Siamo tutti Charlie

Siamo tutti Charlie

08/01/2015 0 Di Francesca Marrucci

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nous sommes charliedi Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Tut­ti i gior­ni c’è una con­fer­ma dal­la cro­na­ca. Più di una con­fer­ma. Tut­ti i gior­ni.
Non sono d’ac­cor­do con il mio ami­co Luca Mariot­ti che sta­ma­ne soste­ne­va su Face­book che ogni reli­gio­ne è una mer­da. Anco­ra una vol­ta per­dia­mo di vista il pun­to del­la que­stio­ne. E la que­stio­ne non è la reli­gio­ne.
Io, per­so­nal­men­te, non amo la sati­ra che pren­de di mira i capi­sal­di reli­gio­si, qua­lun­que essi sia­no. Mi diver­te quel­la, inve­ce, che met­te a nudo gli appa­ra­ti reli­gio­si, le gerar­chie, le spe­cu­la­zio­ni uti­li­ta­ri­sti­che. Ciò non toglie che sia fon­da­men­ta­le garan­ti­re l’im­por­tan­za di espri­me­re libe­ra­men­te quel­lo che si pen­sa e fare sati­ra su cosa si vuo­le cri­ti­ca­re libe­ra­men­te.
Ma chi pra­ti­ca la reli­gio­ne, mol­te vol­te, non capi­sce que­ste dif­fe­ren­ze. Non le appli­ca, non ha voglia di appli­car­le, non vuo­le sia­no appli­ca­te.
Per tor­na­re al mio ami­co Luca, non è la reli­gio­ne che è una mer­da. Sono quel­li che la usa­vo a fini pro­pri che sono una mer­da.
E’ mol­to diver­so.
Non è uti­le spo­sta­re il ful­cro del pro­ble­ma sul­la reli­gio­ne, che qua­le sia il nome che assu­me nei vari con­te­sti etni­ci, cul­tu­ra­li e geo­gra­fi­ci, ha dei pila­stri fon­da­men­ta­li posi­ti­vi, didat­ti­ci, mora­li impor­tan­tis­si­mi. Il pro­ble­ma è l’uo­mo. SEMPRE. Non lo dimen­ti­chia­mo.

Quan­do Marx par­la­va del­l’op­pio dei popo­li, non inten­de­va dire che l’op­pio fos­se una pian­ta male­det­ta e una iat­tu­ra del­la natu­ra. E’ quel­lo che face­va­no gli uomi­ni con l’op­pio che anneb­bia­va loro la ragio­ne e così suc­ce­de con la reli­gio­ne.
Come dice­vo al recen­te semi­na­rio di Sto­ria del­le Reli­gio­ni, qua­si sem­pre i reli­gio­si più fana­ti­ci san­no poco o nien­te del­la pro­pria reli­gio­ne e quel poco che san­no è spes­so anche sba­glia­to. Ma la reli­gio­ne è nata per rispon­de­re a tan­te doman­de inso­lu­te, per ras­si­cu­ra­re lad­do­ve non c’è cer­tez­za, per dare rispo­ste dove non ce ne sono e quin­di, cosa c’è di più faci­le di tra­via­re chi ha biso­gno di que­ste rispo­ste, di que­ste cer­tez­ze e di que­ste spe­ran­ze, facen­do cre­de­re ciò che si vuo­le? La gen­te è debo­le e si appel­la alla reli­gio­ne come un nau­fra­go ad un sal­va­gen­te, anche se non lo sa. Anche se ognu­no per ragio­ni diver­se.
Tra que­sti, tan­ti sono influen­za­bi­li, tan­ti han­no rab­bie e ran­co­ri nasco­sti che nel­le guer­re pseu­do-san­te pos­so­no tro­va­re una val­vo­la di sfo­go.
E’ così che un mes­sag­gio ele­men­ta­re e comu­ne che pre­di­ca fra­tel­lan­za e amo­re, divie­ne una cam­pa­gna d’o­dio e di rival­sa. Una ven­det­ta con­tro un nemi­co non ben iden­ti­fi­ca­to. Con­tro un nemi­co che è tut­ti e nes­su­no. Con­tro un nemi­co che è l’e­si­sten­za stes­sa.
La pro­pria (con gli atten­ta­to­ri-sui­ci­di) e degli altri (con gli atten­ta­ti, con le per­se­cu­zio­ni, con le pri­va­zio­ni dei dirit­ti).
E cosa c’è di più faci­le, con­ve­nien­te, ras­si­cu­ran­te se non indi­vi­dua­re nel­l’al­tro chi è diver­so?
Cosa c’è di più faci­le, con­ve­nien­te, ras­si­cu­ran­te del­l’o­mo­lo­ga­zio­ne di pen­sie­ro?
Quin­di o sei come me, o la pen­si come me o non meri­ti di esi­ste­re.
E’ faci­le. Indub­bia­men­te. Ma non è giu­sto. E, soprat­tut­to, non risol­ve i pro­ble­mi. E’ solo uno sfo­go per gli istin­ti più bas­si del gene­re uma­no e i pro­ble­mi li accre­sce.
Il pro­ble­ma non è solo di chi fa atten­ta­ti nel nome di un fal­so Islam, di chi pic­chia a mor­te un nero, nasco­sto da un can­di­do cap­puc­cio, in ono­re del­la cri­stia­ni­tà bian­ca, di chi schia­viz­za­va e mas­sa­cra­va indi­ge­ni poco pro­pen­si alla con­ver­sio­ne in nome di un Dio mor­to sul­la cro­ce o di un uomo che sede­va sul tro­no di Roma.
Il pro­ble­ma è anche di chi fa il gio­co di que­sta gen­te e fa, dopo que­ste tra­ge­die, di tut­ta l’er­ba un fascio. Di chi si abbas­sa al gio­co del ‘sono tut­ti così’ e chie­de ad alta voce i roghi in piaz­za anche per chi non c’en­tra nien­te. Di chi si affan­na, com­pia­ciu­to, fal­sa­men­te indi­gna­to, a gri­da­re ‘ora fuo­ri tut­ti’, eret­to sul pie­di­stal­lo del trion­fo del ‘ve l’a­ve­vo det­to io chi era sta gen­ta­glia’. Come se ciò accre­sces­se la loro intel­li­gen­za o la loro capa­ci­tà cogni­ti­va.
Già. Gen­ta­glia. Tut­ta gen­ta­glia.

