Roma: l’ACI testa le strade della capitale per il Giubileo

Roma: l’ACI testa le strade della capitale per il Giubileo

11/12/2015 0 Di Redazione

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Roma Municipio 13 XIIILA MOBILITA’ A ROMA AL TEMPO DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

PERCORSI E ATTRAVERSAMENTI PEDONALI NELLA CAPITALE
POCO SICURI PER TUTTI, SOPRATTUTTO PER PORTATORI DI HANDICAP

L’Automobile Club d’Italia testa 17 trat­te pedo­na­li e 14 attra­ver­sa­men­ti
tra la sta­zio­ne Ter­mi­ni e la Basi­li­ca di San­ta Maria Mag­gio­re,
dove par­te il Cam­mi­no Maria­no che impe­gna milio­ni di pel­le­gri­ni duran­te il Giu­bi­leo

Per­cor­re­re ed attra­ver­sa­re a Roma: non è per tut­ti” è il tito­lo del­lo stu­dio rea­liz­za­to dal­la Fon­da­zio­ne Filip­po Carac­cio­lo e dall’Area Tec­ni­ca dell’Automobile Club d’Italia per misu­ra­re gli stan­dard di sicu­rez­za dei per­cor­si pedo­na­li e degli attra­ver­sa­men­ti nel­la Capi­ta­le. L’analisi ha pre­so in esa­me 17 trat­te pedo­na­li e 14 attra­ver­sa­men­ti tra la sta­zio­ne Ter­mi­ni e la Basi­li­ca di San­ta Maria Mag­gio­re, pun­to di par­ten­za del Cam­mi­no Maria­no che impe­gna milio­ni di pel­le­gri­ni duran­te il Giu­bi­leo.

I risul­ta­ti del test non sono esal­tan­ti: nes­su­na infra­strut­tu­ra ha rag­giun­to il mas­si­mo dei voti e la valu­ta­zio­ne com­ples­si­va è appe­na “suf­fi­cien­te” sia per i per­cor­si pedo­na­li che per gli attra­ver­sa­men­ti, tut­ti con stan­dard di acces­si­bi­li­tà insod­di­sfa­cen­ti per i por­ta­to­ri di han­di­cap. Il per­cor­so miglio­re, pro­mos­so con il giu­di­zio “buo­no”, è su via Gio­ber­ti tra via Amen­do­la e via Prin­ci­pe Ame­deo; quel­lo peg­gio­re è sem­pre su via Gio­ber­ti da Piaz­za S. Maria Mag­gio­re a via Prin­ci­pe Ame­deo. L’attra­ver­sa­men­to pedo­na­le miglio­re è in via Amen­do­la, quel­lo più scar­so inve­ce in piaz­za S. Maria Mag­gio­re.

Le cri­ti­ci­tà più ricor­ren­ti sono impu­ta­bi­li a caren­ze pro­get­tua­li (mol­te bar­rie­re come pali del­la luce, posta­zio­ni tele­fo­ni­che, totem pub­bli­ci­ta­ri e par­co­me­tri; mani­fat­tu­ra non eccel­len­te del­le pavi­men­ta­zio­ni; scar­sa visi­bi­li­tà not­tur­na) edina­dem­pien­ze gestio­na­li (trop­pi osta­co­li tra ban­ca­rel­le, tavo­li­ni di eser­ci­zi com­mer­cia­li, car­tel­lo­ni e vei­co­li in sosta irre­go­la­re; scar­sa manu­ten­zio­ne del­la segna­le­ti­ca; puli­zia ina­de­gua­ta).

Lo stu­dio ana­liz­za anche gli stan­dard di sicu­rez­za offer­ti ai disa­bi­li e in par­ti­co­la­re ai cie­chi che solo in Ita­lia sono cir­ca 130.000 (1 ogni 450 per­so­ne). Il loro dirit­to alla mobi­li­tà nel­la Capi­ta­le è com­pro­mes­so anche dal­la man­can­za di equi­pag­gia­men­ti spe­ci­fi­ci nel siste­ma del tra­spor­to pub­bli­co: il 26% degli auto­bus e il 31% dei tram non ha accor­gi­men­ti per i disa­bi­li; appe­na il 39% del­le sta­zio­ni del­la MetroA è acces­si­bi­le ai por­ta­to­ri di han­di­cap, men­tre la B e la B1 sono total­men­te frui­bi­li; solo il 50% del­le sta­zio­ni del­le fer­ro­vie metro­po­li­ta­ne Roma-Lido e Roma-Viter­bo è agi­bi­le per i disa­bi­li moto­ri (per­cen­tua­le che sale all’85% per chi ha impe­di­men­ti visi­vi). I cie­chi che si muo­vo­no a pie­di devo­no poi con­fron­tar­si con per­cor­si discon­ti­nui, non ade­gua­ta­men­te pro­tet­ti, con pavi­men­ta­zio­ne tat­ti­le scar­sa o assen­te, fin trop­pi osta­co­li sul cam­mi­na­men­to e addi­rit­tu­ra infor­ma­zio­ni non sem­pre cor­ret­te e coe­ren­ti. Nel­la con­du­zio­ne dei test e nel­la cali­bra­zio­ne dei test con­dot­ti dall’ACI è sta­to fon­da­men­ta­le il con­tri­bu­to del dr. Giam­ma­rio Masco­lo, docen­te e psi­co­te­ra­peu­ta, cie­co dal­la nasci­ta.

Lo stu­dio dell’Automobile Club d’Italia è il pri­mo pas­so di un pro­get­to più ampio che impe­gne­rà l’ACI e la Fon­da­zio­ne Carac­cio­lo nel­la valu­ta­zio­ne degli stan­dard offer­ti ai por­ta­to­ri di han­di­cap fisi­ci e moto­ri, al fine di favo­ri­re la rea­liz­za­zio­ne di un manua­le di pro­get­ta­zio­ne degli iti­ne­ra­ri pedo­na­li urba­ni che con­sen­ta a tut­ti di muo­ver­si in auto­no­mia e sicu­rez­za.

ACI — Auto­mo­bi­le Club d’I­ta­lia

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