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Marino, intervista esclusiva ad Arianna Esposito su elezioni, presunte alleanze e il coraggio delle proprie decisioni
11/12/2015Questo articolo è stato letto 7357 volte!
di Francesca Marrucci
In questi giorni si sono rincorse spesso voci, non solo nei bar, ma anche su alcune testate locali, di una possibile coalizione elettorale tra Arianna Esposito e Giulio Santarelli. Coppia non a caso definita strana, soprattutto perché il veterano della politica, Santarelli, fa parte già di un’altra coalizione, quella dell’Unione di Centrosinistra, e la Esposito non si è ancora palesata nelle sue intenzioni elettorali. Allora, abbiamo sentito la diretta interessata, la stessa ex-assessora che dopo il clamore suscitato dalle sue dimissioni, non aveva ancora rilasciato nessuna intervista.
La sua uscita dalla maggioranza è stata fatta senza usare mezzi termini sul fallimento di un’amministrazione che andava avanti, ormai boccheggiando, senza sindaco. Come ha cambiato il suo rapporto con la politica e i politici marinesi questa che, da molti, è stata considerata una presa di posizione coraggiosa ed inusuale per i canoni marinesi?
La mia non mi pare una scelta coraggiosa, era un dovere nei confronti della città. Quest’ultimo anno mi ha insegnato e mi ha formato più degli ultimi dieci anni di attività politica. Ora mi sento più consapevole delle mie possibilità e capacità, proprio in virtù delle scelte che ho fatto. Amministrare una città non è facile, soprattutto con il ruolo politico che ricoprivo, per prima cosa perché ero una giovane donna e, secondariamente, perché, sinceramente, spesso veniva palesata poca fiducia nei miei confronti da parte di alcuni membri della giunta. Ho imparato che non è facile far emergere le proprie opinioni, ma se uno alla lunga non è d’accordo, non si può nascondere, deve parlare. I miei NO sono stati sempre molto chiari, in specie sulle questioni che hanno un impatto forte sul territorio. Quando non si è ascoltati per troppo tempo su questioni su cui non si può prescindere, è necessario prendere delle decisioni forti, ma coerenti con la propria etica politica. Ho sempre detto che avrei continuato fino a quando mi si sarebbe data la possibilità di amministrare degnamente. Se ci si dimenticano gli obiettivi primari e l’armonia di un gruppo, andando ognuno per conto proprio, gli errori sono inevitabili e viene meno anche il mandato che ci è stato dato dalla città. Ora la mia identità politica è più forte. Quando vieni nominato assessore senza esserti misurato nell’agone elettorale è diverso. Se, invece, hai dietro centinaia di persone che ti hanno sostenuto e che in te hanno creduto, la responsabilità che senti va al di là di una mera nomina. Soprattutto per loro ho preso quella decisione, per rispetto al loro voto, alla loro fiducia nei miei confronti. Io mi sono sentita forte grazie ad un gruppo che avevo alle spalle, a cominciare dal Consigliere Comunale, Ervin Toccaceli. Mi sono messa in discussione per prima, ma la speranza che le cose possano andare diversamente è quella che mi ha dissuaso finora a lasciare stare definitivamente la politica.
Ora però sembra la Sora Maria… la cercano tutti…
…ma nessuno mi si piglia? (ride) In molti ci stanno cercando, come cercano gli altri, del resto questa è una fase interlocutoria e la nostra realtà ha dimostrato di essere concreta e stabile. Piuttosto, per rimanere sulle battute, a stare alle chiacchiere di paese mi sento un po’ il Toto Cotugno di turno, perché tutti mi vedono come vice-sindaco di qualcun altro. Cosa vorrà dire?
Che forse ai soliti noti della politica interessa mantenere la poltrona, servendosi di un volto nuovo che piace a livello trasversale. Ma questa è una mia opinione. Comunque per restare in tema, per quanto riguarda l’affaire Santarelli-Esposito, allora, questa nuova strana coalizione s’ha da fare?
Ad oggi è prematuro parlare di coalizione, di candidati sindaci, ma anche di accordi o incontri elettorali. Siamo in una fase ancora di grande confusione. Molti si stanno guardando intorno, si sta cercando da parte di tutti di capire cosa sia meglio fare. Molti equilibri sono saltati, non c’è più il dualismo centrodestra e centrosinistra e molte persone sono uscite dagli schieramenti classici. Giulio Santarelli ci ha invitato per parlarci e con alcuni amici siamo andati a sentire quello che voleva proporci.
E che voleva proporvi?
Il suo proposito era quello di raggruppare gli uomini e le donne di buona volontà che volessero ritirare su le sorti di questa città a prescindere dai partiti e dalle coalizione di appartenenza. Quindi, ci ha invitato per capire se potessero esserci i presupposti per creare un’alternativa politica agli schieramenti attuali, per il bene di Marino.
Ma l’alternativa che intendeva era con l’Unione di Centrosinistra?
Credo di sì! Credo che nel progetto fosse compreso l’Ucs. Penso volesse includere tutti in questa nuova coalizione e so che ha chiamato appunto tutti: partiti, liste e singoli cittadini sia a destra che a sinistra. Noi, per rispetto, siamo andati a sentire, perché comunque l’idea non è malvagia.
Cioè, qual è l’idea?
