Marino, la Bugheanu risponde a Moretti: si accusa noi di pratiche tipiche di certi politici marinesi? No, grazie!

Marino, la Bugheanu risponde a Moretti: si accusa noi di pratiche tipiche di certi politici marinesi? No, grazie!

18/04/2016 1 Di Redazione

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Roxana Bugheanu

Roxa­na Bughea­nu

MARINO, ROXANA BUGHEANU RISPONDE AD IVANO MORETTI:

‘ACCUSARE NOI, CHE SIAMO LA NOVITÀ DI QUESTE ELEZIONI, DI PRATICHE TIPICHE DEI POLITICI MARINESI DA DECENNI È ASSURDO E PRETESTUOSO. CERTE ‘STRATEGIE’ LE LASCIAMO AI PROFESSIONISTI DEL CAMBIO DI CASACCA, NOI PENSIAMO A LAVORARE PER I CITTADINI.’

Ho let­to con inte­res­se la rifles­sio­ne fat­ta da Iva­no Moret­ti sul­la mia can­di­da­tu­ra e apprez­zo alcu­ne pun­tua­liz­za­zio­ni che por­ta­no il dibat­ti­to su que­stio­ni serie e non sull’aspetto fisi­co di una can­di­da­ta don­na (chis­sà per­ché poi que­sta que­stio­ne vie­ne sol­le­va­ta sem­pre e solo per le don­ne!) o sul­le sue ori­gi­ni.

Non pos­so però fare a meno di nota­re il para­dos­so dell’etichettare la nostra moti­va­zio­ne dell’abbandono del­la coa­li­zio­ne di cen­tro­de­stra come ‘fan­ciul­le­sca’, segui­ta da un ragio­na­men­to che si vor­reb­be poli­ti­co, ma è basa­to su pro­ie­zio­ni ed espe­rien­ze mera­men­te per­so­na­li. E mi spie­go: Moret­ti fa un’ipotesi, senz’altro vero­si­mi­le, sul­le ragio­ni che avreb­be­ro spin­to la mia lista a pren­de­re le distan­ze da Cec­chi e pre­sen­tar­ci per con­to nostro. Ana­li­si vero­si­mi­le, ripe­to, e pur­trop­po mol­to rea­li­sti­ca nel pano­ra­ma poli­ti­co mari­ne­se degli ulti­mi anni, quin­di non fac­cio fati­ca né mi mera­vi­glio che sia sta­ta for­mu­la­ta. In effet­ti, casi ana­lo­ghi ne abbia­mo visti e for­se ne stia­mo veden­do anche in que­sta stes­sa cam­pa­gna elet­to­ra­le.

La cosa che più mi ha infa­sti­di­to, inve­ce, è che l’accusa sia sta­ta fat­ta a noi e non ad altri, che for­se sareb­be­ro anche più ‘strut­tu­ra­li’ ad una stra­te­gia di que­sto gene­re, in fat­to di orga­niz­za­zio­ne, voti e ‘abi­tu­di­ni’.

Capi­sco che la mag­gior par­te del­le liste più pic­co­le nasca­no con la fun­zio­ne di ‘con­tar­si’ al pri­mo tur­no per poi anda­re a con­trat­ta­re al secon­do con uno o entram­bi i can­di­da­ti in liz­za. Lo capi­sco per­ché in que­sti anni l’ho visto fare tan­te vol­te, ma que­sta non è la nostra sto­ria, né la nostra abi­tu­di­ne.

Sono abi­tua­ta a par­la­re chia­ra­men­te e a dire cosa pen­so e il fat­to che si usi il modo in cui sia­mo sta­ti trat­ta­ti nel­la coa­li­zio­ne di Cec­chi per impu­tar­ci una stra­te­gia tipi­ca di altri e ben più ‘navi­ga­ti’ ed esper­ti poli­ti­ci loca­li, mi sem­bra per­lo­me­no pre­te­stuo­so.

A Mari­no si dice “met­te ’e mani avan­ti, pe’ nun casca’ pe’ tera” e allo­ra si capi­sco­no anche del­le accu­se assur­de, infon­da­te e pri­ve di alcun riscon­tro che ven­go­no fat­te, guar­da caso, solo a noi.

Inol­tre, inop­por­tu­na­men­te e for­se per man­can­za di infor­ma­zio­ni, Moret­ti con­fon­de l’Associazione Anti­ca Dacia e la nostra lista, appe­na costi­tui­ta Con­vi­ven­za Tri­co­lo­re’, solo per la pre­sen­za, in entram­be di Toma Romu­lus Sin­ca, che ha avu­to un suo per­cor­so per­so­na­le poli­ti­co in que­sti anni. Lui, e non è cer­to sta­to il solo a Mari­no, come ci inse­gna la cro­na­ca di quest’ultimo anno, si è fida­to di alcu­ni per­so­nag­gi, con­tan­do su un rispet­to ed una voglia di inclu­sio­ne che evi­den­te­men­te non era com­ple­ta­men­te reci­pro­ca.

