Cori: ‘Fine e Principio’. Michele Tortorici presenta il suo ultimo libro di poesie con illustrazioni di Marco Vagnini

Cori: ‘Fine e Principio’. Michele Tortorici presenta il suo ultimo libro di poesie con illustrazioni di Marco Vagnini

27/01/2016 0 Di Marco Castaldi

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MICHELE TORTORICIDome­ni­ca 31 Gen­na­io, alle ore 16:30, nel­la sug­ge­sti­va Chie­sa medie­va­le di S.Oliva, ver­rà pre­sen­ta­to il libro di poe­sie di Miche­le Tor­to­ri­ci, ‘Fine e prin­ci­pio’ (Edi­zio­ni Ani­cia, 2015). Oltre all’autore, inter­ver­ran­no la pro­fes­so­res­sa Secon­di­na Mara­fi­ni e il Pre­si­den­te del Con­si­glio Comu­na­le di Cori, Rober­to De Cave. L’iniziativa è pro­mos­sa dall’Assessorato alla Cul­tu­ra dell’ente lepi­no.

Miche­le Tor­to­ri­ci, ori­gi­na­rio dell’isola di Favi­gna­na e resi­den­te a Vel­le­tri, è sta­to inse­gnan­te licea­le di let­te­ra­tu­ra, con vari inca­ri­chi al Mini­ste­ro dell’Istruzione. Come stu­dio­so di let­te­ra­tu­ra ita­lia­na è auto­re di arti­co­li e sag­gi per varie rivi­ste e volu­mi col­let­ta­nei. Da qua­si un ven­ten­nio si occu­pa anche di logi­ca iper­te­stua­le, media digi­ta­li e, più in gene­ra­le, di comu­ni­ca­zio­ne, con diver­si scrit­ti all’attivo sull’argomento.

Scri­ve poe­sie da sem­pre e for­ma i docen­ti sul­la let­tu­ra del testo poe­ti­co. Alcu­ne del­le sue ope­re sono sta­te mol­to apprez­za­te in Fran­cia e Ger­ma­nia. In fran­ce­se è sta­to tra­dot­to il suo roman­zo, ‘Due per­fet­ti sco­no­sciu­ti’, tra­sfor­ma­to in testo tea­tra­le e mes­so in sce­na lo scor­so anno dal­la regi­sta Sara Gilot­ta. Con la musi­ci­sta Anna­li­sa Spa­do­li­ni è impe­gna­to a rea­liz­za­re in tut­ta Ita­lia let­tu­re-con­cer­to dove i suo­ni del­le paro­le e quel­li del­la musi­ca rie­sca­no a dia­lo­ga­re.

PRESENTAZIONE LIBRO FINE E PRINCIPIO‘Fine e prin­ci­pio’ è l’ultima pro­du­zio­ne poe­ti­ca di Tor­to­ri­ci. Una rac­col­ta di poe­met­ti accom­pa­gna­ti dal­le straor­di­na­rie illu­stra­zio­ni di Mar­co Vagni­ni. In essi ciò che è un clas­si­co, la fine e il prin­ci­pio del dive­ni­re, vie­ne rein­ter­pre­ta­to in manie­ra liri­ca e sog­get­ti­va. L’autore stes­so par­la di con­ta­mi­na­zio­ni per­ché le sue rifles­sio­ni sono sca­tu­ri­te da imma­gi­ni del­le Meta­mor­fo­si di Ovi­dio e/o da figu­ra­zio­ni che ad Ovi­dio o alla cri­stia­ni­tà riman­da­no.

Il Giu­di­zio Uni­ver­sa­le di Giot­to (Cap­pel­la degli Scro­ve­gni di Pado­va), l’Apollo e Daf­ne del Ber­ni­ni (Gal­le­ria Bor­ghe­se a Roma), l’installazione Scha­le­chet (Foglie mor­te) di Mena­she Kadish­man (Jüdi­sches Museum di Ber­li­no) sono tra le ope­re d’arte che con­tri­bui­sco ad offri­re una let­tu­ra moder­na del­le anti­che paro­le, secon­do l’ottica del poe­ta Tor­to­ri­ci, abi­lis­si­mo costrut­to­re di pen­sie­ri pro­fon­di e ver­si sopraf­fi­ni.

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