Anzio, Sinistra senza aggettivi: sulla Riserva Puccini 120 mila m3 di cemento

Anzio, Sinistra senza aggettivi: sulla Riserva Puccini 120 mila m3 di cemento

19/10/2015 0 Di Redazione

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gru-3Riser­va Puc­ci­ni: un altro piat­to for­te dell’urbanistica “a la car­te” dell’Amministrazione comu­na­le di Anzio. “Ser­vi­ti” 120.000 metri cubi sul­l’ul­ti­ma area ver­de del lito­ra­le.

Ave­va­mo denun­cia­to più vol­te in pas­sa­to – come Asso­cia­zio­ne “Sini­stra sen­za agget­ti­vi — l’allegra gestio­ne dell’urbanistica di Anzio fin dai pri­mi atti del nuo­vo, pes­si­mo, P.R. G. L’a­ve­va­mo defi­ni­ta “a la car­te” cioè adat­ta­bi­le e adat­ta­ta alle con­ve­nien­ze e ai desi­de­ra­ta di que­sto o quel per­so­nag­gio per sod­di­sfa­re in qual­che modo gli inte­res­si con­ver­gen­ti — poli­ti­ci e di pote­re eco­no­mi­co — nel cen­tro destra che sgo­ver­na Anzio. E, anco­ra una vol­ta pos­sia­mo dire che non sba­glia­va­mo.

Così tor­na­no pun­tua­li e pre­ci­se le denun­ce di allo­ra , quan­to mai cal­zan­ti rispet­to all’operazione che si sta ten­tan­do sull’area Puc­ci­ni.

Per noi par­la­no arti­co­li, inter­vi­ste, pre­se di posi­zio­ne: i gua­sti già pro­dot­ti dal P.R.G. vigen­te sono ormai rico­no­sciu­ti da tut­ti e con­si­sto­no prin­ci­pal­men­te in una urba­niz­za­zio­ne sel­vag­gia che ci ha rega­la­to un’edilizia dif­fu­sa di bas­sa qua­li­tà e miglia­ia di allog­gi disa­bi­ta­ti e inven­du­ti.

Ma ave­va­mo anche aller­ta­to l’opinione pub­bli­ca su altre ope­ra­zio­ni che si sta­va­no pre­di­spo­nen­do, a satu­ra­zio­ne del­le poche aree anco­ra inte­gre.

Tra le più peri­co­lo­se, ave­va­mo segna­la­to il rein­se­ri­men­to nel P.R.G. — in fase di osser­va­zio­ni — del­le volu­me­trie rela­ti­ve all’area Puc­ci­ni, non pre­vi­ste nel­la pri­ma ste­su­ra del Pia­no.

Tali volu­me­trie all’e­po­ca del P.R.G. furo­no loca­liz­za­te in una zona ben defi­ni­ta del­l’a­rea Puc­ci­ni, quel­la a ridos­so dell’abitato di Lavi­nio Mare, al fine di man­te­ne­re libe­ra la par­te resi­dua, desti­nan­do­la a ver­de pub­bli­co, ed impe­dir­ne la sal­da­tu­ra urba­na con i quar­tie­ri di Cin­cin­na­to-Vil­la Clau­dia

Ora è arri­va­ta la con­fer­ma uffi­cia­le del via libe­ra da par­te dell’Amministrazione comu­na­le alla urba­niz­za­zio­ne di que­sto com­pren­so­rio, con­ti­nua­zio­ne natu­ra­le del pol­mo­ne ver­de di Tor Cal­da­ra, area di enor­me pre­gio ambien­ta­le, desti­na­ta dal P.R.G. a ver­de pub­bli­co, sot­to­po­sta a vin­co­lo dal PTPR. Oltre tut­to, con uno stra­vol­gi­men­to di quan­to pre­vi­sto dal P.R.G., le edi­fi­ca­zio­ni per 120.000 metri cubi non saran­no più con­cen­tra­re nel­la sola area adia­cen­te l’edificato di Lavi­nio Mare, ben­sì saran­no “spal­ma­te” di fat­to su tut­ti i 70 etta­ri!

Nel­la riu­nio­ne del­la Com­mis­sio­ne Urba­ni­sti­ca Con­si­lia­re del 15 otto­bre u.s. sono sta­te illu­stra­te le pla­ni­me­trie e i cri­te­ri del nuo­vo inter­ven­to, che han­no evi­den­zia­to note­vo­li cri­ti­ci­tà:

