Ariccia. L’assessore all’Ambiente risponde punto per punto alla polemica degli Amici di Grillo sulla raccolta differenziata

Ariccia. L’assessore all’Ambiente risponde punto per punto alla polemica degli Amici di Grillo sulla raccolta differenziata

06/11/2015 0 Di Redazione

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FABRIZIO PROFICO

FABRIZIO PROFICO

L’assessore all’ambiente Fabri­zio Pro­fi­co rispon­de agli ami­ci di gril­lo:

“TENTATIVO GOFFO E PERICOLOSO DI INSINUARE la con­ve­nien­za del fal­li­men­to del­la tarif­fa pun­tua­le. ARICCIA È GIA’ IN LINEA CON LE MIGLIORI ESPERIENZE DEI COMUNI VIRTUOSI”

«Ci sono per­so­ne che san­no tut­to e pur­trop­po è tut­to quel­lo che san­no». Così, pro­ba­bil­men­te, Oscar Wil­de com­men­te­reb­be il recen­te arti­co­lo “Ai cit­ta­di­ni di Aric­cia con­vie­ne for­se il fal­li­men­to del­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta?” appar­so su “Il Caf­fè” del 22 otto­bre a fir­ma degli “Ami­ci di Gril­lo”. Ste­ri­le ten­ta­ti­vo di ini­zia­re una cam­pa­gna elet­to­ra­le con vec­chi e discu­ti­bi­li meto­di!

È dove­ro­so sgom­be­ra­re il cam­po da qual­sia­si peri­co­lo­sa insi­nua­zio­ne ten­den­te a far cre­de­re ai cit­ta­di­ni che è meglio far fal­li­re il nuo­vo ser­vi­zio di rac­col­ta. Que­sto model­lo è attua­to in tut­ti i comu­ni vir­tuo­si d’Italia e Aric­cia (orgo­glio­sa­men­te) rap­pre­sen­ta il pri­mo comu­ne del Lazio che è entra­to in tarif­fa pun­tua­le, ma andia­mo per ordi­ne.

Nell’articolo si affer­ma che il meto­do “stra­da­le” con le “iso­le eco­lo­gi­che di pros­si­mi­tà” sareb­be la pana­cea per il cen­tro sto­ri­co! Que­sto meto­do, per con­tro, rap­pre­sen­te­reb­be un enor­me pas­so indie­tro! Ricor­do che è ormai appu­ra­to che solo il “por­ta a por­ta” spin­to garan­ti­sce la riu­sci­ta del­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta. Inol­tre, le iso­le eco­lo­gi­che di pros­si­mi­tà non respon­sa­bi­liz­za­no i cit­ta­di­ni per­ché il con­fe­ri­men­to non può esse­re con­trol­la­to; infat­ti le mol­te real­tà (simi­li ad Aric­cia) che ave­va­no adot­ta­to il siste­ma del­le “mini iso­le eco­lo­gi­che ad aper­tu­ra con­trol­la­ta” det­te di pros­si­mi­tà le stan­no sman­tel­lan­do per­ché il dif­fe­ren­zia­to risul­ta spes­so “inqui­na­to” da altre tipo­lo­gie di rifiu­to che, quin­di, fini­sce ine­vi­ta­bil­men­te nei cen­tri TMB e poi in disca­ri­ca! Comun­que rima­nia­mo sem­pre atten­ti a nuo­ve solu­zio­ni che in altre real­tà ini­zia­no ad adot­ta­re, come ad esem­pio a Par­ma dove è ini­zia­ta la spe­ri­men­ta­zio­ne del­la rac­col­ta sera­le per la zona del cen­tro.

Con le mag­gio­ri fre­quen­ze pre­vi­ste per il cen­tro sto­ri­co (che si sono rese neces­sa­rie per anda­re incon­tro al mino­re spa­zio del­le abi­ta­zio­ni) e con l’attività di moni­to­rag­gio e otti­miz­za­zio­ne, si regi­stra­no già in que­sto bre­ve perio­do di avvio i pri­mi (anche se timi­di) suc­ces­si nel cen­tro sto­ri­co.

Nell’articolo si con­te­sta il meto­do incen­ti­van­te del siste­ma vir­tuo­so. Mi per­met­to di sol­le­va­re il dub­bio del­la com­pren­sio­ne.

Il Capi­to­la­to spe­cia­le d’appalto pre­ve­de un siste­ma armo­nio­so di incen­ti­vi che coin­vol­go­no tut­ti gli “atto­ri” che inter­ven­go­no per la riu­sci­ta del siste­ma stes­so: per i cit­ta­di­ni, per l’azienda e per i dipen­den­ti dell’azienda; anche in que­sto caso pro­ve­rò a met­te­re ordi­ne nel­la con­fu­sio­ne.

In par­ti­co­la­re, l’azienda dovrà garan­ti­re il rag­giun­gi­men­to mini­mo di quan­to indi­ca­to nel progetto/offerta che comun­que non potrà esse­re infe­rio­re al 65% medio di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta già a par­ti­re dal pri­mo anno di ese­cu­zio­ne del nuo­vo ser­vi­zio domi­ci­lia­re per asse­star­si a quo­ta 70% a par­ti­re dal secon­do anno di ese­cu­zio­ne del ser­vi­zio.

