I Castelli Romani e i Monti Prenestini: un’alternativa a Roma per il turista alla ricerca della qualità

I Castelli Romani e i Monti Prenestini: un’alternativa a Roma per il turista alla ricerca della qualità

19/10/2015 0 Di Francesca Marrucci

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IMG_2132di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

I Castel­li Roma­ni e i Mon­ti Pre­ne­sti­ni han­no avu­to i loro gior­ni di glo­ria al Padi­glio­ne Ita­lia del­l’Ex­po d Mila­no la scor­sa set­ti­ma­na. Su ini­zia­ti­va del­la Regio­ne Lazio e del Diret­to­re del Set­to­re Turi­smo, Gian­ni Bastia­nel­li, Comu­ni­tà Mon­ta­na e Par­co Regio­na­le dei Castel­li Roma­ni sono sta­ti ospi­ti nel­lo spa­zio espo­si­ti­vo di Visit Lazio per far cono­sce­re quan­to di bel­lo e buo­no pos­sa offri­re il ter­ri­to­rio a sud del­la Capi­ta­le.

Lo sco­po è quel­lo di far cono­sce­re ai turi­sti che non esi­ste solo Roma, anzi! Nei Castel­li Roma­ni e nei pae­si dei Moti Pre­ne­sti­ni pos­so­no tro­va­re tra­di­zio­ni, monu­men­ti e siti sto­ri­ci impor­tan­tis­si­mi, pae­sag­gi, cul­tu­ra, fol­klo­re e soprat­tut­to per­cor­si eno­ga­stro­no­mi­ci di altis­si­ma qua­li­tà. Esi­ste ormai un’am­pia fet­ta di turi­smo che non si accon­ten­ta del pac­chet­to stan­dar­diz­za­to, che non ama i menu turi­sti­ci, i soli­ti per­cor­si, ma va alla ricer­ca del­l’au­ten­ti­ci­tà del ter­ri­to­rio, dei suoi sapo­ri, degli ango­li da sco­pri­re, del­le sto­rie da rac­con­ta­re. Ecco allo­ra che i pae­si di que­sto ter­ri­to­rio diven­ta­no una cor­ni­ce idea­le per chi ha voglia di un turi­smo intel­li­gen­te e che lascia il segno.

IMG_2122Que­sto quan­to ha spie­ga­to, in bre­ve, Bastia­nel­li, che nel­la Con­fe­ren­za Stam­pa di pre­sen­ta­zio­ne di que­sto nuo­vo iti­ne­ra­rio turi­sti­co, ha lascia­to poi la paro­la a Giu­sep­pe De Righi, Pre­si­den­te del­la XI Comu­ni­tà Mon­ta­na: “Que­sta pre­sen­za all’Ex­po è impor­tan­te per­ché è il momen­to di pre­sen­tar­ci all’e­ste­ro come un ter­ri­to­rio in cui man­gia­re, bere, sog­gior­na­re, visi­ta­re. Poi, even­tual­men­te, si può anda­re a Roma. La siner­gia tra Comu­ni e enti può far vin­ce­re que­st’i­dea e sia­mo qui a testi­mo­niar­lo”.

San­dro Carac­ci, Com­mis­sa­rio del Par­co Regio­na­le dei Castel­li Roma­ni ha ricor­da­to come il Par­co sia sta­to volu­to dai cit­ta­di­ni tra­mi­te rac­col­ta di fir­me 31 anni fa e che ha lo sco­po di fare ambien­te sen­za ditac­car­si dai pro­ble­mi loca­li. “In que­sto ter­ri­to­rio di 350 mila per­so­ne, stia­mo cer­can­do di fare siste­ma, un siste­ma turi­sti­co inte­gra­to, che comun­que tute­li le par­ti­co­la­ri­tà di ogni sin­go­lo Comu­ne. Abbia­mo un patri­mo­nio ambien­ta­le uni­co, dopo 50 anni sono per­si­no tor­na­te a nidi­fi­ca­re le aqui­le, un segno che dopo i tan­ti dan­ni fat­ti negli anni pas­sa­ti, final­men­te si rico­min­cia con il pie­de giu­sto”.

