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Lazio in prima linea contro il melanoma: la prevenzione primaria arriva nelle scuole
16/03/2016Questo articolo è stato letto 46010 volte!
Lazio in prima linea contro il melanoma: la prevenzione primaria arriva nelle scuole
Nel Lazio il sesto appuntamento del progetto educazionale per le scuole elementari nell’ambito della campagna nazionale di prevenzione primaria “Il Sole per amico”, promossa da IMI — Intergruppo Melanoma Italiano, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e il patrocinio del Ministero della Salute, dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica — AIOM e della Regione Lazio.
Il Lazio, impegnato nella lotta contro i tumori grazie alle eccellenze sanitarie operanti sul territorio, aderisce alla prevenzione primaria del melanoma, il più aggressivo e temuto tumore della pelle: le scuole elementari laziali sono state scelte per ospitare la sesta tappa del progetto educazionale di prevenzione primaria nell’ambito della campagna “Il Sole per amico”, promossa da IMI — Intergruppo Melanoma Italiano in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con il patrocinio del Ministero della Salute, dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica — AIOM e della Regione Lazio, resa possibile grazie ad un’erogazione di Merck & Co., per il tramite della sua consociata italiana MSD.
«La campagna nasce per risvegliare e far crescere l’attenzione dell’opinione pubblica sul melanoma e sui rischi legati ad una non corretta esposizione, coinvolgendo in particolare i bambini in età scolare e le loro famiglie – dichiara Paola Queirolo, Presidente IMI — Intergruppo Melanoma Italiano e Responsabile DMT Melanoma e Tumori cutanei all’IRCCS-AOU San Martino-IST di Genova – la campagna nazionale, promossa da IMI, ha per la prima volta come protagonisti i bambini delle scuole elementari e i loro genitori, passaggio per noi cruciale considerato l’aumento dell’incidenza dei tumori della pelle proprio tra i più giovani e visto che le scottature da esposizione solare in età pediatrica rappresentano uno dei principali fattori di rischio».
L’obiettivo quindi è insegnare ai più piccoli il modo giusto di prendere il sole e proteggere la propria pelle, attraverso incontri con i dermatologi e gli oncologi che entrano nelle classi, un cartoon con protagonista il simpatico alieno Rey e altri strumenti didattici.
«La prevenzione primaria e la corretta educazione sono il fattore più importante di protezione contro il melanoma e rappresentano un investimento importante da parte del servizio sanitario pubblico – afferma Teresa Petrangolini, Consigliere Regionale del Lazio e Componente della Commissione Politiche sociali e salute – la campagna “Il Sole per amico” in tal senso rappresenta una bella occasione di crescita della sensibilità diffusa verso il problema e di sinergia tra insegnanti e medici al fine di educare i giovani. Una campagna che ritengo molto efficace anche perché a misura di bambino, capace di coinvolgere sia i piccoli che i loro genitori. Da apprezzare, in particolare, l’accessibilità del sito realizzato per i diversi target che offre una serie di strumenti direttamente utilizzabili dagli utenti anche in futuro».
Il ruolo della scuola è fondamentale per trasmettere l’educazione e le conoscenze indispensabili per l’adozione di comportamenti salutari e per diffondere la cultura della prevenzione tra la popolazione e in particolare tra i bambini in età scolare e le loro famiglie: in questa chiave è nata la collaborazione sulla campagna tra IMI e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
«Nell’ambito dell’educazione alla salute, le attività del MIUR sono incentrate principalmente sulla prevenzione che costituisce, in ambiente scolastico, lo strumento più efficace per la riduzione del rischio e delle problematiche determinate da scorretti stili di vita» afferma Maria Grazia Corradini della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione MIUR. «Questa Direzione Generale ha promosso l’iniziativa educativa realizzata dall’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI) per la sensibilizzazione ad una corretta esposizione ai raggi solari che coinvolge i bambini e le bambine della scuola primaria insieme alle loro famiglie e agli insegnanti».
La campagna “Il Sole per amico” coinvolge in un impegno comune tutti i cittadini, le Istituzioni e i medici del territorio laziale dal momento che la prevenzione del melanoma è una priorità per le politiche sanitarie, nazionali e regionali, e per la salute pubblica.
I bambini italiani sono molto esposti al sole e sono anche poco protetti, secondo quanto riportato da uno studio condotto nei primi anni 2000. I buoni comportamenti, come quello di prendere il sole nelle ore non centrali della giornata e di proteggere la pelle, s’imparano sin da piccoli perché è proprio la fascia pediatrica che rischia di più a causa di un’esposizione solare non protetta e le scottature riportate nei primi anni di vita condizionano da adulti l’evoluzione del melanoma. Se si vuole attuare una vera prevenzione primaria e si vuole che questa sia efficace, bisogna cominciare dai più piccoli.
