Vigilanza nel Parco dei Castelli Romani, quali sono gli interventi sul territorio

Vigilanza nel Parco dei Castelli Romani, quali sono gli interventi sul territorio

15/03/2016 0 Di Redazione

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Parco Castelli RomaniRile­va­zio­ne e segna­la­zio­ne del­le aree sog­get­te ad abban­do­no rifiu­ti, inda­gi­ni con­giun­te con altre For­ze di Poli­zia, veri­fi­che sui tagli fore­sta­li, seque­stri, edu­ca­zio­ne ambien­ta­le e pre­ven­zio­ne del brac­co­nag­gio

Pre­sen­za quo­ti­dia­na, sen­za cla­mo­ri ma costan­te, con azio­ni mol­te­pli­ci in rispo­sta ai com­pi­ti isti­tu­zio­na­li dell’Ente e non solo. Sono tan­ti anche gli inter­ven­ti svol­ti al di fuo­ri del­le com­pe­ten­ze spe­ci­fi­che, come la rimo­zio­ne dei rifiu­ti su siti di par­ti­co­la­re pre­gio natu­ra­li­sti­co.

I Guar­dia­par­co dei Castel­li Roma­ni sono impe­gna­ti tut­to l’anno, nes­sun gior­no esclu­so, su un ter­ri­to­rio este­so e den­sa­men­te abi­ta­to: 19 uni­tà, di cui due coor­di­na­to­ri e un respon­sa­bi­le, che han­no com­pe­ten­za su un ter­ri­to­rio che si esten­de per 15 mila etta­ri e abbrac­cia, in par­te o inte­gral­men­te, 15 Comu­ni. Una pro­por­zio­ne di nume­ri che dà il sen­so dell’impegno quo­ti­dia­no che va dal­la rile­va­zio­ne e segna­la­zio­ne del­le aree sog­get­te ad abban­do­no rifiu­ti (oltre 40 aree cen­si­te nel 2015), che i Guar­dia­par­co indi­vi­dua­no e comu­ni­ca­no ai Comu­ni e ai pro­prie­ta­ri pri­va­ti cui spet­ta il com­pi­to di boni­fi­ca­re i siti inte­res­sa­ti, alle inda­gi­ni con­giun­te con altre For­ze di Poli­zia per pro­ble­ma­ti­che più com­ples­se o che inte­res­sa­no più Comu­ni, alle veri­fi­che sui tagli fore­sta­li, per accer­ta­re che i tagli sia­no rego­lar­men­te auto­riz­za­ti ed effet­tua­ti come pre­scrit­to, ai seque­stri di manu­fat­ti abu­si­vi, alle azio­ni di pre­ven­zio­ne del brac­co­nag­gio, con ricer­ca, indi­vi­dua­zio­ne e recu­pe­ro di mez­zi ille­ci­ti di cac­cia (che nel Par­co è vie­ta­ta). In par­ti­co­la­re, nel 2015 i Guar­dia­par­co sono sta­ti impe­gna­ti in ope­ra­zio­ni con­giun­te con il Cor­po Fore­sta­le del­lo Sta­to per pre­ve­ni­re il brac­co­nag­gio attra­ver­so il moni­to­rag­gio, la pre­ven­zio­ne e/o repres­sio­ne di tale atti­vi­tà, eser­ci­tan­do una azio­ne di con­trol­lo mira­ta e con­ti­nua­ta.

Nume­ro­si anche gli inter­ven­ti a sup­por­to del­le azio­ni di manu­ten­zio­ne del­la rete sen­tie­ri­sti­ca che attra­ver­sa il Par­co, con gli Uffi­ci pre­po­sti dell’Ente e con i Comu­ni inte­res­sa­ti. I Guar­dia­par­co cura­no, inol­tre, l’iter di auto­riz­za­zio­ne al tra­spor­to e attra­ver­sa­men­to con armi del ter­ri­to­rio di com­pe­ten­za (oltre 300 richie­ste eva­se nel 2015) e con­tri­bui­sco­no, con la loro espe­rien­za sul cam­po, alle atti­vi­tà di edu­ca­zio­ne ambien­ta­le nel­le scuo­le (oltre 1000 i bam­bi­ni e i ragaz­zi coin­vol­ti nel 2015).

Sandro Caracci

San­dro Carac­ci

Più di tan­te paro­le — com­men­ta il com­mis­sa­rio straor­di­na­rio dell’Ente, San­dro Carac­ci — vale il lavo­ro svol­to ogni gior­no dai nostri Guar­dia­par­co. Dati e sta­ti­sti­che che fan­no giu­sti­zia di attac­chi e accu­se, spes­so gra­tui­te,  lan­cia­te sen­za pri­ma aver­le veri­fi­ca­te con gli Uffi­ci pre­po­sti  dell’Ente. Si vede un taglio boschi­vo e si gri­da allo scem­pio, sen­za sape­re che i tagli sono pos­si­bi­li e che il Par­co ha un uffi­cio che lavo­ra su que­sto; si accu­sa il Par­co di non rac­co­glie­re i rifiu­ti nei boschi o a bor­do del­le stra­de, come se non si sapes­se che sono i Comu­ni ad ave­re que­sta one­ro­sa incom­ben­za; si dice che i Guar­dia­par­co in giro non si vedo­no, come se fos­se pos­si­bi­le che due pat­tu­glie sia­no con­tem­po­ra­nea­men­te pre­sen­ti in un ter­ri­to­rio di 15 mila etta­ri. Insom­ma, sia­mo ben dispo­sti a rispon­de­re a tut­te le doman­de e dub­bi, a rice­ve­re segna­la­zio­ni che ci aiu­ti­no a miglio­ra­re nel nostro com­pi­to, ma a pat­to che si abbia voglia di capi­re e non sem­pli­ce­men­te di fare del faci­le qua­lun­qui­smo”.

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