Marino: Ivano Moretti risponde a Cecchi sulla questione aeroporto

Marino: Ivano Moretti risponde a Cecchi sulla questione aeroporto

11/04/2016 0 Di Redazione

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2866 vol­te!

Ivano Moretti

Iva­no Moret­ti

Moret­ti sul­la que­stio­ne del Pasti­ne di Ciam­pi­no rispon­de a Cec­chi:  Così non si difen­de la salu­te dei cit­ta­di­ni, così i cit­ta­di­ni sono pre­si in giro anco­ra una vol­ta!  Ma noi dicia­mo basta!

Anche Cec­chi, can­di­da­to del PDL (ora ribat­tez­za­to per l’occasione “Offi­ci­na del­le idee”) si “lan­cia” dall’aeroporto del Pasti­ne di Ciam­pi­no! Pro­prio come fece De Luca (poi riti­ra­to) in veste di can­di­da­to del PD.

E’ appe­na par­ti­to Cec­chi, e già è ben rile­va­bi­le l’eclatante con­trad­di­zio­ne in ter­mi­ni del­la que­stio­ne posta! Cec­chi, can­di­da­to per il PDL – “Offi­ci­na del­le idee”, ha aper­to la pro­pria cam­pa­gna con una dichia­ra­zio­ne che accen­de i riflet­to­ri sui pro­ble­mi ambien­ta­li e di inqui­na­men­to, sia acu­sti­co che da che­ro­se­ne, crea­ti dal cre­scen­te traf­fi­co aereo del Pasti­ne di Ciam­pi­no.

Ora, come affer­ma Cec­chi, defi­ni­re tut­to ciò “una real­tà peri­co­lo­sa” ed asse­ri­re di voler la ridu­zio­ne dei voli aerei sul Pasti­ne di Ciam­pi­no, è in sostan­za sia una ovvie­tà (tut­ti voglia­mo meno inqui­na­men­to), sia una pro­mes­sa da incor­reg­gi­bi­le “mari­na­io”, per­ché dif­fi­cil­men­te potrà esse­re rea­liz­za­ta se solo si con­si­de­ra­no i rile­van­ti inte­res­si che si muo­vo­no die­tro le com­pa­gnie aeree inte­res­sa­te. Ma que­sto, in un cer­to sen­so, lo con­fer­ma lo stes­so Cec­chi quan­do con­fes­sa che su que­sto pro­ble­ma si sta “bat­ten­do da un decen­nio”.

Ora, la doman­da vie­ne spon­ta­nea: pos­si­bi­le che dopo 10 anni di “lot­te” con­tro i gesto­ri del traf­fi­co aereo, e le rela­ti­ve com­pa­gnie, Cec­chi ed i suoi col­le­ghi ammi­ni­stra­to­ri non sia­no riu­sci­ti ad otte­ne­re nes­sun risul­ta­to posi­ti­vo? Sem­bre­reb­be pro­prio così!  Ma a ben guar­da­re, però, con­si­de­ra­to il con­te­sto gene­ra­le, pos­sia­mo dire che un risul­ta­to lo han­no otte­nu­to, ma in peg­gio!

Infat­ti, con l’incremento spro­po­si­ta­to di abi­tan­ti che han­no inse­dia­to sul nostro ter­ri­to­rio, in vio­la­zio­ne di ogni pre­vi­sio­ne di pia­no e del­la nor­ma­ti­va regio­na­le, han­no crea­to solo le con­di­zio­ni per inqui­na­re un nume­ro mag­gio­re di cit­ta­di­ni. E se Cec­chi affer­ma che det­to inqui­na­men­to aereo è una “real­tà peri­co­lo­sa”, e sicu­ra­men­te lo è, doman­dia­mo per­ché han­no aumen­ta­to, in modo così esor­bi­tan­te, il nume­ro degli abi­tan­ti sul nostro ter­ri­to­rio? Per­ché non han­no pri­ma ope­ra­to per miglio­ra­re e sal­va­guar­da­re le con­di­zio­ni di vita e salu­ta­ri dei cit­ta­di­ni resi­den­ti?