«Malgrado l’aumento dei nuovi casi di melanoma, la mortalità si mantiene stabile e questo può avere un solo significato: vengono diagnosticate più lesioni allo stadio iniziale, conseguenza dell’informazione e delle aumentate conoscenze che le persone stanno ricevendo in questi ultimi anni – sottolinea Riccardo Bono, Dirigente Struttura Semplice e Responsabile della “Melanoma Unit” all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata IDI-IRCCS di Roma – le campagne nelle scuole possono essere più importanti degli stessi controlli: la persona che si reca dal dermatologo per un controllo lo fa solo se è già consapevole dei rischi di un’incongrua esposizione solare e dell’importanza della prevenzione, una cultura questa che si acquisisce meglio in età pediatrica o adolescenziale».
L’incidenza del melanoma è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia sono oltre 100.000 le persone colpite e oltre 10.000 i nuovi casi ogni anno. I bambini sono la fascia di popolazione più a rischio per il melanoma, perché le scottature prese nell’infanzia sono un importante fattore di rischio in quanto la pelle “memorizza” il danno ricevuto e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza. Le campagne di prevenzione primaria oltre a educare su come prendere il sole in maniera corretta, possono essere mirate a specifiche fasce di popolazione a maggior rischio come quella infantile e adolescenziale.
«È fondamentale promuovere un’adeguata sensibilizzazione nei bambini e in tutti coloro che ruotano attorno all’infanzia: genitori, insegnanti, pediatri, perché una corretta conoscenza del problema e di conseguenza un comportamento “virtuoso” già a questa età, sono le uniche armi efficaci per fare prevenzione primaria e, quindi, ridurre l’insorgenza del melanoma – dichiara Paola De Simone, Dirigente medico di Dermatologia Oncologica all’ISG Istituto San Gallicano di Roma e membro del Direttivo GIPMe – inoltre gli effetti delle ustioni solari nei bambini e comunque da zero a venti anni sono più gravi rispetto a quelli dell’adulto».
L’attività educazionale all’interno delle scuole laziali è strutturata con incontri tra bambini, insegnanti, genitori, dermatologi e oncologi che spiegheranno in un linguaggio a misura di bambino le semplici regole che bisogna seguire per difendere la pelle ed esporsi al sole in sicurezza. Oltre ai materiali informativi cartacei e digitali, il protagonista di un cartoon, Rey, un alieno catapultato sulla spiaggia da un’astrobolla solare, svelerà ai bambini i segreti per esporsi al sole in maniera corretta.
Prevenzione primaria, ma anche ricerca sono alla base della partnership che vede IMI e MSD Italia insieme per la campagna nazionale “Il Sole per amico” per promuovere i comportamenti corretti in grado di prevenire il melanoma tra gli adulti di domani. «I tumori della pelle e il melanoma in particolare rappresentano una grave minaccia per la salute di milioni di persone e per la sostenibilità dei Servizi Sanitari – dice Goffredo Freddi, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne MSD Italia – le campagne di sensibilizzazione sono fondamentali per creare e diffondere la cultura della prevenzione, specie quando coinvolgono i bambini in età scolare e le loro famiglie. MSD come consociata di Merck & Co., ha deciso di sostenere questa iniziativa promossa da IMI proprio perché interviene molto precocemente nell’educazione delle persone, evitando che si inneschino processi patologici tali da favorire una maggiore probabilità di sviluppare il melanoma in età adulta».
Le risorse e gli strumenti educazionali della campagna per le scuole primarie sono liberamente accessibili attraverso il sito www.ilsoleperamico.it
Il Sole per amico è anche su Facebook: www.facebook.com/ilSoleperamico
La campagna “Il Sole per amico”
Progetto educazionale per le scuole primarie laziali
“Il Sole per amico” è una campagna nazionale di prevenzione primaria del melanoma, promossa da IMI — Intergruppo Melanoma Italiano, network scientifico di medici e ricercatori impegnati nello studio e nella cura del melanoma cutaneo, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica. La campagna ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla prevenzione del melanoma, patologia troppo spesso sottovalutata, sull’importanza di una corretta esposizione ai raggi solari e sul divieto di utilizzare le lampade artificiali per i minorenni e limitarne l’uso negli adulti.