Cioè mettere insieme persone diverse che abbiano in comune la volontà di fare il bene del paese a prescindere dall’appartenenza. Il problema è che un conto è avere l’intenzione e un conto è farlo.
E quindi come vi siete lasciati?
Diciamo innanzi tutto che siamo andati a questo unico incontro solo per una fase interlocutoria. Poi, abbiamo iniziato una discussione interna al nostro gruppo e di coalizioni o accordi per ora non se ne parla. Cerchiamo innanzi tutto di capire se c’è la volontà e le condizioni per andare alle prossime elezioni, perché non escludiamo l’ipotesi che, laddove non esistano i presupposti per una politica realmente credibile, alternativa e rispondente alle nostre esigenze di cittadini, potremmo proprio saltare il giro e non presentarci alle amministrative. Stavolta non è proprio possibile sbagliare.
Anche sulla candidatura di Sabrina Minucci, sua amica personale, si sono fatte ipotesi di coalizione o addirittura rottura di amicizia. Quanto di vero c’è in queste chiacchiere da social network?
Come ho già scritto, conosco perfettamente la storia di Sabrina, so chi è, quello che ha fatto e soprattutto ne conosco la passione, l’integrità morale e so che significato dà alla politica, quella vera, nel suo significato più alto e nobile. Ho condiviso con lei tanti momenti importanti anche politicamente e so quanto vuole bene a questa città. Ha deciso di fare questo percorso in perfetta coerenza con la sua linea politica ed etica e io le auguro ogni bene. Mi fa sorridere chi manda in giro la chiacchiera che abbiamo addirittura litigato. L’essere amici vuol dire anche rispettare le scelte di ognuno, seppure al momento diverse, e continuare a volersi sempre bene.
E in merito a quanto scritto in alcune testate locali sulla perdita di pezzi nella sua lista?
Ma su! Quali pezzi avrei perso? Se pure ne perdessimo in futuro, ne abbiamo guadagnati tanti in questi mesi che ci hanno dimostrato stima, apprezzamento e comunione di intenti. Sia ben chiaro, comunque, che queste continue ipotesi campate in aria lasciano il tempo che trovano. Non ci facciamo tirare la giacchetta da nessuno e decideremo in autonomia cosa fare. Le ipotesi da bar non ci interessano.
Qual è, se c’è, la ricetta ideale, secondo lei, per risollevare questo paese dallo stato comatoso in cui versa?
In molti in questi giorni parlano di nomi, candidati, accordi. Pochi parlano di programmi, di cosa fare davvero per i cittadini e per Marino. Ma io credo che, al punto in cui siamo, ancor prima di un programma di grandi idee, bisogna che ci siano persone che davvero vogliano portarlo avanti, che di belle parole, rimaste tali, ne abbiamo sentite abbastanza. Perché Marino, la nostra città, merita che a governarla ci siano persone oneste, leali, armate di passione e di grande senso di appartenenza per questa città, alto senso dello Stato, senza padroni e senza la paura di fare, se servono e giuste, anche scelte a breve termine impopolari. Proprio come si dovrebbe gestire una famiglia, perché il paese altro non è che una grande comunità, una grande famiglia.
Questo si auspica da decenni, ma di fatto i personaggi politici sono sempre gli stessi da quasi quarant’anni. La politica marinese sembra conoscere solo il meccanismo dell’autoriciclo. Leggiamo gli stessi nomi dagli anni ’80, ogni volta con liste che cambiano e ripropongono gli stessi schemi. Ci dobbiamo davvero sperare?
Secondo me il problema non è che si ripropongono sempre gli stessi nomi, ma che non si lascia spazio ai nuovi volti e chi ha esperienza politica non si mette a disposizione delle nuove generazioni. I giovani sono demoralizzati, alla politica non si avvicinano più, tanto non li ascolta nessuno. Bisognerebbe mettere ognuno a disposizione degli altri le proprie capacità, senza dare per scontato che chi ha una certa età sia da buttar via e senza nemmeno pensare che se uno è giovane non deve essere capace di fare niente. Fermo restando che sono i cittadini che hanno sempre avuto lo strumento più importante in mano loro: il diritto a scegliere e a votare.
I cittadini però potrebbero avere una scelta limitata e così anche i politici. Quindi se non trovasse terreno fertile nelle proposte politiche marinesi?
Se non c’è tutto questo, preferisco ballare da sola.
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.
Ma non è la “Sora Camilla”, che tutti la vogliono e nessuno se la piglia?
Arianna è una brava persona, questa è la premessa.
Ma si fatica tanto a non ricordarne la sua origine politica e il suo legame doppio, triplo ritorto con Adriano Palozzi, regista dello sfacelo marinese.
Premessa: senza alcuna cattiveria politica da pregiudizio. Fatto: non credo sia giusto che Arianna Esposito si astenga dalla presenza politica ora. Perchè è ora che può rispondere delle precedenti scelte sbagliate e di una sua forse-inversione, oggi. Proposta: per misurare questo suo nuovo indirizzo, supportato da ampio sostegno come dice Lei stessa, mi propongo quale partecipe di un faccia a faccia. Sperando che Lei si possa sentire stimolata da questo confronto, e, fidando della curiosità di Francesca Marrucci se vorrà organizzarlo e moderarlo.
Il motivo? E’ racchiuso nel giudizio che assolutamente non condivido, che sia tutta questione di persone di buona volontà!