Anche quel disgra­zia­to poli­ziot­to di quar­tie­re che ci ha pro­va­to a fer­ma­re i due atten­ta­to­ri, lui sì da eroe, con la sua bici­clet­ta da poli­ziot­to di quar­tie­re, con il suo sen­so del­la giu­sti­zia, rice­ven­do in cam­bio una sen­ten­za di mor­te sen­za appel­lo. Eroe sì, ma meno. Meno, per­ché anche lui musul­ma­no e, l’ab­bia­mo det­to, no? Sono tut­ti ugua­li, tut­ti fuo­ri, tut­ti paras­si­ti, tut­ti ter­ro­ri­sti. Quin­di nes­su­no in Ita­lia spen­de una paro­la per que­sto pove­ro Cri­sto (oh no! Non si può dire! For­se sono sta­ta bla­sfe­ma anch’io! Avvi­ci­na­re Cri­sto a un immi­gra­to isla­mi­co, inte­gra­to sì, ma isla­mi­co, caz­zo. E maga­ri era pure in com­but­ta con quei due e l’han­no fat­to fuo­ri per­ché non par­las­se…). Anzi no, due o tre l’han­no spe­se ed era­no del gene­re appe­na cita­to, quin­di sten­do un pie­to­so velo.
Resta il fat­to, caro Luca che oggi mi sei sta­to fon­te d’i­spi­ra­zio­ne, che l’uo­mo è capa­ce di una sola cosa: di usa­re tut­ti i mez­zi in suo pos­ses­so per crea­re odio.
Qual­cu­no, un po’ più illu­mi­na­to, ha mes­so giù dei valo­ri eti­ci e mora­li, che poi si sono tra­sfor­ma­ti in reli­gio­ni?
Qual­cu­n’al­tro, anzi mol­ti di più, si sono affret­ta­ti ad usa­re sto­ria, pote­re, filo­so­fia, que­stio­ni socia­li per tra­sfor­ma­re un mes­sag­gio d’a­mo­re in odio.
Ecco, tut­to qui.
L’uo­mo cor­rom­pe tut­to quel­lo che toc­ca. Non è la reli­gio­ne a fare schi­fo. A fare schi­fo è sem­pre l’uo­mo che è vota­to alla distru­zio­ne di tut­to ciò che gli sta intor­no, com­pre­so il pia­ne­ta in cui vive e le altre raz­ze viven­ti lo stes­so.
E’ bene non con­fon­de­re la ragio­ne di que­sto stil­li­ci­dio con­ti­nuo di cui par­la­vo all’i­ni­zio di que­sto lun­go edi­to­ria­le. E’ bene non fare di tut­ta l’er­ba un fascio.
Tan­ti musul­ma­ni sono oggi afflit­ti come e più di noi e han­no (giu­sta­men­te) pau­ra. Per­ché l’i­gno­ran­za è tan­ta. Per­ché l’i­gno­ran­za por­ta odio e l’o­dio por­ta la per­se­cu­zio­ne indi­scri­mi­na­ta e la Sto­ria ci ha inse­gna­to cosa signi­fi­ca.
Dia­mo la col­pa ai col­pe­vo­li. Dia­mo spe­ran­za a tut­ti gli altri.

Per­ché è bene non dimen­ti­ca­re che, pri­ma o poi, sia­mo tut­ti Char­lie, nes­su­no esclu­so.

