Grottaferrata, La Città al Governo: siamo al Fontana 3.0!

Grottaferrata, La Città al Governo: siamo al Fontana 3.0!

02/05/2016 0 Di Redazione

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Giampiero Fontana

Giam­pie­ro Fon­ta­na

Grot­ta­fer­ra­ta, La Cit­tà al Gover­no: sia­mo al Fon­ta­na 3.0!

Il Con­si­glio Comu­na­le del 29 apri­le ha con­se­gna­to alla cro­na­ca la ver­sio­ne 3 del­la ammi­ni­stra­zio­ne Fon­ta­na. Lo spet­ta­co­lo non è di cer­to miglio­ra­to ma il gover­no del­la nostra cit­tà non sem­bra pre­oc­cu­par­se­ne né se ne pre­oc­cu­pa chi gesti­sce i par­ti­ti a livel­lo sovra­co­mu­na­le.

Non ci si fa alcu­no scru­po­lo di esi­bi­re la pro­pria insi­pien­za. Ecco cosa è emer­so oggi dai ban­chi del­la mag­gio­ran­za. Nes­su­na del­le cro­na­che gior­na­li­sti­che men­zio­na il lavo­ro svol­to da alcu­ni con­si­glie­ri, nono­stan­te tut­to, o si espri­me nel meri­to del­le deci­sio­ni pre­se.

• IN CONSIGLIO NON SI PARLA DELLE DIMISSIONI NE’ DI POLITICA, per­ché quel­lo che è suc­ces­so in que­sti gior­ni non è un pun­to all’ordine del gior­no. La Cit­tà al Gover­no e le altre for­ze di oppo­si­zio­ne han­no ripe­tu­ta­men­te chie­sto al Sin­da­co di espri­mer­si sui recen­ti acca­di­men­ti, che han­no visto ben tre con­si­glie­ri in cari­ca annun­cia­re le pro­prie dimis­sio­ni, e di spie­ga­re qua­le sia a que­sto pun­to il suo pro­gram­ma e qua­le la mag­gio­ran­za su cui potrà con­ta­re.

Il 18% di colo­ro che alle ulti­me ele­zio­ni han­no vota­to per Fon­ta­na ha espres­so una pre­fe­ren­za per i tre dimis­sio­na­ri, che sono sta­ti (e saran­no) sosti­tui­ti da con­si­glie­ri i cui voti rac­col­ti ammon­ta­no al 5% dei voti del Sin­da­co: nien­te di male, se non fos­se che le ragio­ni del­le dimis­sio­ni sono tut­te poli­ti­che. Il Sin­da­co ha det­to di non sen­ti­re alcu­na esi­gen­za di chia­ri­re in meri­to la pro­pria posi­zio­ne. Né lui ne gli espo­nen­ti di par­ti­ti nazio­na­li che rap­pre­sen­ta.

Con l’ausilio del Pre­si­den­te del Con­si­glio, ha invi­ta­to la mino­ran­za, che chie­de­va un con­fron­to aper­to e sin­ce­ro, a pre­sen­ta­re appo­si­te richie­ste scrit­te che sareb­be­ro sta­te calen­da­riz­za­te in un suc­ces­si­vo ordi­ne del gior­no. Dimis­sio­ni? “No com­ment”. Nul­la di rile­van­te da spie­ga­re, secon­do loro.

• LA MAGGIORANZA APPROVA I BILANCI SENZA CONOSCERNE IL SIGNIFICATO. E’ quel­lo che è suc­ces­so con i nume­ri pre­vi­sio­na­li del­la TARI, sui qua­li non è sta­to pos­si­bi­le entra­re nel meri­to: alle doman­de di con­te­nu­to nes­su­no del­la mag­gio­ran­za sa rispon­de­re.

Par­lia­mo del con­trat­to per la rac­col­ta dei rifiu­ti, per il qua­le anche quest’anno i cit­ta­di­ni ver­se­ran­no cir­ca 5 milio­ni di Euro nel­le cas­se comu­na­li.

