Misure cautelari a Marino, L’Officina delle Idee: “Indignati da speculazioni politiche. Avanti con vigore e…
Marino, arresti. Cecchi: necessario sgomberare ogni dubbio di illegalità nel nostro territorio
20/04/2016Questo articolo è stato letto 7558 volte!
Marino, Arresti per tangenti supermercato, il candidato sindaco Cecchi: “Fiducia nella giustizia: necessario sgomberare ogni dubbio di illegalità nel nostro territorio”
“Nell’apprendere, questa mattina, la notizia della misura cautelare eseguita a carico di due assessori della decaduta amministrazione comunale di Marino, voglio innanzitutto rinnovare tutta la mia personale e immutata fiducia nella magistratura.
Nel contempo, voglio precisare che gli indagati hanno rivestito cariche istituzionali nella precedente amministrazione e che non si sono attivati, né sono stati coinvolti nell’attuale esperienza politica che mi vede candidato sindaco della coalizione “L’Officina delle Idee”.
Il mio impegno per la città di Marino continua, dunque, nella speranza che venga fugato ogni dubbio di illegalità nel nostro territorio e con il proposito, se venissi eletto sindaco, di ripristinare, instaurare e consolidare i principi di trasparenza e legalità in ogni settore dell’attività amministrativa e politica.
Perché questa è la scelta etica e morale di tutte le forze politiche che sostengono la mia candidatura e che con grande entusiasmo hanno accolto la mia proposta programmatica di dotare l’amministrazione comunale di una figura istituzionale che vigili sulla legalità, come un magistrato o una personalità altamente competente su questa delicata materia”. Così, in una nota, Stefano Cecchi, candidato sindaco della coalizione “L’Officina delle Idee” nel Comune di Marino.
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Il copione è quello del politicante trasformista in riciclaggio. Né il primo né l’ultimo. Uno che, oltre ad aver condiviso tutto il “percorso politico” con tutti gli arrestati, e quindi esponente dello stesso sistema di controllo mafioso del territorio, ha sul territorio stesso il monopolio del suo campo di attività. E’ parere degli inquirenti, a quanto si legge, che gli arrestati siano ancora perfettamente e attivamente inseriti nella macchina politico affaristica che attraverso il Nostro si sta riciclando per non mollare l’osso. Gli stessi inquirenti assicurano che è solo l’inizio. Il Nostro, dunque, non è uno che ora può smarcarsi con un’appropriazione illecita della maschera della legalità, perché questa non gli appartiene. Lui si fida degli inquirenti, ma noi non ci fidiamo di lui. Questa cupola di accattoni che si è vestita di “centrodestra” deve restituire alla città di Marino la dignità che gli ha rubato, così come devono farlo tutti quelli che, incapaci di pensare e costruire contenuti e numeri di una vera alternativa, hanno offerto alla ribalta contraddizioni, connivenze, ambiguità, se non sterili contrapposizioni da prime donne. Sarà un lavoro lungo e difficile, perché la perdita della dignità consiste nell’aver ridotto la maggioranza dei cittadini a clienti ricattati, che alla cupola di accattoni ha dato il proprio consenso, diventando cioè complice. Orfani di una cupola perché i boss vengono arrestati, i clienti ne cercano un’altra. L’uscita di scena di questi soggetti non è il risultato di una spinta politica che dal basso si fa sintesi nel ricambio della classe dirigente, no, ma è solo il risultato del normale, quotidiano lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine, addirittura biasimate perché arrestano i loro “benefattori”. Questo non è il rapporto tra liberi cittadini e rappresentanza politica istituito dalla Costituzione, ma un rapporto verticale di coercizione mafiosa di tipo feudale, distante anni luce dallo spirito della democrazia moderna. Il deterioramento dei rapporti politici e sociali, l’involuzione della coscienza progettuale e la corruzione quotidiana priva di uno sguardo sul futuro che non sia il volume del proprio portafogli da oggi a domani, sono più seri, molto più seri delle facce sorridenti (le stesse, in gran parte..) che hanno ricominciato a popolare le plance di affissione. Sarà molto difficile per ognuno di loro rendersi credibile, perché dovranno riuscire, al di là dei gruppi di sostenitori da adunata pubblica, a farsi ascoltare.
Il timore concreto che il signor Cecchi possa essere uno dei prossimi tiene in fibrillazione tutti i 300 candidati delle sue liste di appoggio. Chi altro potrà garantire a costoro i sistemi clientelari ampiamente dimostrati da Silvagni, Ottaviani, Catenacci e company ?
CERTE PERSONE SONO SENZA VERGOGNA.…..MA DOVE SONO STATE FINO AD OGGI ?
CHI ERANO I LORO COMPAGNI DI MERENDA?
CHE APPALTI HANNO PRESO IN COMUNE GRAZIE ALLA POLITICA?
CHE CUBATURE HANNO REALIZZATO SUI LORO TERRENI LOTTIZZATI E VENDUTI GRAZIE ALLA POLITICA?
A ME RISULTA CHE LA MAGISTRATURA STIA INDAGANDO ANCHE SU QUESTO E PRESTO NE VDEREMO DI BELLE!!!