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Anzio e Biogas, le precisazioni del Ministro Galletti dopo il question time dell’On. Fauttilli
08/04/2016Questo articolo è stato letto 3111 volte!
Anzio e Biogas, le precisazioni del Ministro Galletti dopo il question time dell’On. Fauttilli
“Prendiamo atto delle precisazioni rese dal ministero dell’Ambiente sull’area di Padiglione/Spadellata nei territori di Anzio, Nettuno e Aprilia invasa da cumuli di rifiuti, provvedendo a sollecitare la Regione e gli enti competenti ad attivare le verifiche richieste per la bonifica.
L’area boscosa in questione appartiene alla categoria dei Siti di interesse comunitario e pertanto anche il progetto di un impianto biogas da realizzare nelle vicinanze di quest’area presenta già — come ha ricordato lo stesso ministro Galletti — numerose criticità, visto peraltro che nelle strette vicinanze sono presenti abitazioni e scuole. Pertanto continueremo a seguire con grande attenzione l’evolversi della vicenda, pronti ad intervenire di nuovo se la situazione dovesse aggravarsi ulteriormente”.
Lo ha detto il deputato del gruppo parlamentare ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’ Federico Fauttilli a margine del Question Time in Aula rivolto al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in cui il deputato pontino aveva chiesto verifiche da parte del governo sui rischi per la salute e per l’ambiente a proposito del progetto per la realizzazione di una centrale destinata al trattamento di rifiuti e alla produzione di gas metano nel comune di Anzio.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
in località Padiglione/Spadellata nei territori di Anzio, Nettuno e Aprilia, in provincia di Roma, , è stata recentemente scoperta una discarica di rifiuti abbandonati, individuata tra una piccola area boscosa e un profondo fosso denominato «S. Anastasio», in cui scorre un corso d’acqua che trova il suo naturale sbocco a circa due chilometri a valle, direttamente nel mare al confine tra il lido di Lavinio e il lido dei Gigli; tale area boscosa appartiene alla categoria dei Sic (Siti di interesse comunitario), in cui è classificata con il codice IT6030044; la direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992 (92/43/CEE), direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, è stata recepita in Italia nel 1997; la suddetta area interessata si estende su una superficie di circa 5 mila metri quadrati, parzialmente ricoperta di macchia boscosa, e da essa affiorano tracce evidenti di rifiuti misti: plastica, vetro, teli catramati, parti di veicoli, metalli, fibrocemento e altre sostanze pericolose; in una parte consistente della succitata area è presente anche un accumulo di rifiuti che raggiunge addirittura i 15–20 metri di altezza ed è coperto da un sottile strato di terra sul quale crescono piante erbacee; a poche decine di metri da tale «collinetta» di rifiuti sono state inoltre scoperte due piattaforme in calcestruzzo, di circa 100 metri quadrati ciascuna e sopraelevate di 80 centimetri dal livello del suolo, che sono la parte affiorante di due sarcofagi di cemento armato costruiti negli anni ’80 per contenere e sigillare centinaia di fusti contenenti rifiuti speciali farmaceutici; negli anni, tali piattaforme si sono deteriorate presentando ormai vistose crepe; è notizia di questi giorni che il comune di Anzio sta cercando di approvare, nonostante l’unanime parere contrario della cittadinanza, delle parti sociali interessate e della commissione «No Biogas» – istituitasi per monitorare gli effetti nocivi sull’ambiente e sulla cittadinanza che tale tipo di impianti procurerebbe – un progetto della società Green Future s.r.l. per la realizzazione, nel lotto di terreno immediatamente attiguo a tale discarica, di una centrale destinata al trattamento di rifiuti e alla produzione di gas metano che confinerebbe anche con la scuola dell’infanzia ed elementare «Istituto comprensivo Anzio 2 — plesso Sacida»; è stato in tempi ancora più recenti scoperto, a quanto consta all’interrogante che lo stesso comune di Anzio sta cercando di approvare, in questo specifico caso senza aver informato la cittadinanza, un secondo impianto destinato al trattamento di rifiuti e alla produzione di gas metano, quest’ultimo ad un solo chilometro di distanza dal primo (e dalla discarica); tali impianti, se realizzati, tratterebbero una quantità di rifiuti organici che, a regime, sarebbe di circa 15 volte maggiore rispetto a quella prodotta dal comune di Anzio; le conseguenze sarebbero quantificabili in danni alle persone (esalazioni, odori), alle colture (inquinamento delle falde), al turismo ed all’economia (crollo del valore degli immobili ad uso abitativo del 40–50 per cento, senza inoltre calcolare l’ingorgo stradale che si verificherebbe lungo le due arterie che collegano Roma a Nettuno – la strada statale 148 «Pontina» e la strada statale 207 «Nettunense» – già in condizioni disastrose; e, in ogni caso, a circa 7 chilometri in linea d’aria di distanza è già presente ed operativo un impianto turbogas, realizzato nel 2012 ad opera di Sorgenia s.p.a.; a circa tre chilometri di distanza, è inoltre già presente ed operativo l’impianto turbogas di Campo di Carne (Comune di Aprilia — Latina) all’interno del quale, sempre in data 10 febbraio 2016, è divampato un vasto incendio –: se il Ministro interrogato non ritenga necessario, per quanto di competenza, promuovere una verifica del comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente in ordine ai rischi per la salute e per l’ambiente riscontrabili nell’area citata in premessa e al livello di inquinamento complessivo, considerato che si tratta di un sito di interesse comunitario e che il nuovo impianto prospettato per il trattamento di rifiuti e la produzione di gas metano finirebbe per aggravare la situazione.
FAUTTILLI
Contestualmente ritiro l’interrogazione a riposta scritta n. 4–12550 a mia firma
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