Nous som­mes tous Char­lie.

DAL BLOG DI MAURO MUNAFO’ sul­l’E­spres­so:

Lo so, sie­te lì pron­ti a con­di­vi­de­re gli arti­co­li di Oria­na Fal­la­ci che “ah, ave­va capi­to tut­to”, oppu­re sta­te facen­do like a qual­che pro­po­sta di Mat­teo Sal­vi­ni o Mau­ri­zio Gaspar­ri, o vi date un tono andan­do sul­la pagi­na di Mari­ne Le Pen anche se non cono­sce­te una paro­la di fran­ce­se.

Non voglio inter­rom­per­vi, per cari­tà. Sai che pal­le que­sti “mae­stri­ni del­la sini­stra buo­ni­sta” (defi­ni­zio­ne che mi gua­da­gno in auto­ma­ti­co per­ché ho un blog sull’Espresso).

Giu­ro, vi rubo solo un minu­to. Per elen­car­vi giu­sto alcu­ni FATTI che, ne sono cer­to, non incri­ne­ran­no in alcun modo le vostre gra­ni­ti­che con­vin­zio­ni sul fat­to che i musul­ma­ni sono tut­ti estre­mi­sti e che comun­que è col­pa degli immi­gra­ti:

  1. Tra i dodi­ci mor­ti del­la stra­ge di Pari­gi ci sono il cor­ret­to­re di boz­ze Musta­pha Our­rad e il poli­ziot­to Ahmed Mera­det. Pro­ba­bil­men­te sono musul­ma­ni anche loro;
  2. Il con­si­glio fran­ce­se per il cul­to musul­ma­no ha con­dan­na­to sen­za discus­sio­ni la stra­ge. «A nome dei musul­ma­ni di Fran­cia, nel­la loro qua­si una­ni­mi­tà, sono qui per con­dan­na­re l’orrore di que­sto cri­mi­ne indi­ci­bi­le»: lo ha det­to il pre­si­den­te del Con­si­glio fran­ce­se per il cul­to musul­ma­no, Dalil Bou­ba­keur, giun­gen­do davan­ti alla reda­zio­ne di Char­lie Heb­do a Pari­gi. «Ci inchi­nia­mo davan­ti a tut­te le vit­ti­me di que­sto dram­ma orri­bi­le» (fon­te);
  3. Per quel­li che “vab­beh ma a con­dan­na­re sono buo­ni tut­ti”: in Fran­cia i musul­ma­ni han­no mani­fe­sta­to anche con­tro l’Isis mesi fa (fon­te: Avve­ni­re), cosa che è suc­ces­sa anche in Ita­lia;
  4. I due prin­ci­pa­li sospet­ta­ti dell’attentato sono fran­co-alge­ri­ni. Cioè non sono immi­gra­ti e han­no il pas­sa­por­to fran­ce­se. Quin­di tut­to il discor­so su Mare Nostrum e sull’immigrazione in Ita­lia (che, atten­zio­ne, è un discor­so asso­lu­ta­men­te legit­ti­mo), non ha alcun sen­so ven­ga fat­to in que­sta cir­co­stan­za. Per­ché, appun­to, non c’entra nul­la;
  5. Nel 2014 sono sta­ti ucci­si cir­ca 90 tra gior­na­li­sti e ope­ra­to­ri nel mon­do. Tut­ti han­no in men­te le imma­gi­ni dei repor­ter ame­ri­ca­ni deca­pi­ta­ti dall’Is. In real­tà, nume­ri­ca­men­te, sono mol­ti di più i Moha­med, i Yusuf, gli Omar ammaz­za­ti tra Siria e Pale­sti­na: si trat­ta di gior­na­li­sti loca­li, qua­si sem­pre musul­ma­ni, ucci­si da ter­ro­ri­sti, delin­quen­ti e dit­ta­to­ri dei loro pae­si. Quin­di i musul­ma­ni non sono tut­ti ugua­li e ven­go­no spes­so ammaz­za­ti per­ché chie­do­no la liber­tà di stam­pa.
  6. In Euro­pa ci sono tra i 20 e i 30 milio­ni di musul­ma­ni. Que­sta cosa può pia­ce­re o meno, ma è un dato di fat­to. Non sono tut­ti ter­ro­ri­sti, non sono tut­te bra­ve per­so­ne.
  7. Pri­ma di invo­ca­re il ritor­no del­la pena di mor­te (come chie­de la Le Pen) o l’uso di tor­tu­re gra­tui­te sui ter­ro­ri­sti, vale la pena ricor­da­re che uno dei due sospet­ti atten­ta­to­ri, Che­rif Koua­chi, è diven­ta­to un fana­ti­co isla­mi­sta dopo aver visto le tor­tu­re inflit­te ai reclu­si ad Abu Ghraib (fon­te: New York Times). Quin­di lo sfo­go vio­len­to rischia di ali­men­ta­re solo altra vio­len­za.

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