Nell’ambito della campagna IMI promuove un importante progetto educazionale per le scuole primarie, canale naturale per coinvolgere e raggiungere il target dei bambini e delle famiglie con l’obiettivo di trasmettere l’educazione e la conoscenza propedeutica all’adozione di comportamenti salutari per una corretta esposizione al sole. “Il Sole per amico” vuole appunto accendere i riflettori sul rischio melanoma diffondendo la cultura della prevenzione tra la popolazione, e in particolare tra i bambini in età scolare e le loro famiglie.
A marzo la campagna parte anche nella Regione Lazio. In 26 scuole primarie regionali nel corso dell’anno scolastico 2015–2016 si articoleranno:
- incontri educazionali presso gli Istituti aderenti tenuti da medici specialisti afferenti a IMI (Intergruppo Melanoma Italiano), GISED (Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia) e GIPMe (Gruppo Italiano Polidisciplinare sul Melanoma);
- attività in classe sostenute dai docenti con il supporto di risorse cartacee (opuscoli e poster educazionali per i ragazzi e una guida per i docenti) e multimediali (sito web e pillole educazionali in animazione);
- due concorsi sui temi della campagna che metteranno in competizione le scuole coinvolte.
Dopo le scuole elementari di Liguria, Puglia e Sardegna che hanno iniziato a gennaio 2016, da febbraio l’Emilia Romagna e qualche giorno fa la Toscana, ora saranno le scuole elementari di Lazio e Lombardia, a rendere protagonisti della campagna “Il Sole per amico” i bambini, con il coinvolgimento di genitori, insegnanti e dermatologi, con l’obiettivo di insegnare sin dall’infanzia il modo corretto di esporsi al sole, proteggendo la pelle e prevenendo rischi futuri.
LE SCUOLE NEL LAZIO | |
ISTITUTO | PROVINCIA |
ISTITUTO COMPRENSIVO BORGONCINI DUCA — SCUOLA S. FRANCESCO D’ASSISI | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO BORGONCINI DUCA — SCUOLA 2/10/1870 | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO BORGONCINI DUCA — SCUOLA VALLE AURELIA | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO OLCESE | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO TOR DE SCHIAVI — SCUOLA CECCONI | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO TOR DE SCHIAVI — SCUOLA PEZZANI | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO TOR DE SCHIAVI — SCUOLA MASSAI | ROMA |
ISTITUTO COMPRENSIVO S. MARIA DELLE MOLE — SCUOLA REPUBBLICA | S. MARIA DELLE MOLE (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO S. MARIA DELLE MOLE — SCUOLA VERDI | S. MARIA DELLE MOLE (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO MAR DEI CARAIBI — SCUOLA STELLA POLARE | OSTIA (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO MAR DEI CARAIBI — SCUOLA SEGURANA | OSTIA (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO VIALE VEGA | OSTIA (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO ARDEA MANZU’ | ARDEA (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO CORRADO MELONE | LADISPOLI (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO TIBERIO GULLUNI | COLONNA (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO BARBARA RIZZO — PLESSO RODARI | FORMELLO (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO BARBARA RIZZO — PLESSO MARIE CURIE | FORMELLO (RM) |
ISTITUTO COMPRENSIVO ALATRI 2 SACCHETTI MONS. FACCHINI — SCUOLA COLLELAVENA | ALATRI (FR) |
ISTITUTO COMPRENSIVO ALATRI 2 SACCHETTI A. SACCHETTI — SCUOLA SASSETTI FIURA | ALATRI (FR) |
ISTITUTO COMPRENSIVO ALATRI 2 SACCHETTI C. ZAVATTINI — SCUOLA FONTANA SCURANO | ALATRI (FR) |
ISTITUTO COMPRENSIVO CASSINO 1 | CASSINO (FR) |
ISTITUTO COMPRENSIVO VILLA REATINA — SCUOLA RISORGIMENTO | RIETI |
ISTITUTO COMPRENSIVO VILLA REATINA — SCUOLA VAZIA | RIETI |
ISTITUTO COMPRENSIVO FALCONE E BORSELLINO — SCUOLA VIGNANELLO | VIGNANELLO (VT) |
ISTITUTO COMPRENSIVO FALCONE E BORSELLINO — SCUOLA VALLERANO | VALLERANO (VT) |
ISTITUTO COMPRENSIVO FALCONE E BORSELLINO — SCUOLA CANEPINA | CANEPINA (VT) |
Il melanoma
Il melanoma è un tumore molto aggressivo che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, le cellule che determinano il colore della pelle. Il melanoma può insorgere sulla pelle apparentemente sana o dalla modificazione di un neo preesistente.
