Al San Sebastiano di Frascati la chirurgia protesica salva la sessualità e la continenza conseguenze dell’asportazione della prostata per tumore

Al San Sebastiano di Frascati la chirurgia protesica salva la sessualità e la continenza conseguenze dell’asportazione della prostata per tumore

08/03/2016 0 Di Redazione

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Ospedale FrascatiAl San Seba­stia­no di Fra­sca­ti, cen­tro di eccel­len­za e di rife­ri­men­to regio­na­le per il Lazio, la chi­rur­gia pro­te­si­ca sal­va la ses­sua­li­tà e la con­ti­nen­za con­se­guen­ze dell’asportazione del­la pro­sta­ta per tumo­re.

Tra le faci­li­ta­zio­ni che sia­mo in gra­do di offri­re”, dice Alber­to Berar­di diret­to­re dell’andrologia chi­rur­gi­ca  vi è quel­la eco­no­mi­ca che ci con­sen­te di impian­ta­re pro­te­si penie­ne di ulti­ma gene­ra­zio­ne e sfin­te­ri arti­fi­cia­li  sen­za alcun costo da par­te del pazien­te”.

L’andrologia chi­rur­gi­ca dell’Ospedale di Fra­sca­ti è cen­tro di rife­ri­men­to nel Lazio per la cura dell’impotenza e dell’incontinenza uri­na­ria con­se­guen­ze dell’asportazione del­la pro­sta­ta per tumo­re, pro­ble­ma che afflig­ge 3 milio­ni di ita­lia­ni. Nel cen­tro si pra­ti­ca­no a livel­li di eccel­len­za e con il Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le tec­ni­che chi­rur­gi­che all’avanguardia basa­te sull’impianto di pro­te­si penie­ne tri­com­po­nen­ti (di nuo­va gene­ra­zio­ne)  che con­sen­to­no il ritor­no alla ses­sua­li­tà e del­l’in­se­ri­men­to di sling (ben­de­rel­le) o di sfin­te­ri arti­fi­cia­li per ripri­sti­na­re la nor­ma­le con­ti­nen­za.

Secon­do recen­ti dati , dopo il tumo­re è cri­si di cop­pia per cir­ca tre milio­ni di ita­lia­ni affet­ti da impo­ten­za e incon­ti­nen­za uri­na­ria, con­se­guen­ze dell’asportazione radi­ca­le del­la pro­sta­ta che ora si pos­so­no risol­ve­re defi­ni­ti­va­men­te con vali­de solu­zio­ni. Le ulti­me evo­lu­zio­ni tera­peu­ti­che pun­ta­no, quan­do i far­ma­ci sti­mo­la­to­ri dell’erezione sono inef­fi­ca­ci, sull’impianto di pro­te­si penie­ne di nuo­va gene­ra­zio­ne che con­sen­to­no il ritor­no a una nor­ma­le ses­sua­li­tà, e sull’inserimento di sling (ben­de­rel­le), che, poste sot­to l’uretra, ripri­sti­na­no la nor­ma­le con­ti­nen­za. “L’a­spor­ta­zio­ne chi­rur­gi­ca del­la pro­sta­ta”, spie­ga il dot­tor Alber­to Berar­di , dell’andrologia chi­rur­gi­ca dell’ospedale di Fra­sca­ti , tra i cen­tri di eccel­len­za e di rife­ri­men­to nel Lazio , “cau­sa impo­ten­za in oltre il 50% dei pazien­ti, nono­stan­te le tec­ni­che lapa­ro­sco­pi­che, robo­ti­che e la ner­ve spa­ring, la pro­ce­du­re  vol­ta a rispar­mia­re i ner­vi dell’erezione.  Duran­te l’intervento chi­rur­gi­co infat­ti i ner­vi pos­so­no comun­que subi­re quei dan­ni che cau­sa­no una disfun­zio­ne eret­ti­le, spes­so defi­ni­ti­va”.

Ritor­na l’erezione.  “Per tor­na­re ad ama­re”, con­ti­nua l’urologo, “se i far­ma­ci non sono effi­ca­ci, la solu­zio­ne arri­va dall’impianto di pro­te­si penie­ne tri­com­po­nen­ti di nuo­va gene­ra­zio­ne. Rispet­to a quel­le del pas­sa­to, le tri­com­po­nen­ti indu­co­no un’erezione simi­le a quel­la fisio­lo­gi­ca, con ingros­sa­men­to e allun­ga­men­to del pene, ovvian­do anche alla ridu­zio­ne del­le dimen­sio­ni del pene, il qua­le dopo la pro­sta­tec­to­mia  si accor­cia di 1,5 cm  nei 15 gior­ni suc­ces­si­vi all’intervento, fino ad arri­va­re a 2 cm entro l’anno”.

Una sem­pli­ce pres­sio­ne. Spie­ga il dot­tor Berar­di  : “L’impianto del­la pro­te­si si effet­tua con l’inserimento,  all’interno dei cor­pi caver­no­si del pene,  di due cilin­dri espan­si­bi­li col­le­ga­ti a una pom­pa di con­trol­lo, posta sot­to la pel­le del­lo scro­to tra i due testi­co­li, e a un ser­ba­to­io con­te­nen­te liqui­do. L’uomo può otte­ne­re un’erezione con la stes­sa sen­si­bi­li­tà e capa­ci­tà di orga­smo pre­sen­ti pri­ma dell’intervento pre­men­do sull’area in cui è posi­zio­na­ta la pom­pa. In que­sto modo il liqui­do si tra­sfe­ri­sce dal ser­ba­to­io ai cilin­dri e il pene si intur­gi­di­sce.  Dopo il rap­por­to, azio­nan­do di nuo­vo  la pom­pa  il pene tor­na al nor­ma­le sta­to di flac­ci­di­tà”.

