L’Opinione. L’Italia oltre Berlusconi chiede un passo avanti alla politica

L’Opinione. L’Italia oltre Berlusconi chiede un passo avanti alla politica

17/06/2011 1 Di Redazione

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L’ITALIA OLTRE BERLUSCONI RICHIEDE ALLA POLITICA UN PASSO AVANTI

di Andrea Tit­ti

Dopo die­ci anni il popo­lo Ita­lia­no ha risco­per­to l’istituto refe­ren­da­rio, destan­do­lo da un letar­go che appa­ri­va eter­no. Citan­do Giam­bat­ti­sta Vico, non ci è dif­fi­ci­le richia­ma­re i “cor­si e ricor­si” sto­ri­ci, dato che, il refe­ren­dum assur­ge alla ribal­ta del­le cro­na­che ed assu­me un ruo­lo qua­si disen­ti­nel­la rivo­lu­zio­na­ria nel nostro Pae­se, allor­quan­do ci avvi­sa che un siste­ma è fini­to e alle por­te bus­sa­no i cam­bi di sce­na­rio.

Fu così quan­do il cra­xi­smo e la Mila­no “da bere”, cad­de­ro sul que­si­to che abo­li­va la dop­pia pre­fe­ren­za nel­la leg­ge elet­to­ra­le, pro­dro­mo alla cadu­ta del­la “Pri­ma Repub­bli­ca” ed alla sosti­tu­zio­ne del siste­ma elet­to­ra­le pro­por­zio­na­le con quel­lo mag­gio­ri­ta­rio, anch’essa avve­nu­ta sul­la spin­ta popo­lar refe­ren­da­ria dell’Aprile 1993.

Oggi come ieri, i gover­nan­ti in sella,invitarono a diser­ta­re le urne, sul­la scor­ta di una lea­der­schip cari­sma­ti­ca e popo­la­re che, appa­ren­te­men­te, sen­ti­va­no sal­da e immu­ne dagli scon­vol­gi­men­ti socia­li in atto.

Il refe­ren­dum tut­ta­via, non ha mai rap­pre­sen­ta­to una solu­zio­ne poli­ti­ca alla cri­si di un siste­ma, ma si è limi­ta­to a fun­ge­re da ter­mo­me­tro, rag­giun­gen­do il suo pic­co più alto, in con­co­mi­tan­za con il mas­si­mo mal­con­ten­to dei cit­ta­di­ni ver­so le Isti­tu­zio­ni ese­cu­ti­ve. Fu così nei pri­mi anni ’90, la poli­ti­ca in quel perio­do non sep­pe dare rispo­ste cre­di­bi­li al sen­ti­men­to popo­la­re, poi inter­ven­ne “mani puli­te”, e la poli­ti­ca ne finì tra­vol­ta, sur­ro­ga­ta dall’azione del­la magi­stra­tu­ra, la qua­le, volen­te o nolen­te, spaz­zò via una clas­se diri­gen­te.

Voglia­mo oggi ripe­te­re quel copio­ne? Maga­ri sosti­tuen­do il gos­sip alle inchie­ste giu­di­zia­rie come arie­te per abbat­te­re il siste­ma? Che avan­za­men­to ne avreb­be la qua­li­tà, già mol­to scar­sa, del­la nostra demo­cra­zia?

Chi scri­ve è tutt’altro che avver­so all’opera del­la magi­stra­tu­ra, non ho mai cam­bia­to idea, la pro­cu­ra di Mila­no in quel 17 Feb­bra­io 1992, arre­stan­do Mario Chie­sa e sco­per­chian­do il pen­to­lo­ne del Pio Alber­go Tri­vul­zio, inne­scò una valan­ga neces­sa­ria a scar­di­na­re la cor­ru­zio­ne di Sta­to, ma in que­gli anni man­cò la poli­ti­ca, ed i suoi pro­ta­go­ni­sti, i qua­li non sep­pe­ro costrui­re una pro­po­sta cre­di­bi­le per usci­re dal­la palu­de, ne crea­re le con­di­zio­ni per un ricam­bio gene­ra­zio­na­le indi­spen­sa­bi­le.