La frequenza di questo tumore è in netto aumento in tutto il mondo: negli ultimi 15 anni il numero dei casi di melanoma è praticamente raddoppiato. Ogni anno nel mondo si registrano circa 100.000 nuovi casi. Quando il melanoma viene diagnosticato precocemente è generalmente una malattia curabile. Tuttavia, se non individuato in tempo e non trattato, il melanoma può diffondersi ad altre parti dell’organismo, come fegato, polmoni, ossa e cervello. Un melanoma che si è diffuso ad altri organi è chiamato melanoma metastatico: questo tipo di tumore della pelle ha una prognosi non favorevole. Sebbene il melanoma metastatico sia relativamente raro, può avere un effetto devastante sui pazienti e i familiari, specialmente perché le persone colpite sono spesso in giovane età. L’età media dei pazienti con diagnosi di melanoma è di soli 50 anni e il 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni.
Perché si presenta il melanoma?
Il melanoma insorge a causa della crescita e della proliferazione incontrollata dei “melanociti”, le cellule che producono la “melanina”, il pigmento che dà colore a pelle, occhi, capelli e protegge la cute dai raggi ultravioletti (UV) della luce solare. Un’esposizione eccessiva ai raggi UV può provocare mutazioni nei melanociti e rappresenta una delle cause principali di tumori cutanei come il melanoma.
Quali sono i soggetti a rischio di melanoma?
Le persone più a rischio sono quelle che hanno una o più delle seguenti caratteristiche:
- modificazione evidente e progressiva di un neo;
- comparsa di un nuovo neo in età adulta;
- soggetti già trattati per melanoma;
- familiarità per melanoma (altri casi di melanoma in famiglia);
- uno o più nei di diametro superiore a 5mm e di forma irregolare;
- presenza di uno o più nei congeniti grandi;
- elevato numero di nei;
- capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione particolarmente bianca ed estremamente sensibile al sole;
- presenza di lentiggini;
- frequenti scottature durante l’infanzia e l’adolescenza;
- frequente esposizione a radiazioni ultraviolette artificiali di lampade abbronzanti o lettini solari.
TIPI DI MELANOMA
Esistono quattro tipi principali di melanoma della pelle:
- il melanoma piano o sottile rappresenta la forma più frequente (70%); tende a crescere verso l’esterno piuttosto che verso l’interno;
- il melanoma cupoliforme o nodulare è una variante di melanoma a rapida evoluzione e con alto rischio di progressione che tende a comparire a un’età più avanzata. Rappresenta il 10–15% di tutti i melanomi. È la forma a più rapida crescita: se non trattata, comincia a svilupparsi verso l’interno e può penetrare nella cute e diffondersi ad altre aree dell’organismo;
- la lentigo maligna (melanoma in situ) è una lesione a lenta evoluzione che si manifesta, generalmente nei soggetti anziani sulla pelle del viso, come una macchia piatta, non palpabile, marrone, molto liscia, con perdita del normale profilo cutaneo. Generalmente ha un ritmo di crescita lento (anni) e raramente si diffonde ad altre parti dell’organismo. Tuttavia, se si diffonde, assume le stesse caratteristiche del melanoma metastatico;
- il melanoma acrale-lentigginoso compare invece nelle zone acrali (palmo della mano, pianta del piede) rappresenta il 5% di tutti i melanomi ed è l’unica forma che può insorgere in tutti i fototipi, anche nei soggetti di pelle scura.
TERAPIA
In caso di sospetto melanoma si procede alla biopsia escissionale, ovvero la completa asportazione della neoformazione, e all’esecuzione dell’esame istologico. Se il melanoma è in situ si esegue un ampliamento chirurgico a distanza di 0.5 cm, se ha uno spessore (detto di Breslow) inferiore a 2 mm si esegue un ampliamento chirurgico a distanza di 1 cm dal margine della cicatrice. Inoltre, se lo spessore è superiore a 0.75 mm, oltre all’ampliamento chirurgico, si esegue anche la metodica del linfonodo sentinella per identificare il linfonodo che per primo drena dalla sede del melanoma e valutare l’eventuale diffusione del tumore.
Nello stadio precoce, il melanoma può essere spesso curato chirurgicamente, mentre negli stadi più avanzati può essere più difficile da trattare.