La pro­te­si penie­na costi­tui­sce la via riso­lu­ti­va e defi­ni­ti­va del pro­ble­ma, con gran­de sod­di­sfa­zio­ne dei pazien­ti trat­ta­ti. Le com­pli­can­ze sono raris­si­me, a pat­to che ci si rivol­ga a Cen­tri spe­cia­liz­za­ti, come l’Unità di Andro­lo­gia Chi­rur­gi­ca del­l’O­spe­da­le di Fra­sca­ti . Nono­stan­te la pro­te­si risol­va defi­ni­ti­va­men­te l’impotenza post pro­sta­tec­to­mia,  mol­ti uomi­ni non ne cono­sco­no l’esistenza per­ché non ven­go­no infor­ma­ti. Stes­sa man­can­za di infor­ma­zio­ne riguar­da i  400.000 ita­lia­ni che sof­fro­no di impo­ten­za gra­ve non lega­ta a inter­ven­ti alla pro­sta­ta e che non rispon­de ai far­ma­ci.

Le solu­zio­ni per l’incontinenza. Pro­se­gue il dot­tor Berar­di : “L’incontinenza uri­na­ria che si mani­fe­sta subi­to dopo la pro­sta­tec­to­mia è mol­to fre­quen­te —  fino al 60% dei casi — ma nel­la mag­gior par­te del­le vol­te si risol­ve o si ridu­ce. La pri­ma misu­ra tera­peu­ti­ca è la ria­bi­li­ta­zio­ne del pavi­men­to pel­vi­co, che favo­ri­sce la ripre­sa del­la con­ti­nen­za. Tut­ta­via cir­ca il 10% dei pazien­ti ope­ra­ti rima­ne incon­ti­nen­te.  In que­sti casi la solu­zio­ne arri­va dal­le più recen­ti tec­ni­che di chi­rur­gia minin­va­si­va basa­te sull’applicazione di sling (ben­de­rel­le) sot­tou­re­tra­li. Tra que­ste Advan­ce, che con­sen­te di recu­pe­ra­re la nor­ma­le con­ti­nen­za con l’inserimento di una reti­na di poli­pro­pi­le­ne con la qua­le si ripo­si­zio­na l’u­re­tra, dislo­ca­ta dal­l’in­ter­ven­to sul­la pro­sta­ta, nel­la sua sede ana­to­mi­ca natu­ra­le. L’intervento si effet­tua in ane­ste­sia loco-regio­na­le e con pochi gior­ni di rico­ve­ro. Per i casi più gra­vi, quan­do per dan­ni o lesio­ni allo sfin­te­re uri­na­rio l’uretra non si chiu­de più e cau­sa con­ti­nue per­di­te, si ricor­re  all’applicazione del­lo sfin­te­re arti­fi­cia­le (il più col­lau­da­to è l’AMS 800) che con­sen­te di uri­na­re quan­do si avver­te lo sti­mo­lo”. In par­ti­co­la­re, ricor­da l’urologo, “l’im­pian­to del­lo sfin­te­re arti­fi­cia­le, una pro­ce­du­ra che esi­ge ele­va­ta espe­rien­za, è riser­va­to solo a cen­tri alta­men­te spe­cia­liz­za­ti come il nostro di Fra­sca­ti ”.

La posi­zio­ne di eccel­len­za del­la strut­tu­ra di Fra­sca­ti si basa quin­di su fat­ti con­cre­ti. All’andrologia chi­rur­gi­ca crea­ta e diret­ta dal dot­tor Berar­di e dal dot­tor Mar­co Bitel­li ‚cor­re­spon­sa­bi­le, affe­ri­sce un ambu­la­to­rio di Andro­lo­gia dedi­ca­to. Dice il dot­tor Berar­di :”Ese­guia­mo tut­ti gli inter­ven­ti andro­lo­gi­ci tra i qua­li anche le Pla­sti­che di Rad­driz­za­men­to per recur­va­tum penie­no con­ge­ni­to e acqui­si­to da IPP, con appli­ca­zio­ne di patch auto­lo­go o ete­ro­lo­go.“Il nostro è un Cen­tro di rife­ri­men­to per un vasto ter­ri­to­rio. Sia­mo in gra­do di trat­ta­re l’in­con­ti­nen­za dal­la for­ma lie­ve a quel­la gra­ve cau­sa­ta da dan­ni per­ma­nen­ti del­lo sfin­te­re ure­tra­le, gra­zie all’im­pie­go del­le più avan­za­te  tec­ni­che chi­rur­gi­che basa­te sull’applicazione del­lo sfin­te­re arti­fi­cia­le. Tra le faci­li­ta­zio­ni che sia­mo in gra­do di offri­re, vi è quel­la eco­no­mi­ca: il SSN ci con­sen­te di impian­ta­re sfin­te­ri arti­fi­cia­li e pro­te­si penie­ne sen­za alcun costo da par­te del pazien­te”.

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