di Francesca Marrucci Dopo le dimissioni dell’Assessora Esposito e l’azzeramento della giunta, Marino è un…
Marino, intervista esclusiva a Franca Silvani, ex-Segretaria Pd: ‘Ridiamo speranza alla politica!’
08/03/2016Questo articolo è stato letto 7373 volte!
di Francesca Marrucci
Ad un anno esatto dall’ultimo congresso di Circolo, il Pd di Marino è di nuovo commissariato in prossimità dell’appuntamento elettorale. Nonostante il riconoscimento del buon lavoro fatto da Franca Silvani, la Segretaria uscente, da parte dei livelli alti del Partito renziano e nonostante i continui tentativi di mettere insieme coalizione e correnti interne, riconosciutile anche da vari soggetti della coalizione stessa, la Silvani è rimasta delusa da come il circolo non abbia saputo capire l’importante momento e abbia vanificato mesi di lavoro a causa delle divisioni interne. In questa intervista esclusiva spiega quanto è successo in questi mesi e quello che ha intenzione di fare in futuro.
Signora Silvani, questo commissariamento se lo aspettava o no?
Sinceramente, fino ad una decina di giorni fa speravo di non arrivarci. Questi mesi di lavoro in coalizione, cercando di affrontare i vari problemi e trovare una soluzione che andasse bene a tutti, combattendo con le ambizioni personali, le rivalità tra partiti, sono stati pesantissimi. Quando cominciavamo ad avere risultati concreti, si è palesata questa divisione interna che ha vanificato tutto. Quando ho visto che piuttosto che privilegiare la composizione di un centrosinistra unito, si dava più importanza alle singole candidature interne, predisponendo il partito alle primarie, una delle condizioni che da subito avevamo cercato di evitare in coalizione, proprio per venire incontro alle richieste della maggioranza dei rappresentanti del tavolo… beh, a quel punto il commissariamento era inevitabile. Io ho fatto il possibile, ma se non ci sono le condizioni per l’unità…
Perché il Pd di Marino continua ad essere ostaggio di correnti ed ambizioni individuali e non riesce a proporsi come riferimento per la coalizione?
Dall’ultimo Congresso, almeno sulla carta, si era tutti d’accordo per un partito unitario, propositivo, aperto alla cittadinanza e in questo senso ho lavorato tantissimo in questi mesi. Sono fiera di dire che mai un Segretario del Pd era stato tanto zelante e appassionato sia nel portare avanti le proposizioni programmatiche, sia nell’abbracciare le battaglie cittadine e l’attività di questo anno lo dimostra. Mi sono rimboccata le maniche, con pochi altri compagni di partito, e abbiamo fatto importanti battaglie come il presidio contro lo spostamento delle circoscrizioni, il questonario sul servizio Acea e siamo stati i primi ad uscire con un manifesto dopo l’arresto di Silvagni, chiedendo la Commissione d’Indagine. Parallelamente, abbiamo avviato i tavoli sui temi prioritari per il territorio: la legalità, la gestione dei rifiuti, la Città Metropolitana, l’urbanistica e così via, sui quali costruire la futura coalizione. Da lì abbiamo avviato gli incontri con i diversi soggetti della compagine elettorale, arrivando anche alla firma di un documento d’intenti con dei punti fondamentali da cui partire per ragionare insieme per un programma condiviso e giungere, alla fine, al candidato a sindaco. Un anno in cui, le assicuro, la mia vita personale è diventata inesistente, ma l’ho fatto con passione e convinta di intraprendere per la prima volta un percorso giusto, diverso, nuovo, che facesse la differenza…
E invece?
E invece altri, nel Partito, la vedevano diversamente. È evidente che il vecchio gioco dei nomi per alcuni abbia continuato ad essere prioritario rispetto ad un percorso di contenuti. Purtroppo questi giochi interni hanno fatto comodo anche ad alcuni soggetti della coalizione che hanno fatto leva sulle divisioni per ricavarsi uno spazio. Questo atteggiamento non lo capisco, non ha senso per me. Va a discapito del Partito, della coalizione, della credibilità politica di chi se ne rende artefice. È evidente che sia chi ha anteposto la propria candidatura all’unione della coalizione, che chi ha cercato di creare percorsi interni paralleli per favorire altre liste, abbia dimostrato scarsa responsabilità politica. Del resto i partiti sono fatti di persone…
E adesso? È ancora in ballo anche la sua candidatura a Sindaco…
La mia candidatura è ancora lì, su proposta di alcuni compagni di partito, ovviamente. Anche se l’avessi ritirata, la situazione, con altre tre in campo, non sarebbe comunque cambiata. Ora deciderà il Partito. Non sarà certo un problema se dovesse essere messa da parte. Ringrazio tutti coloro che l’hanno proposta con tanta fiducia e passione. Se non altro, anche in questo circolo c’è chi dà un valore al lavoro fatto per il Partito.
Comunque si candiderà alle elezioni?
Beh, al Consiglio Comunale sicuramente. Io non rinuncio ai miei valori e alla mia etica politica perché alcuni non la condividono. La mia storia lo dimostra, ho sempre preso decisioni in coscienza e ci ho anche rimesso personalmente. Ho imparato, in questi anni, con lezioni amare, cosa significa la politica a Marino, ma non per questo mi butto giù. La speranza di riuscire a cambiare le cose c’è sempre.
Come, per esempio? La ricetta per Marino per molti passa direttamente dal M5S…
Spero anche in un rinnovamento della classe politica. Quando, dieci anni fa, decisi di impegnarmi seriamente in questa avventura, c’erano molti dei nomi che ci sono ora ed avevano già alle spalle decenni di attività politica. La mia generazione è rimasta schiacciata in questo meccanismo e la generazione successiva ne è stata lasciata volutamente fuori. Quindi, a destra e a sinistra, tranne che per pochi individui, manca la reale volontà di cambiamento. Il rischio di un’ondata verso il M5S c’è, ma senza preparazione politica, senza formazione, dando voce solo alla pancia e non alla testa, si rischia di fare più danni di quanti non si siano già fatti. Io ho sempre lavorato con i ragazzi, proprio pensando ad un ricambio generazionale della politica marinese, ma certo il quadro attuale non è incoraggiante, in specie per i più giovani.
Per chi sarebbe invece incoraggiante?
Bella domanda! Forse giusto per chi, come me, crede ancora nella parte buona della politica, quella che parla della gente e alla gente. Ma, parliamoci chiaro, se rinunciamo anche noi, se abdichiamo, dandola vinta a chi considera la politica mera strategia e non si cura del cittadino, poi, con che faccia potremmo anche lamentarci? La responsabilità sta nelle coscienze di ognuno di noi e il lavoro fatto, il bagaglio che uno si porta dietro, parla chiaro. Tutti dobbiamo dare il nostro contributo, anche se a volte pare di combattere contro i mulini a vento. Marino non è un’entità astratta, Marino è fatta dai marinesi. Quello che non va è anche responsabilità delle scelte di ognuno di noi, ma ai cittadini bisogna dare un’alternativa ed una voce. Forse a chi è legato ad un vecchio modo di fare politica questa parrà una minaccia. A me sembra una speranza. Ed è con essa che affronterò queste elezioni.
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.