IMG_2125Mau­ri­zio Fon­ta­na, Diret­to­re del Par­co, ha intro­dot­to il tema del­le aree pro­tet­te, che nel Lazio sono il 12,5% del tota­le nazio­na­le. “La Rete Natu­ra 2000 è for­ma­ta dal­le uni­che aree pro­tet­te rico­no­sciu­te dal­l’UE e che con­ta­no in Ita­lia ben 2300 siti. Di que­sti il 10% è nel Lazio e 4 nel Par­co Regio­na­le dei Castel­li Roma­ni. Il pro­ble­ma è che nes­su­no lo sa. Da qui nasce il pro­get­to di comu­ni­ca­zio­ne che vede la col­la­bo­ra­zio­ne di fon­di pub­bli­ci e pri­va­ti e il Par­co come capo­fi­la. Già 7500 alun­ni del Lazio sono sta­ti rag­giun­ti dal­le atti­vi­tà di for­ma­zio­ne del pro­get­to e altri se ne aggiun­ge­ran­no entro fine anno. Per tut­ti gli altri c’è inve­ce a dispo­si­zio­ne un’app e il sito lifegopark.it”.

Tra gli ammi­ni­stra­to­ri pre­sen­ti e che han­no intro­dot­to i pro­pri Comu­ni e le loro pecu­lia­ri­tà Gian­pao­lo Nar­di, Sin­da­co di Castel San Pie­tro Roma­no, il Comu­ne più pic­co­lo del ter­ri­to­rio, noto per i film di Vit­to­rio De Sica e Gina Lol­lo­bri­gi­da; Dani­lo Sor­di, Con­si­glie­re Metro­po­li­ta­no che ha rap­pre­sen­ta­to Gal­li­ca­no; Ema­nue­le Puc­ci, Sin­da­co di Mon­te Por­zio Cato­ne, che ha ricor­da­to even­ti come il Cato­ne Film Festi­val e la Mostra del­le Orchi­dee che richia­ma­no turi­sti da tut­ta Ita­lia; il Sin­da­co di Colon­na, Augu­sto Cap­pel­li­ni, ha ricor­da­to la Festa del Vino e la Sagra del­le Pin­ci­nel­le, men­tre il vice­sin­da­co di Nemi, Edy Palaz­zi, ha descrit­to i tra­guar­di già otte­nu­ti dal pae­se del­le fra­go­le, che è l’u­ni­co com­ple­ta­men­te com­pre­so nel Par­co.

IMG_2130Anche Pasqua­le Boc­cia, Sin­da­co di Roc­ca di Papa, ricor­dan­do la bat­ta­glia con­tro le anten­ne su Mon­te Cavo ha fat­to un appel­lo alla riap­pro­pria­zio­ne del ter­ri­to­rio e a con­ti­nua­re con le espe­rien­ze che uni­sco­no come il Siste­ma Biblio­te­ca­rio e il Cir­cui­to Musea­le; men­tre l’as­ses­so­ra fra­sca­ta­na, Fran­ce­sca Naro­ni, ha rcor­da­to che la can­di­da­tu­ra di Fra­sca­ti a Capi­ta­le del­la Cul­tu­ra per il 2016 si otter­rà solo in un con­te­sto di con­di­vi­sio­ne e siner­gia cn i Comu­ni limi­tro­fi. Tra l’al­tro, il Fra­sca­ti è il pri­mo DOC d’I­ta­lia e la Stra­da dei Vini che uni­sce i Castel­li da Zaga­ro­lo a Vell­le­tri è la più lun­ga d’I­ta­lia.

Sul­lo sfon­do di sug­ge­sti­ve imma­gi­ni dei pae­si cita­ti e degli altri che com­pon­go­no il ter­ri­to­rio, l’in­con­tro è ter­mi­na­to con una degu­sta­zio­ne di alcu­ni pro­dot­ti d’ec­cel­len­za pre­sen­ta­ti dal Pre­si­dio Slow Food di Fra­sca­ti: oltre al DOC, i gigliet­ti, biscot­ti uni­ci di Castel San Pie­tro Roma­no, la por­chet­ta di Aric­cia e altre spe­cia­li­tà del ter­ri­to­rio.

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