Gli standard di trattamento includono:
- Intervento chirurgico
- Immunoterapia
- Terapia mirata
- Chemioterapia
- Radioterapia
Per i melanomi ad alto rischio di progressione nuove speranze vengono dalle terapie a bersaglio molecolare (target therapy) che inibiscono specifiche mutazioni geniche del tumore come la mutazione BRAF che si trova nel 50% dei melanomi in stadio avanzato. Un’importante novità è rappresentata dagli anticorpi immunomodulanti che hanno dimostrato di prolungare la sopravvivenza a lungo termine in pazienti con malattia avanzata.
Le raccomandazioni per i controlli dei nevi (nei) e la vigilanza degli individui a rischio sono riassunte nella seguente tabella tratta dalle ultime Linee guida nazionali sul Melanoma di Alleanza contro il Cancro dell’Istituto Superiore di Sanità.
COME CALCOLARE IL RISCHIO DI MELANOMA
Nessun rischio particolare |
La pelle si abbronza facilmente e tollera bene il sole
Assenza di nei Presenza di qualche neo regolare che è rimasto inalterato Indicazioni: Autoesame e controllo dal Medico di base al bisogno |
Rischio Basso* |
Scottature durante l’infanzia e l’adolescenza
Lentigginosi diffusa Nei melanocitici comuni (>40) Nei melanocitici atipici (>3) Storia familiare di melanoma Storia personale di carcinomi e/o cheratosi attiniche Pazienti trapiantati Indicazioni: Autoesame e controllo dermatologico 1–2 anni |
Rischio Moderato** |
Melanoma familiare (2 membri di primo grado affetti da melanoma)
Pregresso melanoma Melanomi Multipli Sindrome neo atipico (o > 100 nei melanocitici) Indicazioni: Autoesame e controllo dermatologico programmato |
Rischio alto |
Neo di diametro > 6 mm che si modifica per forma e/o colore
Neo insorto in età adulta e che si modifica Neoformazione nodulare, simmetrica, dura a rapido accrescimento Indicazioni: Consultare in tempi rapidi il dermatologo |
* Il rischio relativo aumenta con l’associazione dei diversi cofattori
** In presenza dei tre cofattori è anche indicato un counseling genetico
Tabella tratta da “Basi scientifiche per la definizione di linee-guida in ambito clinico per il Melanoma cutaneo”, Alleanza contro il Cancro dell’Istituto Superiore di Sanità, 2012.
INTERVISTE DI APPROFONDIMENTO:
Paola Queirolo
Presidente IMI — Intergruppo Melanoma Italiano
Responsabile DMT Melanoma e Tumori cutanei dell’IRCCS-AOU San Martino-IST di Genova
Melanoma, la prevenzione comincia dalla scuola: dall’IMI una campagna che parla la lingua dei ragazzi
Perché il melanoma è considerato uno dei tumori più aggressivi e temuti? Qual è la sua incidenza, in particolare nella popolazione giovanile?
Il melanoma è una delle neoplasie più temute perché molto aggressivo, spesso asintomatico nelle fasi iniziali e diagnosticato quando già in fase avanzata. Si tratta di un tumore della pelle che origina dai melanociti, le cellule dello strato basale dell’epidermide che si rinvengono in alcune mucose e nell’occhio e che sono deputate a difendere la cute. La storia naturale del melanoma, se non trattato, ha un’evoluzione fatale. Sebbene sia meno frequente rispetto ai tumori cutanei quali il carcinoma squamocellulare e il carcinoma basocellulare, il melanoma è più pericoloso e colpisce le fasce d’età giovanili con un tasso di mortalità pari al 20%; oltre un terzo dei soggetti colpiti ha meno di 50 anni. L’incidenza del melanoma è più che raddoppiata negli ultimi 15 anni ovunque nel mondo; in Australia e Nuova Zelanda si trova la percentuale più alta di nuovi casi, dovuta in parte al fototipo chiaro dei residenti. In Italia il melanoma cutaneo ha rappresentato tra il 2003 e il 2005 il 2,1% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini e il 2,6% di tutti i tumori diagnosticati nelle donne e attualmente nel nostro Paese almeno 100.000 persone convivono con una diagnosi di melanoma, mentre sono circa 10.000 le nuove diagnosi ogni anno. Nel mondo i nuovi casi sono 232.000 l’anno, con oltre 70.000 decessi.
Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti sul fronte della diagnosi e delle terapie per il melanoma. Quali sono oggi le principali novità terapeutiche nel trattamento di questa patologia?