Nel vuo­to lascia­to dal­la poli­ti­ca si inse­rì Sil­vio Ber­lu­sco­ni, por­ta­to­re di un ben pre­ci­so pro­get­to poli­ti­co, affa­sci­nan­te all’inizio, ma chia­ra­men­te anti­po­li­ti­co in alcu­ne sue pul­sio­ni.

Nei momen­ti di rot­tu­ra, o la poli­ti­ca sa ripro­dur­re se stes­sa, attra­ver­so una nuo­va clas­se diri­gen­te, fun­zio­na­le ad una nuo­va impal­ca­tu­ra Isti­tu­zio­na­le, oppu­re entre­ran­no in sce­na fat­to­ri e pro­ta­go­ni­sti ester­ni da essa, a vol­te estra­nei da essa, se non pro­prio avver­si ad essa. L’antipolitica, se non oppor­tu­na­men­te cana­liz­za­ta e gover­na­ta, è assai con­ti­gua con l’antidemocrazia, il feno­me­no Gril­lo ne è un ful­gi­do esem­pio.

Oggi sicu­ra­men­te il ber­lu­sco­ni­smo rap­pre­sen­ta una pagi­na al cre­pu­sco­lo, i mene­strel­li di cor­te ed il “sul­ta­no”, dovran­no solo sta­bi­li­re il fina­le, digni­to­so, da Sta­ti­sti, oppu­re gri­gio ed invol­ga­ri­to, fac­cia­no loro, ciò che ci deve inte­res­sa­re è il doma­ni, le azio­ni che oggi ponia­mo in esse­re deb­bo­no indi­ca­re all’Italia una stra­da da per­cor­re­re, illu­mi­na­ta da una tan­gi­bi­le alter­na­ti­va di siste­ma, altri­men­ti le per­so­ne cer­che­ran­no anco­ra il nuo­vo “mes­sia”, l’uomo del­la “prov­vi­den­za”, un altro pre­sta­to alla poli­ti­ca, un altro pal­lia­ti­vo ai nostri guai strut­tu­ra­li, che si Chia­mi Mon­te­ze­mo­lo o Ros­si non fa dif­fe­ren­za.

L’Italia ha biso­gno di un atto di corag­gio da par­te dei più illu­mi­na­ti che sono chia­ma­ti a gui­dar­la in que­sto mare tem­pe­sto­so. Si pro­pon­ga una costi­tuen­te per la rifor­ma isti­tu­zio­na­le, che agi­sca, nei modi pre­vi­sti dal­la Car­ta, paral­le­la­men­te ed indi­pen­den­te­men­te, dall’azione del gover­no, il qua­le ovvia­men­te, dovrà esse­re altro che l’attuale, maga­ri con una mag­gio­ran­za simi­le all’attuale, che non stra­vol­ga il man­da­to degli elet­to­ri che, non dimen­ti­chia­mo­ci, è sta­to espres­so non più tar­di di due anni e mez­zo fa.

Altre vol­te si affac­ciò la pro­spet­ti­va di una Costi­tuen­te, in varie for­me, inclu­sa quel­la del­la bica­me­ra­le, sem­pre fal­lì, ma ciò non signi­fi­ca che fal­li­rà per sem­pre. Un luo­go ove tut­te le for­ze poli­ti­che, sen­za vin­co­lo di mag­gio­ran­za, si impe­gni­no, in tem­pi cer­ti e rapi­di, a redi­ge­re una pro­po­sta di rifor­ma, che sia pro­dro­mo alla Ter­za Repub­bli­ca, ridan­do quel­la cen­tra­li­tà, quel pro­ta­go­ni­smo alla poli­ti­ca, che in altre ere ave­va per­so. Solo la  poli­ti­ca potrà rap­pre­sen­ta­re la solu­zio­ne alla sua cri­si, ogni scor­cia­to­ia impo­sta da altri atto­ri del­la nostra socie­tà non risol­ve­reb­be nes­su­no dei nostri mali.

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