Sin­ce­ra­men­te, non cre­do che nes­su­no pos­sa tro­var­si bene in una coa­li­zio­ne in cui si ren­de con­to di non esse­re mini­ma­men­te cal­co­la­to e di fare solo nume­ro o vetri­na.

Per altri però, che han­no fat­to una scel­ta ana­lo­ga, non ci sono sta­te cri­ti­che, ma elo­gi. Mi pare che nel giu­di­ca­re, si usi­no due pesi e due misu­re.

Le nostre scel­te, le nostre moti­va­zio­ni, le nostre per­so­ne sono pas­sa­te al setac­cio in que­sti gior­ni, ma non abbia­mo nota­to ana­lo­go atteg­gia­men­to per le altre liste in liz­za.

Cen­tro­de­stra e cen­tro­si­ni­stra a Mari­no sono divi­si in tan­ti pic­co­li grup­pi. Allo­ra lo chie­dia­mo noi, sta­vol­ta: che faran­no tut­ti que­sti al secon­do tur­no?

Noi par­tia­mo ades­so per costrui­re una real­tà che guar­da al futu­ro. Quel­lo che abbia­mo visto di tan­ta poli­ti­ca, non ci è pia­ciu­to e ci ha delu­so, come pen­so tan­ti cit­ta­di­ni come noi.

La scel­ta di pre­sen­ta­re que­sta can­di­da­tu­ra a sin­da­co è un segna­le for­te di pre­sa di distan­za da tut­ti i mec­ca­ni­smi noti. Rap­pre­sen­tia­mo l’unico vero cam­bia­men­to a Mari­no, nato dal­la socie­tà civi­le e rivol­to ad essa, sen­za alcu­na con­ta­mi­na­zio­ne da par­te del­le for­ze poli­ti­che esi­sten­ti.

Cre­dia­mo che la poli­ti­ca non sia più colo­re poli­ti­co, sia idee, rispet­to per il pro­prio pae­se, rispet­to per i pro­pri con­cit­ta­di­ni, amo­re per il bene pub­bli­co e respon­sa­bi­li­tà nei con­fron­ti dei nostri figli ai qua­li stia­mo lascian­do una Mari­no mori­bon­da.

E se Mari­no è mori­bon­da lo dob­bia­mo alle scel­te sba­glia­te fat­te in que­sti ulti­mi decen­ni.

Respon­sa­bi­li­tà e coscien­za signi­fi­ca­no capi­re dove si è sba­glia­to e rico­min­cia­re pro­van­do a cam­bia­re.

Cre­dia­mo che una comu­ni­tà deb­ba lavo­ra­re uni­ta, insie­me, ognu­no por­tan­do il pro­prio patri­mo­nio e valo­re aggiun­to, per ren­de­re Mari­no un posto miglio­re. Bar­ri­car­si die­tro colo­ri, sigle o muri non ser­ve a cam­bia­re nien­te.

Quin­di, ha ragio­ne Moret­ti, cer­to, a Mari­no in mol­ti fan­no il gio­chet­to di can­di­dar­si da soli, sul nome di qual­che navi­ga­to per­so­nag­gio poli­ti­co che maga­ri è pas­sa­to attra­ver­so diver­se casac­che, per con­tar­si al pri­mo tur­no e poi anda­re a chie­de­re qual­co­sa al secon­do tur­no.

Ma que­sta è pro­prio il tipo di poli­ti­ca da cui ci sia­mo allon­ta­na­ti.

Quel­la che non ci pia­ce e che ci ha spin­to a pro­va­re a fare qual­co­sa di diver­so.

Allean­ze sui pro­gram­mi, sul­le cose da fare si pos­so­no tro­va­re sem­pre, non solo duran­te la cam­pa­gna elet­to­ra­le.

Que­sta è una can­di­da­tu­ra che espri­me l’unione tra Noi rome­ni e Noi ita­lia­ni, rivol­ta a TUTTI i mari­ne­si stan­chi di una poli­ti­ca che si ricor­da dei nostri pro­ble­mi quo­ti­dia­ni solo nei due mesi pre­ce­den­ti alle ele­zio­ni.

Noi ini­zia­mo qui e ci sare­mo sem­pre. Per­ché fare poli­ti­ca è sta­re tra la gen­te, non ricor­dar­se­ne solo quan­do ser­vo­no voti.

Roxa­na Bughea­nu

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