In anni molto recenti le possibilità di trattamento del melanoma sono molto cambiate, abbiamo farmaci che rispetto ai tradizionali chemioterapici sono in grado di prolungare la sopravvivenza in modo significativo. Mi riferisco alle terapie a bersaglio molecolare che inibiscono specifiche mutazioni geniche del tumore, come la mutazione BRAF che si trova nel 50% dei melanomi in stadio avanzato. Da qualche anno la ricerca oncologica si è orientata verso la cosiddetta immuno-terapia oncologica che sfrutta le difese immunitarie dell’organismo per combattere le cellule tumorali. La novità più importante è rappresentata da una nuova classe di farmaci, gli anticorpi immunomodulanti anti-PD‑1. Questi immunoterapici agiscono sul sistema immunitario rinforzando e sbloccando i check point immunologici, veri e propri freni sulle cellule linfocitarie che impediscono al linfocita di svolgere la sua attività difensiva.
Nell’ambito della campagna “Il Sole per amico” l’IMI promuove adesso un importante progetto nazionale di prevenzione primaria del melanoma rivolto alle scuole primarie. Ci racconta come nasce questa campagna? Perché l’IMI ha deciso di dispiegare un impegno di informazione e sensibilizzazione di questa portata?
Pochi altri tumori possono essere contrastati efficacemente come il melanoma attraverso la prevenzione primaria, basata sulla corretta esposizione al sole, e la prevenzione secondaria, con l’autoesame della pelle per diagnosticare precocemente la malattia. L’informazione e la consapevolezza dei cittadini non sono cresciute di pari passo con i numeri del melanoma: per questo motivo l’IMI ha deciso di promuovere la campagna “Il Sole per amico” realizzata con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e resa possibile grazie ad un’erogazione di Merck & Co. L’obiettivo della campagna è far crescere l’attenzione dell’opinione pubblica sul melanoma e sui rischi legati ad una non corretta esposizione coinvolgendo in particolare i bambini in età scolare e le loro famiglie. Secondo le evidenze di uno studio condotto nel 2000–2002 in Italia, i nostri bambini sono molto esposti al sole e sono anche poco protetti, con la conseguenza che spesso riportano scottature. Dopo aver coinvolto nel corso dell’estate la popolazione attraverso il web, nelle stazioni, sulle spiagge, adesso la campagna “Il Sole per amico” entra nelle scuole elementari di sette Regioni italiane con un progetto educazionale che vedrà coinvolti insegnanti, psicologi, dermatologi e avrà come protagonisti i bambini e le loro famiglie: in un linguaggio semplice e diretto, con l’aiuto di materiali cartacei e multimediali, spiegheremo ai ragazzi come esporsi al sole proteggendo la pelle e a non mettere a rischio la salute e la vita. I buoni comportamenti, come quelli di imparare a esporsi ai raggi solari nel modo giusto, proteggendo la pelle ed evitando rischi per la salute, si apprendono sin da piccoli, anche se l’esempio degli adulti può essere molto utile. Questa campagna oltre che sui contenuti scientifici, punta molto sul linguaggio e la creatività: ci siamo inventati dei personaggi di fantasia come l’alieno Rey e i ragazzi Geo e Gea, abbiamo studiato lo stile più efficace, diretto e attuale per coinvolgere i ragazzi, veicolare in modo duraturo i messaggi, fare di questa iniziativa un vero e proprio punto di svolta nell’awareness sulla prevenzione del melanoma.
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Riccardo Bono
Dirigente Struttura Semplice e Responsabile “Melanoma Unit”,
Istituto Dermopatico dell’Immacolata IDI-IRCCS, Roma
Melanoma, più diagnosi precoci grazie all’informazione. Le scuole, presidio primario per la prevenzione
Il melanoma è uno dei tumori a maggiore crescita nelle società occidentali, con un’incidenza più che raddoppiata negli ultimi 20 anni, eppure è ancora una patologia troppo sottovalutata e non se ne parla ancora abbastanza. In quest’ottica qual è lo scenario del Lazio in termini sia di epidemiologia che di prevenzione?
