Editoriale. Marino: la realtà sotto il velo…

Editoriale. Marino: la realtà sotto il velo…

20/04/2016 2 Di Francesca Marrucci

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Mauro Catenacci

Mau­ro Cate­nac­ci

di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Mari­no, riden­te cit­ta­di­na dei Castel­li Roma­ni. All’ap­pa­ren­za. Per­ché qui da ride­re c’è rima­sto ben poco. Dopo anni di bel­le sto­rie su quan­to fos­se bel­la Mari­no, su quan­to Mari­no eccel­les­se non si capi­sce bene in cosa, nel 2015 le For­ze del­l’Or­di­ne han­no comin­cia­to a sol­le­va­re il velo di malaf­fa­re, omer­tà e com­pli­ci­tà soli­da­li che com­pon­go­no il ‘siste­ma Mari­no’ ed è un vaso di Pan­do­ra che ogni paio di mesi spu­ta fuo­ri qual­che mostruo­si­tà.

Pri­ma l’ar­re­sto del Sin­da­co, che ha riem­pi­to le cro­na­che nazio­na­li, poi la ‘cac­cia­ta’ dei pro­fu­ghi con le bar­ri­ca­te: altro pal­co­sce­ni­co nazio­na­le. Sta­mat­ti­na l’ul­ti­ma, ma solo in ordi­ne di tem­po, a quan­to pare, se è vero che le inda­gi­ni con­ti­nua­no. L’ar­re­sto di due ex-asses­so­ri che di giun­te di cen­tro­de­stra se ne sono fat­te, a comin­cia­re dal­l’e­ra Desi­de­ri, per con­ti­nua­re con Paloz­zi e Sil­va­gni: Mau­ro Cate­nac­ci e Mar­co Otta­via­ni.

Dal­la loro costan­te pre­sen­za sul­la sce­na poli­ti­ca, è facil­men­te com­pren­si­bi­le, anche a chi è più digiu­no del­le vicen­de mari­ne­si, che si trat­ti di ‘pun­te di dia­man­te’ del­la coa­li­zio­ne di cen­tro­de­stra e que­sto, uni­to al desti­no del­l’ex-Sin­da­co, dà un qua­dro scon­for­tan­te, ma già noto ai più.

La ragio­ne del­l’ar­re­sto l’han­no spie­ga­ta sta­mat­ti­na i Cara­bi­nie­ri di Castel Gan­dol­fo con un comu­ni­ca­to che ha segui­to l’ar­re­sto all’al­ba anche di un noto com­mer­cia­li­sta di Mari­no, Mar­co Bal­di, impli­ca­to in que­sta tri­ste vicen­da di tan­gen­ti e scam­bi elet­to­ra­li.

Ora, in mol­ti gri­da­no allo scan­da­lo e pre­ve­do­no gra­vi riper­cus­sio­ni sul­l’im­mi­nen­te tor­na­ta elet­to­ra­le. I Cara­bi­nie­ri assi­cu­ra­no: non è fini­ta qui.

Marco Ottaviani

Mar­co Otta­via­ni

Pano­ra­ma deso­lan­te quel­lo del­la bel­la cit­ta­di­na dei Castel­li Roma­ni, cadu­ta in un bara­tro di malaf­fa­re che, i risul­ta­ti elet­to­ra­li lo han­no dimo­stra­to, è però lar­ga­men­te appog­gia­to dal­la cit­ta­di­nan­za. Eh già, per­ché que­sti poli­ti­ci non ci sono arri­va­ti per gra­zia divi­na a rico­pri­re i ruo­li con i qua­li han­no fat­to il bel­lo e cat­ti­vo tem­po a Mari­no negli ulti­mi anni, qual­cu­no li ha legit­ti­ma­ti con il voto, anche indi­ret­to. Se non si sono mes­si in liz­za loro, aven­do già con­cor­da­to ruo­li asses­so­ria­li, han­no comun­que por­ta­to voti pre­zio­si con le loro liste e quin­di han­no avu­to un ampio appog­gio del­la popo­la­zio­ne.

