Il Comune di Pomezia querela la Regione per abuso di ufficio e favoreggiamento sulla Variante di Campo Jemini

Il Comune di Pomezia querela la Regione per abuso di ufficio e favoreggiamento sulla Variante di Campo Jemini

15/02/2016 0 Di Redazione

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Pomezia.-Campo-Jemini.-Via-delle-OrchideeeAnnul­la­men­to in auto­tu­te­la del­la varian­te al PPE Tor­va­ia­ni­ca Alta – Cam­po Jemi­ni, il Comu­ne di Pome­zia que­re­la la Regio­ne Lazio per abu­so di uffi­cio e favo­reg­gia­men­to

 L’Amministrazione comu­na­le con­ti­nua a far sen­ti­re la pro­pria voce in meri­to all’annullamento dell’adozione del­la varian­te al PPE di Tor­va­ia­ni­ca Alta – Cam­po Jemi­ni. Con la deli­be­ra di Con­si­glio comu­na­le dell’11 giu­gno 2015, infat­ti, l’assise pome­ti­na ha non solo annul­la­to la varian­te data­ta 10 feb­bra­io 2009, ma ha anche deman­da­to al Sin­da­co “ogni ini­zia­ti­va giu­di­zia­le fina­liz­za­ta ad accer­ta­re le even­tua­li respon­sa­bi­li­tà di colo­ro che a diver­so tito­lo abbia­no con­cor­so nel­la reda­zio­ne del­la sud­det­ta varian­te”. Con que­sto man­da­to il Comu­ne di Pome­zia ha pre­sen­ta­to l’8 feb­bra­io scor­so una denuncia/querela nei con­fron­ti del­la Regio­ne Lazio e di tut­ti i sog­get­ti rite­nu­ti respon­sa­bi­li del­le atti­vi­tà lega­te alla varian­te in ogget­to, “pale­se­men­te adot­ta­ta in vio­la­zio­ne dei più ele­men­ta­ri prin­ci­pi di lega­li­tà” — si leg­ge nel­la que­re­la – “deter­mi­nan­do il rischio che lad­do­ve si intra­pren­da l’edificazione del ter­ri­to­rio, si veri­fi­che­reb­be un’irreparabile dan­no per lo stes­so […]

  favo­ren­do i pri­va­ti anzi­ché la col­let­ti­vi­tà”.

 

“Abbia­mo spie­ga­to diver­se vol­te qua­li sono sta­te le ragio­ni che ci han­no por­ta­to all’annullamento in auto­tu­te­la del­la varian­te al PPE di Tor­va­ia­ni­ca Alta – dichia­ra il Sin­da­co Fabio Fuc­ci – Tale deci­sio­ne è giun­ta dopo un appro­fon­di­to esa­me istrut­to­rio com­piu­to dagli Uffi­ci tec­ni­ci comu­na­li da cui sono emer­se nume­ro­se cri­ti­ci­tà, tra cui ano­ma­lie pro­ce­du­ra­li ed erra­te valu­ta­zio­ni sul­le cuba­tu­re da rea­liz­za­re, impe­den­do di fat­to l’equa e cor­ret­ta ripar­ti­zio­ne tra le aree desti­na­te a ser­vi­zi per la col­let­ti­vi­tà e le aree desti­na­te all’edificazione pri­va­ta. Del resto era sta­ta la stes­sa Regio­ne Lazio che nel 2010, a un anno dall’approvazione del­la varian­te, ave­va con­te­sta­to al Comu­ne di Pome­zia nume­ro­se cri­ti­ci­tà, sal­vo poi muta­re inspie­ga­bil­men­te atteg­gia­men­to”.

 

“Tut­te le azio­ni intra­pre­se dal­la nostra Ammi­ni­stra­zio­ne – con­clu­de — mira­no a vede­re rico­no­sciu­to l’interesse pub­bli­co al di sopra di quel­lo dei pri­va­ti, atteg­gia­men­to che la Regio­ne ha for­te­men­te con­tra­sta­to in que­sti mesi con scel­te a nostro avvi­so ille­git­ti­me. E’ pro­prio per que­sto che, come da man­da­to del Con­si­glio comu­na­le, pro­ce­dia­mo con una que­re­la nei con­fron­ti del­la Regio­ne Lazio, di ex Diri­gen­ti del Comu­ne di Pome­zia e di tut­ti gli altri sog­get­ti coin­vol­ti, per abu­so d’ufficio e favo­reg­gia­men­to. Chi ha sba­glia­to deve paga­re e chi con­ti­nua a per­se­gui­re nell’errore deve assu­mer­si la respon­sa­bi­li­tà del dan­no irre­pa­ra­bi­le a cui sta espo­nen­do il ter­ri­to­rio e i cit­ta­di­ni che lo abi­ta­no”.

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