
• IN CONSIGLIO NON SI PARLA DELLE DIMISSIONI NE’ DI POLITICA, perché quello che è successo in questi giorni non è un punto all’ordine del giorno. La Città al Governo e le altre forze di opposizione hanno ripetutamente chiesto al Sindaco di esprimersi sui recenti accadimenti, che hanno visto ben tre consiglieri in carica annunciare le proprie dimissioni, e di spiegare quale sia a questo punto il suo programma e quale la maggioranza su cui potrà contare.
Il 18% di coloro che alle ultime elezioni hanno votato per Fontana ha espresso una preferenza per i tre dimissionari, che sono stati (e saranno) sostituiti da consiglieri i cui voti raccolti ammontano al 5% dei voti del Sindaco: niente di male, se non fosse che le ragioni delle dimissioni sono tutte politiche. Il Sindaco ha detto di non sentire alcuna esigenza di chiarire in merito la propria posizione. Né lui ne gli esponenti di partiti nazionali che rappresenta.
Con l’ausilio del Presidente del Consiglio, ha invitato la minoranza, che chiedeva un confronto aperto e sincero, a presentare apposite richieste scritte che sarebbero state calendarizzate in un successivo ordine del giorno. Dimissioni? “No comment”. Nulla di rilevante da spiegare, secondo loro.
• LA MAGGIORANZA APPROVA I BILANCI SENZA CONOSCERNE IL SIGNIFICATO. E’ quello che è successo con i numeri previsionali della TARI, sui quali non è stato possibile entrare nel merito: alle domande di contenuto nessuno della maggioranza sa rispondere.
Parliamo del contratto per la raccolta dei rifiuti, per il quale anche quest’anno i cittadini verseranno circa 5 milioni di Euro nelle casse comunali.
La Città al Governo fa rilievi precisi – perché ha studiato approfonditamente l’argomento – su alcune delle cifre esposte e l’amministrazione tenta di “buttarla in caciara”, chiamando un tecnico a spiegare le norme di legge che regolano la redazione contabile. Non era quella la domanda e se ne sono accorti tutti, Nessuno, assessore preposto compreso, ha saputo spiegare perché, ad esempio, rispetto allo scorso anno i costi di spazzamento sono quasi raddoppiati e altri voci di costo si sono dimezzate. La giustificazione è semplice: ai numeri provvede il gestore con il suo resoconto e nessuno della maggioranza sente il dovere di controllare. Comprendere il senso di quello che rappresentano, capire se e in che modo il servizio è cambiato e quali possano essere i punti di criticità o le aree di miglioramento, è un pensiero che non li sfiora nemmeno.
• LA MAGGIORANZA RIPRESENTA E APPROVA LA DELIBERA RITIRATA NELLA SCORSA SEDUTA PER DIVISIONI INTERNE, senza cambiare neanche una virgola. Parliamo della istituzione dell’indennità per l’occupazione senza titolo di manufatti abusivi già acquisiti o da acquisire al patrimonio pubblico.
La Città al Governo aveva già fatto presente come fosse impossibile votare la proposta con la necessaria cognizione, in quanto ai consiglieri di opposizione non sono stati forniti i documenti necessari a comprendere gli elementi quantitativi e qualitativi di una questione così delicata e complessa.
Il rilievo non è peregrino o specioso, visto che nella riunione dei capigruppo e nel Consiglio Comunale un consigliere di maggioranza ha abbandonato i lavori prima della discussione di questo punto per conflitto d’interesse. E’ una conferma che il tema è delicato e che i consiglieri di maggioranza hanno informazioni che non sono state rese disponibili ai consiglieri di opposizione, in modo assolutamente discriminatorio. Chiedere a qualcuno di esprimere una posizione “al buio” e senza entrare nel merito è scorretto.
Per questi motivi, La Città al Governo insieme alle altre opposizioni ha abbandonato la seduta e non ha partecipato alla votazione.
La maggioranza scricchiola, checché ne dica il Sindaco, che ha deciso di andare avanti per la sua strada comunque. Tutto è come prima. Peggio di prima, se fosse possibile. E siamo solo alla versione 3.0.
La Città al Governo
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