La somma verrà depositata su un conto corrente, di cui sarà reso noto ogni movimento in…
Solidarietà a Cinque Giorni. 1 mln di euro non è un risarcimento, è zittire le voci libere!
28/01/2011Questo articolo è stato letto 5376 volte!
Un milione e 100 mila euro di danni. Questa la cifra stratosferica che Maurizio Flammini, presidente di Roma Formula Futuro Spa e organizzatore del tramontato Gp dell’Eur, ha chiesto al quotidiano Cinque Giorni, nostro partner.
Il motivo? Perché Cinque stava cercando di portare avanti un’inchiesta, come dovrebbe fare ogni giornale, che però per Flammini era ‘scomoda’. Ora, fermo restando che ognuno può difendersi se pensa di essere stato leso nei propri diritti, chiedere una cifra del genere anche ad un quotidiano nazionale sarebbe assurdo (pensate in questo senso alla denuncia di Report che, pure, è coperto dall’Ufficio Legale della Rai), chiederlo ad un quotidiano locale che lotta ogni giorno per sopravvivere è fantascienza, oppure, meglio dire, con le parole di molti esponenti politici che ieri hanno commentato la notizia: “è un’intimidazione vera e propria”.
Io ho lavorato a Cinque per 2 anni e so bene le difficoltà che affronta questa testata, come tante altre del territorio, per restare in piedi, per dare servizi sempre di qualità, per coprire il territorio. Un milione e passa, Cinque, ma così noi e tutti gli altri organi di informazione locale, più o meno grandi, non lo potrebbe tirare fuori nemmeno volendo. Chiedere una cifra simile è solo irretire, è solo una strategia che mira a zittire le voci libere, perché tutto deve essere controllato, tutto deve essere funzionale al più forte, al più potente.
Sono arrivate tante manifestazioni di solidarietà politica a Cinque Giorni, ma noi vogliamo esprimere anche la nostra come colleghi, e io la mia personale anche per una questione affettiva a Strangio e Longo e spero sinceramente che da altre testate del territorio ci sia la stessa sensibilità. Perché può succedere a chiunque di noi e nessuno di noi deve essere lasciato solo mentre esercita il proprio mestiere ed il diritto di cronaca. Anche se di questi tempi, questi sono diventati ostaggio della giustizia sommaria di chi pensa di poter essere intoccabile.
Francesca Marrucci
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.