La Cit­tà al Gover­no fa rilie­vi pre­ci­si – per­ché ha stu­dia­to appro­fon­di­ta­men­te l’argomento – su alcu­ne del­le cifre espo­ste e l’amministrazione ten­ta di “but­tar­la in cacia­ra”, chia­man­do un tec­ni­co a spie­ga­re le nor­me di leg­ge che rego­la­no la reda­zio­ne con­ta­bi­le. Non era quel­la la doman­da e se ne sono accor­ti tut­ti, Nes­su­no, asses­so­re pre­po­sto com­pre­so, ha sapu­to spie­ga­re per­ché, ad esem­pio, rispet­to allo scor­so anno i costi di spaz­za­men­to sono qua­si rad­dop­pia­ti e altri voci di costo si sono dimez­za­te. La giu­sti­fi­ca­zio­ne è sem­pli­ce: ai nume­ri prov­ve­de il gesto­re con il suo reso­con­to e nes­su­no del­la mag­gio­ran­za sen­te il dove­re di con­trol­la­re. Com­pren­de­re il sen­so di quel­lo che rap­pre­sen­ta­no, capi­re se e in che modo il ser­vi­zio è cam­bia­to e qua­li pos­sa­no esse­re i pun­ti di cri­ti­ci­tà o le aree di miglio­ra­men­to, è un pen­sie­ro che non li sfio­ra nem­me­no.

• LA MAGGIORANZA RIPRESENTA E APPROVA LA DELIBERA RITIRATA NELLA SCORSA SEDUTA PER DIVISIONI INTERNE, sen­za cam­bia­re nean­che una vir­go­la. Par­lia­mo del­la isti­tu­zio­ne dell’indennità per l’occupazione sen­za tito­lo di manu­fat­ti abu­si­vi già acqui­si­ti o da acqui­si­re al patri­mo­nio pub­bli­co.

La Cit­tà al Gover­no ave­va già fat­to pre­sen­te come fos­se impos­si­bi­le vota­re la pro­po­sta con la neces­sa­ria cogni­zio­ne, in quan­to ai con­si­glie­ri di oppo­si­zio­ne non sono sta­ti for­ni­ti i docu­men­ti neces­sa­ri a com­pren­de­re gli ele­men­ti quan­ti­ta­ti­vi e qua­li­ta­ti­vi di una que­stio­ne così deli­ca­ta e com­ples­sa.

Il rilie­vo non è pere­gri­no o spe­cio­so, visto che nel­la riu­nio­ne dei capi­grup­po e nel Con­si­glio Comu­na­le un con­si­glie­re di mag­gio­ran­za ha abban­do­na­to i lavo­ri pri­ma del­la discus­sio­ne di que­sto pun­to per con­flit­to d’interesse. E’ una con­fer­ma che il tema è deli­ca­to e che i con­si­glie­ri di mag­gio­ran­za han­no infor­ma­zio­ni che non sono sta­te rese dispo­ni­bi­li ai con­si­glie­ri di oppo­si­zio­ne, in modo asso­lu­ta­men­te discri­mi­na­to­rio. Chie­de­re a qual­cu­no di espri­me­re una posi­zio­ne “al buio” e sen­za entra­re nel meri­to è scor­ret­to.

Per que­sti moti­vi, La Cit­tà al Gover­no insie­me alle altre oppo­si­zio­ni ha abban­do­na­to la sedu­ta e non ha par­te­ci­pa­to alla vota­zio­ne.

La mag­gio­ran­za scric­chio­la, chec­ché ne dica il Sin­da­co, che ha deci­so di anda­re avan­ti per la sua stra­da comun­que. Tut­to è come pri­ma. Peg­gio di pri­ma, se fos­se pos­si­bi­le. E sia­mo solo alla ver­sio­ne 3.0.

La Cit­tà al Gover­no

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