ROMA, MARCHINI SCRIVE A TRONCA: RIPRISTINO DELL’UMANA NORMALITA’

ROMA, MARCHINI SCRIVE A TRONCA: RIPRISTINO DELL’UMANA NORMALITA’

06/11/2015 0 Di Redazione

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Alfio Marchini apertura campagna elettorale 27-4-2013

Alfio Mar­chi­ni aper­tu­ra cam­pa­gna elet­to­ra­le 27–4‑2013

ROMA, MARCHINI SCRIVE A TRONCA: RIPRISTINO DELL’UMANA NORMALITA’

“Signor Pre­fet­to,
Le dia­mo il ben­ve­nu­to cor­dial­men­te e con gli augu­ri ci per­met­tia­mo alcu­ni con­si­gli. 
I roma­ni spe­ra­no nel­la nor­ma­li­tà” 

Così ini­zia la let­te­ra di Alfio Mar­chi­ni al Com­mis­sa­rio Fran­ce­sco Pao­lo Tron­ca. 
 
“Dopo lo sbar­co e per for­tu­na la fine di chi si defi­ni­va un mar­zia­no — scri­ve Mar­chi­ni -, vor­rem­mo il ripri­sti­no dell’umana nor­ma­li­tà. Le chie­dia­mo di rista­bi­li­re l’ordinario. Non pro­met­ta mira­co­li, i roma­ni non glie­li chie­do­no, dun­que non crei aspet­ta­ti­ve che sareb­be­ro poi cau­sa di delu­sio­ne e di un ulte­rio­re distac­co tra isti­tu­zio­ne e cit­ta­di­ni. Oggi, dopo gli anni disgra­zia­ti degli annun­ci mira­bo­lan­ti di Igna­zio Mari­no e di chi lo ave­va preceduto,il vero mira­co­lo è la rinun­cia all’eccezionale, per ripri­sti­na­re l’onesta manu­ten­zio­ne del­la cit­tà, il fun­zio­na­men­to puli­to del­la mac­chi­na buro­cra­ti­ca, sen­za più cen­tra­li di spe­sa fuo­ri con­trol­lo. Una cit­tà più puli­ta e dove sia più sem­pli­ce vive­re.
Una ripar­ti­zio­ne chia­ra del­le com­pe­ten­ze e del­le respon­sa­bi­li­tà nel­la gestio­ne del­la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va. Un siste­ma rigo­ro­so di con­trol­li. Una gerar­chia di fun­zio­ni e respon­sa­bi­li­tà a par­ti­re dai dipar­ti­men­ti oggi allo sban­do. Un’attenzione ope­ro­sa all’Atac, che è oggi il pun­to di mas­si­ma cri­ti­ci­tà insie­me all’A­ma, per la vita quo­ti­dia­na dei roma­ni, spe­cial­men­te per le fasce debo­li. Non più di que­sto, sareb­be già un risul­ta­to straor­di­na­rio con­sen­ten­do che il lavo­ro del pros­si­mo sin­da­co e del­la sua giun­ta, di qual­sia­si colo­re politico,trovi un cam­po di lavo­ro bonificato,senza trap­po­le e più effi­cien­te.

Il nostro augu­rio è che si scrol­li subi­to di dos­so il man­tel­lo da con­dot­tie­ro eroi­co che qual­cu­no le ha mes­so sul­le spal­le, qua­si a sot­to­li­nea­re che gli elet­to­ri non san­no sce­glie­re il pri­mo cit­ta­di­no, e che per­ciò la demo­cra­zia crea pro­ble­mi, men­tre i Pre­fet­ti nomi­na­ti dall’ alto li risol­vo­no. In real­tà, gio­va ricor­dar­lo, il Suo arri­vo non è frut­to di una deci­sio­ne del gover­no, ma l’effetto di una scel­ta respon­sa­bi­le di 26 con­si­glie­ri comu­na­li, tra cui chi Le scri­ve, i qua­li si sono dimes­si per spez­za­re una spi­ra­le che sta­va por­tan­do la vita quo­ti­dia­na dei roma­ni a spro­fon­da­re nel caos e nel dis­ser­vi­zio siste­ma­ti­co.
Il gover­no — pro­se­gue Mar­chi­ni — ha dato un nome al Com­mis­sa­rio. Le scio­glia­mo un dub­bio. A noi roma­ni non fa affat­to ombra che Lei ven­ga da Mila­no. Roma ha sapu­to acco­glie­re a caval­lo di que­sti due seco­li tre Papi stra­nie­ri, con­ta­gian­do­li di sé e lascian­do­se­ne con­ta­gia­re: sia­mo la cit­tà meno pro­vin­cia­le del mon­do. La nostra idea di una comu­ni­tà soli­da­le che si rior­ga­niz­zi par­ten­do dai quar­tie­ri ha biso­gno che que­sti mesi ven­ga­no spe­si in una dire­zio­ne per dir­la con le paro­le di Adria­no Oli­vet­ti di ‘un movi­men­to di comu­ni­tà ha davan­ti a sé un pro­gram­ma nuo­vo e impe­gna­ti­vo: il ten­ta­ti­vo di socia­liz­za­re sen­za sta­tiz­za­re, di orga­niz­za­re la socie­tà eco­no­mi­ca in modo auto­no­mo, coi pro­pri mez­zi, e ren­der­la indi­pen­den­te dall’intervento mas­sic­cio del­lo Sta­to’.
Da par­te nostra il pie­no soste­gno libe­ro da lac­ci e lac­ciuo­li e dal­le esem­pli­fi­ca­zio­ni di irrea­li­sti­che di gran­di coa­li­zio­ni che in que­sti gior­ni leg­ge­rà sui media.
Anco­ra ben­ve­nu­to e augu­ri, Signor Pre­fet­to!”.

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