  • L’intervento non ha alcun rea­le fon­da­men­to impren­di­to­ria­le e l’ipotesi pre­vi­sta ha lo sco­po di fra­zio­na­re la cuba­tu­ra su tut­ta la tenu­ta, al solo fine miglio­rar­ne l’appeal sul mer­ca­to immo­bi­lia­re.
  • La par­cel­liz­za­zio­ne del­la volu­me­tria in quat­tro “bor­ghet­ti” dis­se­mi­na­ti nel­la tenu­ta, in sostan­za por­ta all’urbanizzazione dell’intera area e pre­fi­gu­ra di fat­to un uso pri­va­to del­la resi­dua area ver­de, che andrà al ser­vi­zio degli inter­ven­ti edi­li­zi e non sarà più un par­co pub­bli­co, quel­lo che avreb­be dovu­to esse­re il natu­ra­le pro­se­gui­men­to a mon­te del­la Riser­va natu­ra­le di Tor Cal­da­ra.
  • Le tipo­lo­gie pre­vi­ste dal P.R.G. era­no turi­sti­che, ma quel­le attua­li sem­bra­no pre­fi­gu­ra­re una desti­na­zio­ne diver­sa dall’alberghiero.
  • Il pro­get­to pro­po­sto modi­fi­ca sostan­zial­men­te le desti­na­zio­ni di pia­no e quin­di secon­do noi si con­fi­gu­ra come una varian­te al P.R.G. , ma l’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le vuo­le fare in fret­ta e nega che si deb­ba segui­re l’i­ter di appro­va­zio­ne pre­vi­sto dal­la legi­sla­zio­ne vigen­te.

Sen­za adden­trar­ci trop­po, in que­sta sede, in spe­ci­fi­ci­tà tec­ni­co-pro­ce­du­ra­li denun­cia­mo con for­za il ten­ta­ti­vo dell’Amministrazione comu­na­le di appro­va­re l’intervento solo in Giun­ta, sen­za pas­sa­re al vaglio del Con­si­glio Comu­na­le e del livel­lo di con­trol­lo regio­na­le.

Una scel­ta di tota­le chiu­su­ra, che non con­sen­te alcun dibat­ti­to pub­bli­co su una scel­ta pesan­te, che va a com­pro­met­te­re l’ultima area libe­ra di quel quar­tie­re e del­la cit­tà, nel disprez­zo dei più ele­men­ta­ri prin­ci­pi di una cor­ret­te pia­ni­fi­ca­zio­ne e gestio­ne del ter­ri­to­rio.

Non si trat­ta di inca­pa­ci­tà e incom­pe­ten­za dei nostri ammi­ni­stra­to­ri (for­se c’è anche quel­la) che impe­di­sce loro di coglie­re a pie­no la gra­vi­tà di simi­li scel­te per il futu­ro di Anzio. Si trat­ta del­la loro fer­ma deter­mi­na­zio­ne di edi­fi­ca­re tut­to quel­lo che è pos­si­bi­le e anche di più, nel più bre­ve tem­po e pri­ma che sca­da, tra poco più di due anni, il loro man­da­to elet­to­ra­le.

La sini­stra, tut­ta la sini­stra, alzi la voce, si fac­cia sen­ti­re. Biso­gna met­te­re in cam­po tut­te le pos­si­bi­li azio­ni poli­ti­che e giu­ri­di­che nei con­fron­ti del Comu­ne e dei vari livel­li tec­ni­co-isti­tu­zio­na­li coin­vol­ti che even­tual­men­te aval­le­ran­no tale scel­ta, Si crei un ampio fron­te uni­ta­rio di oppo­si­zio­ne per rida­re spe­ran­za alla cit­tà!

Tut­te le for­ze sane di Anzio han­no il dove­re di mobi­li­ta­re ener­gie e intel­li­gen­ze per impe­di­re ulte­rio­ri dan­ni e far capi­re agli avven­tu­rie­ri dell’urbanistica che il loro bluff è sta­to sco­per­to.

Il mega-por­to, le ter­me, Nero­po­lis, il casi­nò sono tut­ti sogni “inven­ta­ti” per distrar­re l’opinione pub­bli­ca da altre ope­ra­zio­ni mol­to più ter­ra — ter­ra e red­di­ti­zie, anche dal pun­to di vista elet­to­ra­le.

Non sia­mo in pre­sen­za di ammi­ni­stra­to­ri lun­gi­mi­ran­ti, come qual­cu­no vor­reb­be­ro far cre­de­re, ma di ridi­co­li fur­bet­ti del quar­tie­ri­no, mestie­ran­ti del­la poli­ti­ca e loro acco­li­ti di vec­chio e nuo­vo conio ai qua­li abbia­mo il dove­re di nega­re un futu­ro poli­ti­co e cac­ciar­li pri­ma pos­si­bi­le dal gover­no del­la cit­tà, evi­tan­do che fac­cia­no altri dan­ni.

Altri­men­ti, come già det­to in altre occa­sio­ni, tra qual­che anno l’urbanistica “a la car­te” fini­rà comun­que, ma non per­ché si sarà riu­sci­ti ad impor­re nuo­ve scel­te nel­la dire­zio­ne di uno svi­lup­po soste­ni­bi­le, più sem­pli­ce­men­te per­ché, non essen­do pur­trop­po un bene ine­sau­ri­bi­le, non ci sarà più ter­ri­to­rio da “cuci­na­re”.

 

Enzo Tosel­li

Respon­sa­bi­le Urba­ni­sti­ca Asso­cia­zio­ne “Sini­stra sen­za agget­ti­vi”

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