Se l’azienda riu­sci­rà a garan­ti­re il supe­ra­men­to degli obiet­ti­vi di Rac­col­ta Dif­fe­ren­zia­ta mini­mi pre­vi­sti (65% di RD nel pri­mo anno e 70% di RD nel­la fase a regi­me), con­sen­ten­do all’Amministrazione comu­na­le di ridur­re i costi che avreb­be dovu­to soste­ne­re per lo smal­ti­men­to di tali quan­ti­ta­ti­vi di rifiu­ti, l’amministrazione rico­no­sce­rà all’azienda, al ter­mi­ne di ogni annua­li­tà, il

40% dei rispar­mi aggiun­ti­vi (solo aggiun­ti­vi) rispet­to al 70% e solo per la fra­zio­ne indif­fe­ren­zia­ta, con­se­gui­ti qua­le ele­men­to pre­mian­te ed incen­ti­van­te. Que­sto siste­ma di incen­ti­vi è pro­gres­si­vo fino al rag­giun­gi­men­to, a regi­me, dell’obiettivo di RD nel­la misu­ra dell’80% che rico­no­sce­rà al ter­mi­ne dell’annualità, all’azienda il 60% dei rispar­mi aggiun­ti­vi (solo aggiun­ti­vi) rispet­to al 70% e solo per la fra­zio­ne indif­fe­ren­zia­ta.

Di que­sti incen­ti­vi l’azienda dovrà ver­sa­re agli ope­ra­to­ri, qua­le pre­mio di pro­dut­ti­vi­tà annua, il 60% del­la som­ma per­ce­pi­ta dal Comu­ne a tito­lo di pri­ma­li­tà; ciò rap­pre­sen­ta una del­le gran­di inno­va­zio­ni che per­met­te di far entra­re anche l’operatore nel siste­ma vir­tuo­so.

La tarif­fa­zio­ne pun­tua­le pre­mia i cit­ta­di­ni vir­tuo­si sul prin­ci­pio “chi inqui­na paga”.

Anzi­tut­to occor­re pre­ci­sa­re che, con l’applicazione del­la tarif­fa pun­tua­le (TARI cor­ri­spet­ti­vo), s’in­tro­du­ce un modo diver­so di distri­bui­re la coper­tu­ra dei costi varia­bi­li tra gli uten­ti, attra­ver­so il siste­ma di misu­ra­zio­ne dei con­fe­ri­men­ti del rifiu­to indif­fe­ren­zia­to, che con­sen­te di fare paga­re ogni uten­za in base a quan­to rifiu­to indif­fe­ren­zia­to pro­du­ce.

Quin­di la tarif­fa sarà “cuci­ta come un abi­to” ad ogni uten­te e ci sarà chi paga di più e chi di meno (ci potran­no esse­re 10.000 tarif­fe diver­se!). Chia­ra­men­te, il siste­ma di finan­zia­men­to comu­na­le del­la gestio­ne dei rifiu­ti e del­la puli­zia degli spa­zi comu­ni ha l’obiettivo del­la coper­tu­ra eco­no­mi­ca al 100% (secon­do quan­to pre­vi­sto dal­la leg­ge), da par­te degli uten­ti, dei costi del ser­vi­zio di rac­col­ta e smal­ti­men­to rifiu­ti e non solo (si pen­si agli inso­lu­ti, alle spe­se che affron­ta l’Amministrazione per per­so­na­le ecc.). Quin­di tut­ti i rispar­mi deri­van­ti dal man­ca­to con­fe­ri­men­to del­la fra­zio­ne sec­ca in disca­ri­ca e il con­se­guen­te aumen­to del­le fra­zio­ni dif­fe­ren­zia­te (al 100%) che sarà ven­du­ta ai Con­sor­zi Nazio­na­li andran­no a deter­mi­na­re “gli scon­ti” del­la Tarif­fa.

Ma non fini­sce qua. A bre­ve i rifiu­ti di pla­sti­ca, car­ta, vetro, fer­ro, allu­mi­nio e olio vege­ta­le con­fe­ri­ti diret­ta­men­te nel­la piat­ta­for­ma eco­lo­gi­ca, si tra­sfor­me­ran­no in tan­ti pre­mi e bonus per i cit­ta­di­ni vir­tuo­si. E anco­ra, sarà incen­ti­va­to sem­pre di più il com­po­stag­gio dome­sti­co. E anco­ra mol­to di più, ma risul­te­reb­be noio­so il lun­go elen­co!