Inu­tle girar­ci intor­no. La bel­la cit­ta­di­na, sol­le­va­to il velo, rive­la il suo vero vol­to: lo ha rive­la­to all’in­do­ma­ni del­l’ar­re­sto del Sin­da­co, quan­do la stra­gran­de mag­gio­ran­za dei cit­ta­di­ni gri­da­va allo scan­da­lo non per il rea­to, ma per­ché si era puni­to un bene­fat­to­re del popo­lo che a tan­ta gen­te ave­va tro­va­to lavo­ro.

Lavo­ro. È que­sta la paro­la che fa la dif­fe­ren­za. Il ter­ri­bi­le e cru­de­le ricat­to socia­le che fa reg­ge­re il siste­ma Mari­no da sem­pre. Non a caso tra le impu­ta­zio­ni di que­sti ulti­mi arre­sti ci sono liste di nomi da impie­ga­re alla Lidl. Voti cer­ti.

Quan­ti, tra i mari­ne­si sono a busta paga dei poli­ti­ci? Quan­ti han­no lavo­ro gra­zie alla ‘bene­vo­la inter­me­dia­zio­ne’? Quan­ti si pre­sta­no volen­tie­ri, per­ché è più faci­le, per­ché fun­zio­na­li al siste­ma e quan­ti inve­ce riman­go­no schiac­cia­ti dagli ingra­nag­gi di un siste­ma che ti ridu­ce in pol­ti­glia se non sei uti­le, se non ti ade­gui?

È tut­to in que­sti dati il risul­ta­to elet­to­ra­le di que­sti decen­ni. Per que­sto io non cre­do che sco­per­chia­re il velo cor­ri­spon­da ad una pre­sa di coscien­za dei mari­ne­si. Cre­do solo che saran­no anco­ra più impau­ri­ti di poter per­de­re il mon­do che li ha garan­ti­ti fino­ra e for­se la pau­ra li com­pat­te­rà anco­ra di più. È tri­ste ed è già suc­ces­so.

È un siste­ma mafio­so, sot­to tan­ti pun­ti di vista, lo dice­vo tem­po fa con un ami­co del­le For­ze del­l’Or­di­ne, e pro­prio per que­sto, qui, quel­le che sono le con­sue­te azio­ni-rea­zio­ni del­l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca fun­zio­na­no poco. Fun­zio­na­no meno.

È che il siste­ma non fa como­do solo ai poli­ti­ci. Il siste­ma garan­ti­sce la mag­gio­ran­za del­la popo­la­zio­ne. Se non si capi­sce que­sto, anche fare cam­pa­gna elet­to­ra­le ‘con­tro’ diven­ta una bel­la pan­to­mi­ma, sce­no­gra­fi­ca, ma inef­fi­ca­ce.

C’è biso­gno di una rie­du­ca­zio­ne del­le teste, del­le abi­tu­di­ni, c’è biso­gno di far capi­re che il lavo­ro è un dirit­to e non un favo­re. Che non si è più fur­bi per­ché si pas­sa davan­ti a  qual­cu­no gra­zie ad una cono­scen­za. Che le leg­gi van­no rispet­ta­te.

Per­so­nal­men­te, fac­cio que­sto discor­so da anni, chi mi fre­quen­ta ne sarà anche stu­fo, lo capi­sco. Ma io con­ti­nuo. Solo che quan­do sen­ti rispo­ste come: “Sì, ma in Ita­lia fun­zio­na così, o ti ade­gui o muo­ri di fame”, non so più che rispon­de­re, per­ché le spe­ran­ze e gli idea­li che mi han­no moti­va­to per una vita e che mi dan­no l’e­ner­gia di costrui­re ogni gior­no, si infran­go­no su una umi­le, ma ter­ri­bil­men­te rea­le con­sta­ta­zio­ne. E allo­ra, lo con­fes­so, la spe­ran­za che le cose cam­bi­no si inde­bo­li­sce, per­ché mi accor­go che sia­mo dav­ve­ro in pochi quel­li a cui impor­ta real­men­te che que­sto cam­bia­men­to avven­ga.

E si sa, a quel­li non fun­zio­na­li al siste­ma, resta solo la rivo­lu­zio­ne.

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