La Regione Lazio rispecchia in generale la situazione nazionale, poiché è un importante crocevia di etnie ed età della popolazione molto variegate. Nella Regione viene diagnosticato circa il 10% di tutti i tumori nazionali, di questi circa 1.200–1.500 sono melanomi. Nonostante le numerose eccellenze dermatologiche presenti sul nostro territorio (quattro Università e due importanti ospedali dedicati alle malattie della pelle), c’è da dire che le iniziative di prevenzione sono limitate a singoli progetti e piuttosto scoordinate. La campagna dell’IMI, “Il Sole per amico”, ha il grande pregio di aver riunito tutti gli attori del settore e per questo è più incisiva e duratura. Malgrado l’aumento dei nuovi casi di melanoma, la mortalità si mantiene stabile e questo può avere un solo significato: vengono diagnosticate più lesioni allo stadio iniziale, conseguenza dell’informazione e delle aumentate conoscenze che le persone stanno ricevendo in questi ultimi anni. A conferma, noi specialisti riscontriamo che negli ambulatori in percentuale c’è più richiesta di visite di controllo dei nei. Le donne sono più numerose, portano con se i figli e, in qualche caso, i mariti.
Nei prossimi giorni nelle scuole primarie laziali partirà un importante progetto educazionale nell’ambito della campagna di prevenzione del melanoma “Il Sole per amico”. Quale sarà l’impegno degli specialisti dermatologi e oncologi della Regione che si recheranno presso gli Istituti aderenti al progetto per incontrare i bambini?
L’obiettivo principale sarà quello di trasmettere cultura della prevenzione primaria che poi fa parte della nostra attività di professionisti della pelle. Spiegheremo con un linguaggio a misura di bambino, avvalendoci di disegni, cartoni animati e supporti digitali, quanto è importante il sole che si prende in età pediatrica e insegneremo a gestire l’esposizione ai raggi ultravioletti sia quando ci si espone per piacere sia quando si sta al sole per lavoro che per necessità, in caso di particolari patologie della pelle che richiedono i raggi solari come terapia. Il messaggio che dobbiamo trasmettere ai piccoli e agli insegnanti è semplice: il sole è un amico, fa bene all’organismo, ma va preso con giudizio e proteggendo la pelle.
Secondo lei, qual è il ruolo e quanto è importante la campagna informativa ed educazionale di prevenzione primaria del melanoma che arriverà nelle scuole del Lazio?
Come accennavo prima, la campagna “Il Sole per amico” promossa dall’IMI, ha il grande valore di aver coinvolto tutte le principali associazioni e tutto il territorio nazionale, entrando nelle classi elementari per diffondere la cultura della prevenzione primaria del melanoma tra i bambini, gli insegnanti e, di conseguenza, nelle famiglie. Queste campagne nelle scuole sono più importanti degli stessi controlli, infatti la persona che si reca dal dermatologo per un controllo lo fa solo se è consapevole dei rischi di una incongrua esposizione solare e dell’importanza della prevenzione, una cultura questa che si acqusisce meglio se si comincia in età pediatrica o adolescenziale. A livello internazionale ci sono Paesi che hanno iniziato da anni a diffondere questa cultura, uno per tutti l’Australia che, nonostante la maggiore incidenza mondiale di melanoma, riesce a tenere sotto controllo questo tumore maligno. L’obiettivo è riuscire a trasmettere questa cultura ai più piccoli per avere generazioni future sensibilizzate al problema. Naturalmente vanno coinvolti anche i genitori, perché il loro esempio è importante e devono insegnare ai figli a mettere in pratica le regole della prevenzione, a cominciare dall’utilizzo delle creme solari; stessa cosa per gli insegnanti, che hanno un ruolo decisivo e dovrebbero inserire nei programmi scolastici spazi dedicati alla prevenzione e ai buoni comportamenti durante l’esposizione al sole.
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Paola De Simone
Dirigente Medico Dermatologia Oncologica, ISG Istituto Dermatologico San Gallicano, Roma
Membro del Direttivo GIPMe — Gruppo Italiano Polidisciplinare sul Melanoma
Esporsi correttamente per “prendere il meglio” dal sole: la regola chiave per la prevenzione primaria del melanoma
Quali sono i cardini della prevenzione primaria del melanoma? Quali sono le regole più importanti da seguire?
I cardini della prevenzione primaria del melanoma cutaneo sono la conoscenza e la divulgazione dei fattori di rischio esogeni della neoplasia. Vale a dire “educare” la popolazione, soprattutto i giovani, sulle corrette regole dell’esposizione solare, sull’uso delle creme protettive e sui rischi dell’abbronzatura artificiale. In sintesi l’adozione di “comportamenti salutari” che consentano ai soggetti di trarre solo vantaggi e nessun svantaggio dall’esposizione solare.
Dal punto di vista dermatologico qual è l’impatto sulla pelle di un’esposizione al sole non corretta?
