Rifiuti, agli arresti domiciliari imprenditore Cerroni e altri cinque

Rifiuti, agli arresti domiciliari imprenditore Cerroni e altri cinque

10/01/2014 0 Di Redazione

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Manlio Cerroni

Man­lio Cer­ro­ni

Arre­sti domi­ci­lia­ri per l’av­vo­ca­to Man­lio Cer­ro­ni, che da anni con­trol­la la disca­ri­ca di Mala­grot­ta, per l’ex pre­si­den­te del­la Regio­ne Lazio, Bru­no Lan­di e altre cin­que per­so­ne. Li ha fir­ma­ti il gip su richie­sta del­la pro­cu­ra di Roma che ipo­tiz­za il rea­to di truf­fa.

 Il seque­stro di 18 milio­ni di euro per equi­va­len­te, tra beni e pro­prie­ta’, e’ sta­to ese­gui­to dal­la Guar­dia di Finan­za su ordi­ne del gip nei con­fron­ti del­la Gio­vi e del­la Pon­ti­na Ambien­te, due socie­ta’ che fan­no rife­ri­men­to ad alcu­ni dei sog­get­ti fini­ti que­sta mat­ti­na agli arre­sti domi­ci­lia­ri nel­l’am­bi­to del­l’in­chie­sta del­la pro­cu­ra di Roma sul traf­fi­co dei rifiu­ti.

Le inda­gi­ni sono con­dot­te dai cara­bi­nie­ri del Noe che lavo­ra­no anche sul­l’i­po­te­si di un’as­so­cia­zio­ne per delin­que­re fina­liz­za­ta al traf­fi­co dei rii­fiu­ti. Agli arre­sti domi­ci­lia­ri, oltre a Cer­ro­ni e Lan­di, sono fini­ti Luca Fega­tel­li, Fran­ce­sco Ran­do, Pie­ro Gio­vi, Ranie­ro De Filip­pis e Pino Sici­gna­no.

I cara­bi­nie­ri del Noe han­no ese­gui­to oggi sei ordi­nan­ze di custo­dia cau­te­la­re ai domi­ci­lia­ri, fir­ma­te dal gip di Roma, per diver­si rea­ti tra cui asso­cia­zio­ne a delin­que­re e traf­fi­co di rifiu­ti, nei con­fron­ti di Man­lio Cer­ro­ni, noto impren­di­to­re del set­to­re e patron del­la gran­de disca­ri­ca di Mala­grot­ta alle por­te del­la capi­ta­le, e altre cin­que per­so­ne, tra cui suoi col­la­bo­ra­to­ri ed ex diri­gen­ti del­la Regio­ne Lazio.

Lo rife­ri­sco­no i cara­bi­nie­ri in una nota, pre­ci­san­do che i mili­ta­ri stan­no pro­ce­den­do anche al seque­stro per equi­va­len­te di oltre 18 milio­ni di euro in dan­no del­le socie­tà E.Giovi srl(gestore del­la disca­ri­ca di Mala­grot­ta) e Pon­ti­na Ambien­te srl (gesto­re del­la disca­ri­ca di Alba­no Lazio­ne) in quan­to pre­sun­ti pro­ven­ti del traf­fi­co di rifiu­ti.

Secon­do gli inve­sti­ga­to­ri, nel­la pira­mi­de orga­niz­za­ti­va del traf­fi­co di rifiu­ti dopo Cer­ro­ni, si tro­va­va Bru­no Lan­di, anche lui ai domi­ci­lia­ri, ex pre­si­den­te Psi del­la Regio­ne Lazio nel­la pri­ma metà degli anni 80 e “sto­ri­co col­la­bo­ra­to­re” del­l’im­pren­di­to­re.

L’in­da­gi­ne, infor­ma la nota del­l’Ar­ma, che ipo­tiz­za una vera e pro­pria orga­niz­za­zio­ne cri­mi­na­le, si con­cen­tra su quat­tro diret­tri­ci: la gestio­ne del­l’im­pia­no di rac­col­ta e trat­ta­men­to rifiu­ti di Alba­no Lazia­le, il ter­mo­va­lo­riz­za­to­re del­la mede­si­ma cit­tà, la rea­liz­za­zio­ne di un inva­so per una nuo­va disca­ri­ca in loca­li­tà Mon­ti del­l’Or­tac­cio e le tarif­fe per lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti nei comu­ni di Anzio e Net­tu­no.

I rea­ti con­te­sta­ti a vario tito­lo agli arre­sta­ti, oltre all’as­so­cia­zio­ne a delin­que­re e il traf­fi­co di rifiu­ti, sono fro­de in pub­bli­che for­ni­tu­re, truf­fa in dan­no di enti pub­bli­ci e fal­so ideo­lo­gi­co.

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