Al riguar­do, però, va anche det­to, che se è vero che esi­ste la pre­sen­za di cer­ti rischi per la salu­te del cit­ta­di­no, è anche vero che l’aeroporto del Pasti­ne di Ciam­pi­no, inti­to­la­to alla memo­ria del diri­gi­bi­li­sta meda­glia d’argento Gio­van­ni Bat­ti­sta Pasti­ne, esi­ste­va già e tut­ti sape­va­no che da quel­la infra­strut­tu­ra, inau­gu­ra­ta nel 1916 (quest’anno com­pie 100 anni), par­to­no e arri­va­no in con­ti­nua­zio­ne aerei da ogni par­te del con­ti­nen­te.

Pos­sia­mo cer­to dire che det­ti voli su que­sto aero­por­to sono aumen­ta­ti quan­do da mili­ta­re è sta­to tra­sfor­ma­to in civi­le, ma que­sta è una con­di­zio­ne di svi­lup­po che ci sta se si con­si­de­ra che una cit­tà inter­na­zio­na­le come Roma, per tut­to quel­lo che rap­pre­sen­ta in ter­mi­ni isti­tu­zio­na­li, turi­sti­ci e com­mer­cia­li, non pote­va esse­re col­le­ga­ta solo con il “Leo­nar­do da Vin­ci” di Fiu­mi­ci­no.

Le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li che si sono avvi­cen­da­te al gover­no del ter­ri­to­rio, ma soprat­tut­to chi  appro­va­va PRG pre­ve­den­do, o attuan­do, incre­men­ti abi­ta­ti­vi spro­po­si­ta­ti, dove­va o no valu­ta­re i rischi cui sareb­be sta­ta sot­to­po­sta la popo­la­zio­ne incre­men­ta­ta a que­sta “real­tà peri­co­lo­sa” cui si rife­ri­sce Cec­chi?  Sareb­be sta­to oppor­tu­no e neces­sa­rio, ma nul­la di tut­to ciò è sta­to fat­to! Cec­chi, insie­me ai sin­da­ci del momen­to se ne sono fre­ga­ti!

Ecco, allo­ra che non va più bene que­sta poli­ti­ca del “dire tan­to per appa­ri­re” le cui con­se­guen­ze, nega­ti­ve, si river­be­ra­no ine­vi­ta­bil­men­te sui cit­ta­di­ni resi­den­ti che sono i soli a pagar­ne gli  effet­ti. Det­to ciò, è auspi­ca­bi­le che il PDL ed il PD la smet­ta­no di com­por­tar­si  come com­me­dian­ti di tea­tro e assu­ma­no final­men­te la respon­sa­bi­li­tà che com­pe­te loro, se ne saran­no capa­ci.

Tor­nan­do alla que­stio­ne del “Pasti­ne”, un ammi­ni­stra­to­re respon­sa­bi­le avreb­be dovu­to doman­dar­si, innan­zi tut­to, qua­li con­se­guen­ze sareb­be­ro deri­va­te alla popo­la­zio­ne incre­men­ta­ta da un cer­to svi­lup­po edi­li­zio ed abi­ta­ti­vo di Mari­no. Ma que­sta sen­si­bi­li­tà non c’è sta­ta da par­te né del PDL né del PD ed il risul­ta­to deva­stan­te per l’ambiente, per la vivi­bi­li­tà e per la salu­te del cit­ta­di­no è ora­mai evi­den­te a tut­ti.

Anzi, il PDL, oggi “Offi­ci­na del­le idee”, ed il PD, inve­ce che con­si­de­ra­re gli stru­men­ti di gover­no del ter­ri­to­rio e le oppor­tu­ni­tà di cer­te valu­ta­zio­ni e veri­fi­che tec­ni­che, han­no indi­riz­za­to i loro sfor­zi e inte­res­si alla mas­si­ma gra­ti­fi­ca­zio­ne deri­van­te dal­la deva­sta­zio­ne edi­li­zia del ter­ri­to­rio, da cui è con­se­gui­to un enor­me aggra­va­men­to del­la già dif­fi­ci­le situa­zio­ne di vita dei cit­ta­di­ni resi­den­ti in par­ti­co­la­re nei ter­ri­to­ri di Cava dei Sel­ci, Frat­toc­chie e San­ta Maria del­le Mole, dove alle cen­ti­na­ia di miglia­ia di metri cubi di cemen­to river­sa­to, non han­no tro­va­to “dirit­to di cit­ta­di­nan­za” i neces­sa­ri ed urgen­ti ser­vi­zi socia­li e gli spa­zi pre­vi­sti per le pub­bli­che atti­vi­tà che sono alla base del­la vita di una Comu­ni­tà civi­le e demo­cra­ti­ca, come del resto pre­ve­de la nor­ma­ti­va.