Un’esposizione solare non corretta provoca le ustioni solari, che rappresentano un fattore di rischio importante per l’eventuale insorgenza del melanoma. Infatti, in relazione all’esposizione al sole, la nostra pelle si abbronza e vengono prodotte le melanine, che ci proteggono dagli effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette. Più un soggetto si abbronza, meno si scotta e meglio si protegge. La risposta della nostra pelle al sole, inoltre, varia a seconda del fototipo cutaneo. Sono stati descritti da Fitzpatrick, dermatologo di fama mondiale, ben 6 fototipi che si differenziano tra loro per la risposta della pelle al sole. I fototipi I, II e III sono quelli che più facilmente si scottano e si abbronzano poco, il IV e V si abbronzano molto e si scottano poco. Il fototipo VI è quello dell’etnia nera, che non ha nessun problema con l’esposizione solare. Dunque tutti i soggetti con fototipo chiaro e tendenza alle scottature solari devono proteggersi molto con specifiche creme protettive e devono evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata.
La campagna di prevenzione promossa dall’IMI si rivolge in modo particolare ai bambini delle scuole primarie e alle loro famiglie: perché è particolarmente importante sensibilizzare e proteggere questa fascia di popolazione?
È fondamentale promuovere un’adeguata sensibilizzazione nei bambini ed in tutti coloro che ruotano intorno all’infanzia: genitori, insegnanti, pediatri, perché una corretta conoscenza del problema e di conseguenza un comportamento “virtuoso” già a questa età sono le uniche armi efficaci per fare prevenzione primaria e quindi ridurre l’insorgenza del melanoma. Inoltre gli effetti delle ustioni solari nei bambini, e comunque da zero a vent’anni, sono maggiori rispetto a quelli dell’adulto.
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Maria Grazia Corradini
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione, MIUR
L’educazione alla salute passa attraverso le scuole: il sostegno del Ministero dell’Istruzione a “Il Sole per amico”
“Il Sole per amico” è un progetto di prevenzione primaria del melanoma, promosso dall’IMI in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Quali sono state le ragioni che hanno mosso il Ministero a sostenere il progetto e qual è stato il ruolo del Ministero e degli Uffici Scolastici Regionali?
Nell’ambito dell’educazione alla salute, le attività del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) sono incentrate principalmente sulla prevenzione che costituisce, in ambiente scolastico, lo strumento più efficace per la riduzione del rischio e delle problematiche determinate da scorretti stili di vita.
Questa Direzione Generale ha promosso l’iniziativa educativa realizzata dall’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI) per la sensibilizzazione ad una corretta esposizione ai raggi solari che coinvolge i bambini e le bambine della scuola primaria insieme alle loro famiglie e agli insegnanti.
Il progetto è proposto in via sperimentale per l’anno scolastico 2015/16 con il coinvolgimento di quasi 150 scuole primarie di sette Regioni italiane (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Sardegna) con l’obiettivo di trasmettere, fin dall’infanzia, qual è il modo corretto di esporsi al sole, prevenendo rischi futuri.
Qual è il ruolo della scuola nel trasmettere l’educazione e la conoscenza propedeutica all’adozione di comportamenti salutari e diffondere la cultura della prevenzione tra la popolazione e in particolare tra i bambini in età scolare e le loro famiglie?
La scuola è il contesto privilegiato per realizzare interventi efficaci di promozione di stili di vita sani e di prevenzione aiutando i giovani ad essere autonomi e responsabili nelle scelte per favorire comportamenti salutari e senso sociale.
I programmi di educazione alla salute, svolti in ambito scolastico, consentono infatti di raggiungere i giovani in un’età in cui non hanno ancora consolidato comportamenti errati, attraverso l’acquisizione di informazioni, conoscenze ed abilità comportamentali utili al mantenimento ed al miglioramento della propria salute.
Tali interventi risultano significativamente più efficaci se coinvolgono sinergicamente gli alunni, gli educatori del contesto scolastico, le famiglie, consentendo di soddisfare la domanda informativa ed educativa di tutti i soggetti coinvolti in modo coordinato.
Qual è il ruolo e quanto è importante la campagna informativa ed educazionale di prevenzione primaria del melanoma che arriverà nelle scuole?
La campagna “Il Sole per amico” riveste un importante ruolo nella conoscenza della corretta esposizione al sole e promuove corretti stili di vita sin dalla giovane età.
La campagna si colloca nelle attività di educazione alla salute delle scuole con l’obiettivo di far comprendere la necessità di modificare comportamenti e stili di vita errati per il proprio benessere psico-fisico, capire le conseguenze personali e sociali dei danni procurati alla propria salute da comportamenti scorretti, promuovere l’educazione alla salute come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
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