Ad Aric­cia è ini­zia­to il per­cor­so ver­so i rifiu­ti zero che rivo­lu­zio­ne­rà non solo la moda­li­tà del­la rac­col­ta dei rifiu­ti ma cer­che­rà di modi­fi­ca­re com­por­ta­men­ti e sti­li di vita, per affer­ma­re una nuo­va cul­tu­ra fon­da­ta sul­la par­te­ci­pa­zio­ne respon­sa­bi­le e con­sa­pe­vo­le: è vero che il ruo­lo dei cit­ta­di­ni è impor­tan­te ma è fon­da­men­ta­le anche quel­lo dell’azienda e dei sin­go­li ope­ra­to­ri eco­lo­gi­ci che rap­pre­sen­ta­no il brac­cio ope­ra­ti­vo dell’Amministrazione comu­na­le.

Per quan­to riguar­da lo smal­ti­men­to del­la fra­zio­ne orga­ni­ca sareb­be auspi­ca­bi­le la rea­liz­za­zio­ne di un impian­to a “Km 0”; infat­ti, ricor­do ai distrat­ti, che la Cit­tà di Aric­cia è sta­ta una del­le pri­me ad ade­ri­re alla peti­zio­ne dei 72 Comu­ni che han­no richie­sto alla Regio­ne Lazio l’istallazione di “com­po­sta­to­ri di comu­ni­tà” del tipo aero­bi­co.

Que­ste mac­chi­ne (e pen­so che nell’articolo si fa pro­prio rife­ri­men­to a que­ste mac­chi­ne) han­no un costo ini­zia­le di inve­sti­men­to di cir­ca € 500.000 (come da ana­li­si svol­ta dal Comu­ne di Ole­va­no Roma­no); con­si­de­ran­do che ogni mac­chi­na può gesti­re il con­fe­ri­men­to per 780 ton/anno di fra­zio­ne orga­ni­ca cor­ri­spon­den­te media­men­te ad una comu­ni­tà di 10.000 abi­tan­ti, ad Aric­cia ser­vi­reb­be­ro alme­no due mac­chi­ne (che lavo­re­reb­be­ro sem­pre a regi­me) per un inve­sti­men­to ini­zia­le di € 1.000.000 più tut­ti i costi di gestio­ne e manu­ten­zio­ne. Inve­sti­men­to che si sta valu­tan­do insie­me alla Regio­ne Lazio e agli altri 71 Comu­ni che han­no fir­ma­to la peti­zio­ne (com­pre­so il Comu­ne di Ole­va­no Roma­no).

Nel men­tre si pre­fe­ri­sce incen­ti­va­re la pre­ven­zio­ne e ridu­zio­ne dei rifiu­ti median­te il com­po­stag­gio dome­sti­co del­la fra­zio­ne orga­ni­ca e degli scar­ti vege­ta­li. Tale inter­ven­to, oltre che a ridur­re la quan­ti­tà di orga­ni­co da trat­ta­re nei com­po­sta­to­ri, si col­lo­ca nel­le azio­ni per la pro­mo­zio­ne di uno svi­lup­po eco­no­mi­co soste­ni­bi­le e rispet­to­so del­la qua­li­tà ambien­ta­le.

L’ultimo rilie­vo ha il teno­re di una pole­mi­ca ste­ri­le.

I con­te­ni­to­ri han­no una vita media pari a 5 anni e quin­di il loro valo­re era pari a zero. Inol­tre, la pre­ce­den­te for­ni­tu­ra pre­ve­de­va dei con­te­ni­to­ri di volu­me­tria per la mag­gior par­te stan­dard da 120–240l. men­tre il nuo­vo pro­get­to pre­ve­de una for­ni­tu­ra dimen­sio­na­ta sul­la tipo­lo­gia del­le uten­ze e sul­la pro­du­zio­ne dei rifiu­ti. I vec­chi con­te­ni­to­ri, inol­tre, saran­no riti­ra­ti dal­la Socie­tà Ambien­te (già pro­prie­ta­ria dei con­te­ni­to­ri stes­si) che potrà riu­ti­liz­zar­li per pro­prie esi­gen­ze. Con que­sto meto­do già si avver­te un nuo­vo deco­ro urba­no: sono spa­ri­ti i “cas­so­net­ti stra­da­li per­so­na­li” libe­ran­do i mar­cia­pie­di e le stra­de!

Si fa nota­re, inol­tre, che ad Aric­cia è asse­gna­to il tito­lo di “cit­ta­di­ni rici­clo­ni” dei Castel­li Roma­ni con 286 chi­li pro capi­te l’anno di dif­fe­ren­zia­to pro­dot­to, que­sto gra­zie al lavo­ro e all’impegno che tut­ti ci met­to­no al rag­giun­gi­men­to dell’obiettivo.

Il nostro obiet­ti­vo ambi­zio­so sem­bra una uto­pia: rifiu­ti zero; tut­ti dob­bia­mo lavo­ra­re ver­so que­sto ambi­zio­so tra­guar­do, appa­ren­te­men­te irrag­giun­gi­bi­le, ma che pas­so dopo pas­so, con­so­li­dan­do i risul­ta­ti già rag­giun­ti e rag­giun­gen­do­ne di nuo­vi, potrem­mo veder­lo tra qual­che anno mol­to più vici­no a noi.

Asses­so­re all’Ambiente

Arch. Fabri­zio Pro­fi­co

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