Il pro­ble­ma dell’inquinamento e, come dice Cec­chi, del­la sua “peri­co­lo­sa real­tà”, per come si sono mes­se le cose, anzi per come le cose sono sta­te mes­se dal PDL (“Offi­ci­na del­le idee”) e dal PD, si può risol­ve­re solo spo­stan­do l’aeroporto da qual­che altra par­te “disa­bi­ta­ta”, per­ché anche lad­do­ve doves­se esse­re ridot­to qual­che volo di linea, la “peri­co­lo­sa real­tà” dell’inquinamento per­mar­reb­be e riguar­de­reb­be comun­que una popo­la­zio­ne deci­sa­men­te più ampia rispet­to a quel­la di un decen­nio fa. Sen­za con­si­de­ra­re che in tut­to que­sto ragio­na­men­to, Cec­chi deve spie­ga­re anche il sen­so degli ulte­rio­ri 12.500 abi­tan­ti cir­ca che il PDL (“Offi­ci­na del­le idee”) ed il PD voglio­no inse­dia­re su Via del Divi­no Amo­re. Ma allo­ra, se la “peri­co­lo­sa real­tà” dell’inquinamento aereo esi­ste, per­ché deve riguar­da­re ed inte­res­sa­re altre 12.500 per­so­ne in aggiun­ta a quel­le già pre­sen­ti?

Una situa­zio­ne pale­se­men­te con­trad­dit­to­ria che deve far riflet­te­re: o sia­mo in pre­sen­za di ammi­ni­stra­to­ri che non sono in gra­do di valu­ta­re gli effet­ti di quel­lo che deli­be­ra­no, ovve­ro cer­te deci­sio­ni sono volu­te con luci­da con­sa­pe­vo­lez­za e non curan­za di quel­lo che poi suc­ce­de­rà alla gen­te che acqui­ste­rà casa. Però, se è così, qual è la fina­li­tà di tan­ta irre­spon­sa­bi­li­tà? Que­sto sta­to di cose, soprat­tut­to a Mari­no, non è più soste­ni­bi­le e urge intra­pren­de­re una “stra­da” nuo­va dove si comin­ci a dare rispo­ste chia­re, sen­sa­te e respon­sa­bi­li alle popo­la­zio­ni resi­den­ti che aspet­ta­no un segna­le di rot­tu­ra con il pas­sa­to e di effet­ti­va ripre­sa dell’economia loca­le.

Il PDL di Cec­chi & co., oggi tra­sfor­ma­to in “Offi­ci­na del­le idee”, insie­me al PD loca­le e regio­na­le, che in que­sto decen­nio han­no dimo­stra­to una par­ti­co­la­re sin­to­nia a dan­no del­la Cit­tà di Mari­no e dei pro­pri cit­ta­di­ni, non sono sta­ti capa­ci di for­ni­re le rispo­ste di cui il ter­ri­to­rio ed i cit­ta­di­ni ave­va­no biso­gno. A fron­te di tut­to ciò, resta dif­fi­ci­le com­pren­de­re che sen­so ha chie­de­re, da par­te di Cec­chi,  il rispet­to del­le leg­gi ad ENAC ed AdR, quan­do in die­ci anni di gover­no del ter­ri­to­rio si è pen­sa­to solo ad adot­ta­re prov­ve­di­men­ti con­tra­ri alle leg­gi urba­ni­sti­che con i qua­li, in con­clu­sio­ne, si sono pena­liz­za­ti pro­prio quei cit­ta­di­ni ai qua­li si comu­ni­ca soli­da­rie­tà.

 

Related Images: